L'annuncio di Maurizio Sarri alla Juventus ha scontentato moltissime persone. In primis quei tifosi convinti dell'arrivo di Guardiola, e in secondo luogo i detrattori della Juventus, i quali vedevano in Sarri il leader di un movimento privo di colori che si scaglia contro la corazzata torinese ormai da anni. Che i guardiolani fossero più abbagliati dal blasone dello spagnolo piuttosto che da migliori abilità tecniche è risaputo. I secondi invece si erano scordati di essere davanti ad un professionista che ha fatto tanta gavetta e finalmente può raccogliere i frutti del duro lavoro e delle tante delusioni in cui è incappato nella sua lunga carriera. 

Sarri ha dimostrato ovunque sia andato che al momento è uno dei migliori allenatori al mondo nel far rendere i propri giocatori. Mai un capriccio o una richiesta folle alle sue dirigenze, ma una fede incondizionata nella sua filosofia e nel lavoro, aspetti che a lungo andare risultano più efficaci dei bonifici milionari pronti a soddisfare le primedonne della panchina. Proprio per questo motivo la dirigenza ha deciso di affidare il timone della squadra al tecnico toscano dopo il ciclo di Allegri. Un quinquennio quello di Max di certo non povero di successi, ma che specialmente nell'ultimo anno ad ogni partita lasciava quell'amaro in bocca figliodella consapevolezza di avere una squadra che esprimeva solo in parte il proprio potenziale. 

Oggi ci troviamo perciò all'anno zero di quella che amo chiamare la rivoluzione sarriana. Un progetto certamente arduo. Per la società non sarà facile ripetersi a livello di titoli conquistati negli ultimi anni e per l'allenatore arriva la prima vera grande sfida: confrontarsi con giocatori che poco hanno da imparare e che devono solo essere messi in condizione di rendere al meglio attraversi gli schemi e le direttive impostegli. La filosofia sembra giusta così come la strada intrapresa fin dalla prima conferenza stampa. 

Tutti i fedelissimi di Allegri sono in bilico, chi per motivi anagrafici e chi per motivi tecnici. Le partenze di Mandzukic, Khedira, Cuadrado e forse anche dell'utilissimo Matuidi sembrano certe. Cancelo dopo una sola stagione di alti e bassi rappresenta una ghiottissima occasione di plusvalenza, e a mio avviso anche Douglas costa potrebbe fare le valige in caso di conversione al 4321. 

Gli acquisti ormai in chiusura di De Ligt e Rabiot, sommati a quelli già confermati di Ramsey e Demiral, rappresentano una chiara voglia di svecchiare la rosa prediligendo giocatori vocati alla qualità piuttosto che alla quantità. Il ritorno di Buffon potrà apportare una buona dose di esperienza e personalità all'interno dello spogliatoio, permettendo magari di allevare un giovane portierino sotto l'ala di due campionissimi.

In conclusione credo che con un'innesto in sostituzione di Cancelo e la risoluzione della grana Higuain (credo che un suo reinserimento possa giovare a tutta la squadra) ci consegneranno una squadra praticamente già pronta. Con la Possibilità di affondare un ultimo colpo a centrocampo (Pogba) o ancora meglio sulla trequarti (Isco) in caso di cessione di Douglas Costa.

Ora non ci resta che resistere ancora poco più di un mese e mezzo seguendo le operazioni portate avanti da paratici in sede di mercato, poi la rivoluzione sarriana potrà definitivamente cominciare.