Dopo il goal vittoria realizzato contro l’Atletico, si sprecano gli elogi nei confronti di Dybala; tutti i Media ne parlano con grande enfasi e ne esaltano le grandi qualità tecniche. Sulla Joya argentina, chi più chi meno ne ha parlato sia in passato che di recente, e tutti gli appassionati di calcio aspettavano da circa due anni  la sua maturazione e se vogliamo la sua esplosione. E indubbiamente questa sua grande ascesa che dall’inizio della Stagione sta avvenendo davanti ai nostri occhi, non può che far piacere a tutti coloro che sono perennemente innamorati di questo magnifico sport chiamato gioco del calcio.

Secondo il parere comune si pensa che Dybala stia “esplodendo” perché Maurizio Sarri gli avrebbe cambiato ruolo e lo avrebbe riavvicinato alla porta e lo avrebbe riportato a fare l’attaccante. In un certo senso lo dice anche il tecnico bianconero, quando afferma che Dybala è un attaccante, fermandosi; quando invece dovrebbe aggiungere l’aggettivo: atipico, vale a dire che si tratta di un attaccante atipico. E qui ed intorno a queste due parole gira tutto il discorso che provo a fare di seguito.
Premetto che quanto segue non vuole essere una critica verso Maurizio Sarri, ma vuole essere solo una constatazione del lavoro che il tecnico ha svolto fino a questo momento in bianconero. Sarri non ha rigenerato nessuno, perché molto più semplicemente è Dybala che finalmente sta tirando fuori tutta la sua straordinaria qualità tecnica di cui dispone; e bisogna anche aggiungere che forse è riuscito anche a superare un certo timore reverenziale di cui probabilmente ha sofferto da quando CR7 è arrivato alla Juve e che ne ha in qualche modo ritardato la sua attuale maturazione.

Dybala in pratica gioca sempre nello stesso ruolo che gli aveva affidato Max Allegri (gli aveva coniato appositamente il ruolo di Tuttocampista). Anche con Allegri veniva a centrocampo a cercare il pallone, cercava il dialogo con i centrocampisti o con gli attaccanti e andava a concludere col tiro in porta. Solo che negli ultimi due anni la palla non la metteva dentro; spesso il pallone finiva sul fondo campo e allora si diceva che si era involuto  e che era in atto una trasformazione tecnica  rispetto ai tempi di Palermo quando invece spopolava come goleador. E di questa involuzione/trasformazione si dava la colpa a Max Allegri, reo secondo quasi tutti di averlo allontanato dalla porta. Non è vero; perché Sarri anche contro l’Atletico lo ha schierato come  esterno d’attacco, mentre in precedenza lo aveva impiegato come centravanti.

Ma Dybala non è né l’uno né l’altro; nel senso che non è uno specialista di quei due ruoli. Ad esempio contro l’Atletico avrà giocato fisso sulla fascia laterale non più di cinque minuti in tutta la partita; mentre ha quasi sempre giostrato tra il centrocampo e il limite dell’area di rigore, che è né più e né meno la zona del campo dove riesce ad esprimere al meglio le sue straordinarie qualità tecniche. In un’occasione ha provato ad andare in area per cercare di deviare di testa un magnifico cross di CR7 proveniente dalla destra, ma non è riuscito neanche a vederla la palla, perche è stato facilmente superato dal difensore spagnolo che lo sovrastava di almeno 15 centimetri. Poi per il resto della partita dentro l’area di rigore non si è più visto; ma è normale tutto questo, perché Dybala è un giocatore che ha bisogno di libertà d’azione e non si deve sentire addosso il fiato del difensore che gli morde le caviglie; per questo il meglio di sé riesce a darlo lontano dall’area di rigore. Certo molti potrebbero obiettare dicendo che la Joya ha già segnato 7 reti in questa Stagione e quasi tutti decisivi; è vero. Ma qui non sono in discussione le sue qualità tecniche ma il suo ruolo e il suo impiego nello scacchiere tattico posto in essere da Sarri nella Juve.

E a questo punto entra in ballo la figura di CR7, che fino ad ora sembrava, forse a torto o a ragione, che in qualche modo togliesse spazio a Dybala e ne impedisse quella maturazione alla quale si sta assistendo.
Non solo, ma alla luce delle convincenti prestazioni del Dybala di questo inizio di stagione c’è qualcuno non solo fra i tifosi, che comincia a sostenere la tesi che Dybala dovrebbe giocare di più; e che CR7 non è in forma (in questo periodo, come è già successo di questi tempi anche lo scorso anno, non è al top della condizione), per cui sarebbe bene farlo riposare in panchina. Insomma, sotto sotto sta maturando la convinzione che Ronaldo, oltre a costare troppo come ingaggio, cominci a “costare troppo” anche per la sua presenza in squadra, perché alla fin fine impedisce a Dybala di esprimersi al meglio.

Indubbiamente noi italiani come popolo abbiamo la memoria corta, e facilmente cambiamo idea, magari non lo facciamo in tutti i settori della vita, ma nel calcio ci riesce alla perfezione. Pensate per un attimo se contro l’Atletico, Oblak (uno dei migliori tre portieri al mondo) avesse parato - come del resto avrebbe potuto fare un portiere della sua classe ed esperienza - la punizione di Dybala che ha dato la vittoria alla Juve. Naturalmente adesso si parlerebbe sicuramente in un altro modo sia della Joya che dello stesso CR7. Ma continuando nel discorso il più seriamente possibile, non vorrei che si arrivasse alla conclusione che CR7 possa in qualche modo, anche il più remoto possibile, rappresentare un problema tecnico per la Juve. Perché se così fosse allora sarebbe dura continuare ad occuparsi di calcio, non solo per chi sta scrivendo queste righe, ma soprattutto per  “quegli  eroi coraggiosi” che dovessero avere la ventura di leggerle.

Cosa si può dire ancora su Ronaldo che non sia già stato scritto in precedenza? Di sicuro si può affermare che solo la sua presenza in campo rappresenta se non altro a livello psicologico un pericolo per le squadre avversarie. Per cui  figuriamoci se può danneggiare Dybala o chiunque altro. CR7 e la Joya possono senz’altro giocare assieme, ma sono due giocatori profondamente diversi; il portoghese può giocare in tutti e tre i ruoli dell’attacco ed è sostanzialmente un fenomenale goleador. Mentre Dybala, che si sta esprimendo da fuoriclasse, non sarà mai una grande prima punta, vale a dire un giocatore da area di rigore e non riuscirà mai a segnare  gli oltre 700 goal realizzati fino ad ora da CR7.

La palla a questo punto passa a Maurizio Sarri, che credo difficilmente in futuro, nelle partite più importanti, rinuncerà alla presenza in campo di Higuain: l’unico vero centravanti classico presente nella squadra bianconera. E il Pipita è anche l’unico che può far esaltare sia le qualità di Dybala che quelle di Ronaldo, e addirittura anche quelle della loro contemporanea presenza in campo.