Come ogni anno, nello stesso periodo e nelle stesse modalità, in casa Juventus tiene banco il problema infortuni. In questa stagione, però, il problema si accentua; mentre in passato la squadra bianconera aveva già archiviato il campionato e si apprestava a provare il "miracolo" nella Coppa dalle grandi orecchi, attualmente non è sicura assolutamente di niente.
Il -2 del Napoli preoccupa,
soprattutto se si riuscisse nell'improbabile missione di battere il Real e fare strada in Europa. Il calendario mette di fronte alla squadra di Allegri un aprile a dir poco decisivo.
Come ci arriva la Juventus a questo momento clou della stagione?! Sempre allo stesso modo: decimata dagli infortuni (muscolari e non) e senza aver il giusto ricambio che le tre competizioni necessiterebbero. Poco importa che dalle parole del DG Marotta escano parole tranquillizzanti, gli animi dei tifosi e dell'ambiente non sono affatto distesi.

Mai come quest'anno, però, la mia Juventus poteva considerare il fattore infortuni in modo diverso. Consci dell'esperienza dell'anno passato, dove arrivammo veramente senza energie fisiche, ma soprattutto mentali, alla finale di Cardiff, mi sarei aspettato una gestione migliore nella stagione attuale. Molti infortuni sono spesso imprevedibili, non lo sono però i numeri; la Juventus ogni anno ha a che fare con almeno 50/60 infortuni, distribuiti su tutta la stagione sportiva. Questi si accentuano soprattutto nella seconda parte, sintomo che a gennaio questa eventualità andava perlomeno valutata.

Il perché di questi infortuni non si può rimandare solo alla sfortuna. Il 70% di questi è di orgine muscolare e evidenzia una propensione specifica della rosa bianconera. Questo dato è sicuramente influenzato dall'alta media età dei giocatori, dalla predisposizione fisica di ciascuno ad avere "muscoli di cristallo". Facendo un confronto, con la diretta inseguitrice Napoli, questo è veramente impietoso: due infotuni non traumatici per la rosa di Sarri, quindici per quella di mister Allegri.

Avendo queste statistiche alla mano, quindi, non capisco l'immobilismo della squadra bianconera nel mercato di gennaio. In quel periodo si sapeva già del problema di pubalgia di Cuadrado, Mandzu non era più quello dell'anno prima (soprattutto in quella posizione di campo), Dybala sarebbe mancato per almeno 45/50 giorni. L'unico infortunio non preventivabile era quello di Bernardeschi: qui si può veramente parlare di sfortuna. Facendo i conti, troviamo quattro giocatori sani (Higuain, Costa, Mandzu e Bernardeschi) per tre posti utili.
Questo dando per scontato l'utilizzo del 4-3-3. Se si passa al modulo usato ultimamente da Allegri (4-2-3-1), i numeri sono ancora più impietosi: quattro giocatori per quattro posti. Veramente troppo poco per una compagine che dice di voler vincere tutto. Confronto impietoso, per esempio, nei confronti dell'Inter che è impegnata in una sola competizione: i nerazzurri hanno sette giocatori per 3 posti disponibili.

Allegri ha fatto di necessità virtù, alzando ultimamente molto spesso Alex Sandro (ultime notizie provenienti dal ritiro del Brasile, parlano di un infortunio muscolare anche per lui) e facendo fare gli straordinari ad Asamoah e al brasiliano. Inutile ricordare che il Ghanese ha passato 2/3 della propria esperienza bianconera in infermeria.

Non so perchè si sia rinunciato ad operazioni a gennaio.
Non so nemmeno perché ci si sia liberati di Pjaca ad inizio mercato, non aspettando almeno gli ultimi giorni per fare una conta dei disponibili. La società doveva sicuramente muoversi e prendere almeno un rinforzo nel mercato di riparazione, per potersi giocare al massimo le proprie chances di triplete. Sarebbe poi stato compito del Mister, mantenere l'armonia nello spogliatoio e gestire una eventuale abbondanza nei ruoli chiave: prende 7 milioni netti anche per questo.