La buona sorte corre ancora una volta in soccorso di Massimiliano Allegri.
Sì, perché questa Juve oramai non ne ha più, sia dal punto di vista fisico che mentale. Sabato sera si è vista una squadra incapace di gestire il risultato pur potendo contare per oltre un'ora su un uomo in più, con alcuni giocatori in condizioni imbarazzanti, in totale balia di una generosa Inter (che sembrava la squadra in superiorità numerica) nel secondo tempo.
Fallimentare l'esperimento di proporre Cuadrado terzino destro: il colombiano ha terribilmente sofferto le avanzate di Perisic su quella fascia, che in occasione del secondo goal dei nerazzurri è stato libero di avanzare nell'area bianconera dato che lo juventino non poteva commettere fallo in quanto già ammonito; altro giocatore la cui prestazione è stata sicuramente non all'altezza è Barzagli, che ancora una volta ha dimostrato di non essere più reattivo come una volta, e lo si è visto in occasione del secondo goal dei nerazzurri: il passaggio di Perisic da cui è scaturito il 2-1 è sicuramente una palla forte e veloce calciata da distanza ravvicinata, ma a mio parere il Barzagli di qualche stagione fa sarebbe stato in grado di spazzarla via.
La Juventus, incapace fino all'85' di reagire minimamente al terribile uno due subito dai nerazzurri, che si erano difesi con ordine, ha poi inaspettatamente trovato il soccorso di Spalletti, colpevole di una mossa sciagurata: togliendo Icardi per mettere Santon, infatti l'allenatore nerazzurro ha di fatto optato per abbassare il baricentro della propria squadra, cosa che ha consentito alla Juventus di prendere fiducia e di poter attaccare con maggior insistenza nell'area nerazzurra; il caso ha voluto che poi Santon, colpevole di aver perso la marcatura prima su Cuadrado e poi su Higuain, sia stato il principale responsabile della rimonta bianconera.

Lo scudetto probabilmente arriverà, complice anche il crollo di ieri del Napoli a Firenze, ma ancora una volta ci sono stati chiari segnali di come la rivoluzione non sia più rinviabile. Occorrerà dare il benservito ai giocatori più avanti con l'età e alle prese con continui acciacchi fisici, che inevitabilmente ne condizionano il rendimento, per andare a prendere giocatori giovani, motivati e che possibilmente non abbiano avuto seri infortuni in passato.

Per quanto riguarda le assurde polemiche arbitrali scaturite in seguito alla partita di sabato, mi viene da dire che vengono portate avanti da chi dopo la sconfitta casalinga della Juventus contro il Napoli sperava come non mai che lo scudetto andasse ai campani. Anzitutto non capisco come si possa contestare l'espulsione di Vecino per quell'entrataccia su Mandzukic, costata al croato dieci punti di sutura: si tratta di un intervento gratuito, sconsiderato e senza alcuna possibilità di prendere la palla, con l'uruguaiano che aveva inoltre tutto il tempo per fermarsi o per saltare l'avversario.
Certamente manca il secondo giallo a Pjanic per quel brutto intervento su Rafinha, ma voler indicare questo come l'episodio che ha indirizzato la partita a favore della Juventus, quando l'Inter era comunque riuscita a passare in vantaggio e i bianconeri fino all'85' non sono stati in grado di creare una sola occasione da goal, è la classica congettura che solo l'Italia antijuventina è capace di creare.