Diciamoci la verità il Valencia non vale certamente il Real Madrid o il Barcellona è nemmeno l'Atletico, ma qualcuno si ricorda quanti patemi d'animo provocavano queste trasferte? 

Anche negli anni buoni, ogni qualvolta la Juve lasciava l'Italia per una trasferta "calda" erano guai.
Stadi come il Mestalla, il Vincente Calderon o il Riazor, facevano tremare le gambe e nonostante la Juve fosse superiore alle squadre affrontate in quei terreni, bastava un piccolo episodio negativo per mandare in confusione la squadra e spesso faticava più del previsto per un pareggio e a volte ne usciva anche sconfitta. ​​​​​​

Anche le trasferte inglesi non erano da meno, anzi, spesso si vedeva una Juve in preda alla carica agonistica della squadra avversaria soccombere proprio sotto il piano caratteriale. 

Ieri sera poteva essere uguale. Esordio in Champions al Mestalla, stadio caldo, pressione per Ronaldo, e manco farlo apposta, alla mezz'ora succede l'imponderabile, Ronaldo viene espulso per aver tirato i capelli ad un avversario. Detta così sembra una barzelletta, mai questa cosa era successa prima e succede proprio all'esordio di Ronaldo con la Juve?

Nella Juve che raccontavo prima questo episodio, avrebbe causato un cataclisma, la squadra si sarebbe impaurita e avrebbe accusato il colpo finendo per subire gli avversari. ​​​​​

Invece, la Juve, questa Juve non ha battuto ciglio. Allegri addirittura non ha nemmeno effettuato un cambio. Ti espellono alla mezz'ora il tuo giocatore migliore e non procedi a nessun cambio? ​​​​​​
Questo, signori, che piaccia o no, è un maestro e ha dimostrato come tiene in pugno la squadra sotto tutti i profili, tattico, mentale e di gruppo. 
La squadra ha prodotto il suo gioco, la sua mentalità, non si sono scomposti. Questo a mio avviso è stato un atto di forza. La Juve perde il suo migliore giocatore, e nonostante tutto si porta a casa i tre punti, senza grossi patemi e manda un segnale a tutti.

Anzi, ad un certo punto sul due a zero Allegri, difensivista per molti, toglie Pjanic per Costa. 
Questa Juve, con Allegri, è consapevole delle proprie forze tecniche e tattiche sicuramente, ma anche sa di essere forte di testa, e questa dote, forse, non ce l'aveva mai avuta.