L'impegno non era di quelli proibitivi, ma il segnale è arrivato forte, chiaro e puntualissimo. Un segnale a tinte bianconere. La Juventus vince in casa contro un Chievo generoso ed a tratti encomiabile, nell'anticipo della terza giornata di campionato.  I veneti hanno fornito la solita buona prova basata su equilibrio e tenacia, grazie al bel lavoro di mister Maran, ma i meriti degli ospiti si fermano qua. Quando la Juve mette la marcia giusta non ce n'è per nessuno. Per quanto riguarda la disposizione tattica, Allegri ha finalmente proposto il 4-3-3, atteso soprattutto dopo l'arrivo di Matuidi sotto il sole d'agosto. Tra infortuni e scelte meditate in ottica Champions, la formazione iniziale si presentava fresca e rinnovata. A far rumore è stata prima di tutto la completa assenza della BBC che fu, con il reparto arretrato composto dalla riserva di lusso Szczęsny, l'escluso dalla Champions Lichtsteiner, Rugani, Benatia e un sempre apprezzabile Asamoah. Davanti a loro un ispiratissimo Pjanic e la coppia di interni Matuidi-Sturaro. Bella la partita del francese: qualità e pragmatismo nella sua prima da titolare in bianconero. In attacco bene gli immancabili Mandzukic e Higuain, fondamentali per l'economia della gara, rimandato Douglas Costa: l'ex Bayern non ha peccato per grinta, ma l'intesa con i compagni è ancora acerba. Se n'è accorto Allegri e a pochi minuti dall'inizio del secondo tempo è corso ai ripari, anche per rivitalizzare la propria squadra rimasta con la mente negli spogliatoi. La scelta non poteva cadere che sul grande escluso della partita, il leader dalla qualità sopraffina e dal carisma proprio dei grandi numeri 10: Paulo Dybala. L'impatto dell'argentino sul match è stato sorprendente e ha avuto un effetto catastrofico sugli avversari. La squadra con la presenza di Dybala gira alla grande: dove non arrivano le parole, arrivano le giocate di classe del numero 10, basti guardare il goal che chiude la partita. La Juve non può ancora fare a meno della Joya, perfettamente inserito nei meccanismi di Allegri e capace di rendere facile ciò che non lo è. Non si tratta certo di una bocciatura per Douglas Costa, anzi: al pieno della forma, i neo arrivati saranno un'arma di spessore. Da sottolineare infatti anche la buona prestazione di Bernardeschi. Sperimentato con successo un nuovo modulo e nuovi giocatori, la Juve riscopre la solita vecchia attitudine alla vittoria. Con un Dybala sempre più alieno, forse l'impossibile potrà diventare realtà: la sfida ai prossimi avversari (iniziando dal Barcellona) è stata lanciata.