Raccogliere l'eredità di Max Allegri non era di certo facile... Si è provato con Sarri prima e con Pirlo dopo, ma con scarsi (o forse meglio dire pessimi) risultati. La sua era una Juve pragmatica, ma audace. È riuscito a tirar fuori il 110% dai calciatori da lui allenati, con grinta e determinazione, con quel savoir faire di chi il calcio lo conosce, ma soprattutto "riconosce". Sì, perché non ha peccato di presunzione (vedi Pirlo) nella ricerca di un calcio che non appartiene a quelle individualità, quel calcio europeo che tutti osannano fatto di intensità, recupero palla veloce e scambi verticali rapidi, ma negli anni è andato sempre alla ricerca della collettività. Scelte che sono risultate vincenti, avendo portato a casa in 5 anni di carriera la bellezza di 11 trofei e due finali di Champion's perse contro la BBC di Madrid e la MSN di Barcellona, chapeau a loro. L'idea di abbandonare quel calcio ormai poco moderno per aprire un nuovo percorso di europalizzazione ci sta, è stata la scelta migliore a mio avviso, ma qui sorgono le colpe dell'assetto dirigenziale.

L'errata programmazione e le scelte di mercato sbagliate. Affidare la guida a Sarri non è stata un'idea malvagia, ma avrebbero dovuto dargli i giusti elementi. Il mister ha il suo credo calcistico e per onorarlo vanno presi i calciatori congeniali al progetto. Credo che con la rosa di quest'anno avrebbe detto la sua. Poi si sa, non ha lo stile Juve e tutti sappiamo come è andata a finire. Ma nonostante le tante avversità, è comunque riuscito a portare a casa almeno 1 trofeo. Onore a lui! Da qui la scelta di affidare la guida tecnica ad un elemento valido, un innovatore, ma alle prime armi e forse non ancora pronto per gestire le pressioni di un ambiente come quello della Juventus, bisognoso e voglioso di vittorie, nonostante la sua gloriosa e prolifica carriera da calciatore. Ero sicuro non arrivasse lontano, ma non così; tanti gli alibi, ma anche troppe le incertezze, una squadra che spesso e volentieri ha rispecchiato il carattere del proprio timoniere. 
Tanti anche gli infortuni, ma tanta anche la presunzione. Anziché ricercare una strategia alternativa per salvare il salvabile, si è fossilizzato nelle sue idee mettendo in crisi la squadra. Quando ti vengono a mancare elementi del calibro di: Bonucci, De Ligt, Cuadrado, Arthur, Ramsey e Dybala, dovresti abbandonare l'idea di un calcio fatto di costruzione e palleggio, a discapito di un'altra soluzione magari meno bella agli occhi dello spettatore, ma più efficace per il fine, ovvero vincere. Devi essere in grado di proporre un'idea alternativa per mettere la squadra in condizione di potersi esprimere tranquillamente evitando di creare, volutamente, situazioni di gioco che mettono in difficoltà la squadra.
Nonostante tutto credo che riuscirà a dire la sua nella Juve, a trovare la sua identità e il gioco, ma ci vorranno tempo e denaro. Sì, perché urge di qualche accorgimento la rosa a mio modesto parere. Sono già anni che Fabio (Paratici ndr) presenta una squadra senza un centravanti di spessore (Morata non lo è), senza un terzino che faccia rifiatare A. Sandro, senza un centrocampista che abbia nelle sue corde la qualità, la rifinitura e la cattiveria nella ricerca della gloria personale. Si è deciso di puntare forte su CR7 (maxi investimento), nulla da togliere al portoghese, i numeri ed il palmares parlano per lui, ma la storia insegna che i trofei vanno vinti con il collettivo e non solo con le individualità.