Dopo i diversi mal di pancia di Ronaldo in questi ultimi mesi, l’asso portoghese è in procinto di lasciare la Juventus. Un viaggio che sembra concludersi nel peggior modo possibile.

La storia tra Ronaldo e la Juventus si interrompe dopo 3 stagioni. Un anno prima della naturale scadenza del contratto. Non è ancora chiara la sua prossima destinazione ma l’attaccante non si sente più parte della causa bianconera. In tre anni il portoghese ha siglato 101 gol in 134 presenze, arricchendo alla sua personale bacheca 2 scudetti, 2 supercoppe italiane, 1 coppa Italia e un titolo capocannoniere nel 20/21, siglando 29 reti. Non è arrivato il trofeo più bramato dai tifosi bianconeri: quella “maledettaChampions che manca da molto, troppo tempo e che si pensava arrivasse in modo semi-automatico con l’acquisto del portoghese. Le uscite contro Lione e Porto hanno la lasciato un segno indelebile su un calciatore abituato a vincere e a raggiungere i quarti di finale con apparente facilità.

Pro e contro dell’addio di Ronaldo
Pesando i proverbiali pro e contro di questa separazione, la bilancia sembrerebbe pendere decisamente verso quelli che sarebbero gli aspetti positivi. Il calciatore avrebbe compiuto 37 anni il prossimo febbraio e, senza il rinnovo del contratto, la Juventus non avrebbe guadagnato un euro. Il suo impatto a bilancio pesa circa 87 milioni, un vero e proprio macigno in questo momento di pandemia. Per non creare una minusvalenza a bilancio la società dovrà incassare almeno 25 milioni. Dal punto di vista tecnico ha centralizzato il gioco su di lui, oscurando, tra gli altri, Paulo Dybala: el diez argentino non ha quasi mai avuto un gran feeling sul campo con il portoghese. Inoltre nelle recenti stagioni il divario tra le marcature di CR7 e gli altri componenti della rosa è alquanto emblematico. Il rovescio della medaglia dice che il portoghese ha una media di 35 gol all’anno, aggiungendo diversi record personali. Ha fatto crescere i profili social in maniera esponenziale, praticamente raddoppiando i follower. Infine c’è da considerare l’aspetto riguardante marketing e sponsorizzazioni, dove i bianconeri hanno siglato diversi accordi di natura economica importante.
Il grande paradosso -scusate la provocazione- è che nell’estate in cui se ne sono andati lui, Lukaku e Donnarumma, il penta pallone d’oro, colui che doveva portare un sogno, è quello che se ne va senza suscitare quel sentimento di scalpore vissuto dagli altri.

Solo il tempo ci dirà se la Juve avrà fatto la scelta giusta e se lo saprà rimpiazzare con un sostituto funzionale al progetto. Sicuramente il solo arrivo di Kean per l'attacco non può bastare, nonostante si conosco le reali potenzialità del gicoatore italiano