In queste ultime settimane lo spiffero di mercato più frequente è stato quello di un presunto ritorno di Pogba a Torino. E i tifosi, anche in questi ultimi giorni, hanno sempre sperato che lo spiffero, coi freddi invernali, possa diventare tormenta ed infine una dolce nevicata post natalizia. Molti pensano che col freddo la minestra riscaldata possa essere di un sollievo definitivo e - aggiungo io - non a torto. D’altra parte, se depuriamo i discorsi da una certa dose di sentimentalismo, il ritorno di Bonucci è stato un affare tecnico. Certo è che, osservando il presidente Agnelli nei suoi ultimi interventi ufficiali, mi è sembrato che il famoso top player ce lo abbia fra le mani. Lui.

“Top player”, definizione coniata dall’uscente Beppe Marotta quando ancora i migliori giocatori erano per Juventus una amara chimera. Oggi invece la rosa bianconera è una corolla quasi perfetta, tecnicamente completa, anche fisicamente idonea al confronto europeo. Ma ciò che manca a questa squadra non è un colpo da “cento milioni di dollari” ma semplicemente due “ritocchi” a parametro zero. 

Il primo è il coraggio, una dote che a differenza di quanto si pensi, nel calcio la si può ottenere anche se intimamente non la si possiede. Una illuminazione acquisibile con l’abitudine e l’esercizio, una sorta di meditazione di cuoio. D’altra parte, quale formazione negli vent’anni ha vinto la Champions League senza averla in rosa? Boh... forse il solo Chelsea di Di Matteo. La Juventus di Manchester è una macchina imperfetta proprio per l’incapacità  definitiva di assaltare la trincea nemica; quel limite che richiede per l’appunto coraggio, la follia tecnica.

Il secondo è l’appoggio che qualche schema offensivo, studiato e ripetuto può offrire. Non suggeriamo l’integralismo, non la prevedibile, ossessiva ripetizione di ogni singolo movimento, ma almeno qualche certezza da offrire ai protagonisti d’attacco... sì! Non sempre il Dio pallone bacia l’indole dei calciatori, dare loro qualche appiglio razionale non guasterebbe. O no?

Dunque Presidente, anche la fisiognomica conta. Paratici e Pavel, per motivi diversi, non mi sembrano capaci di fare questa campagna d’inverno; Allegri, nella sua tunica sacerdotale, il primo a non far mosse per favorire questo matrimonio fra la squadra e la Champions (per il campionato quel che c’e basta e avanza, mi pare evidente). E allora lì favorisca Lei questi due acquisti a parametro zero... Altro che Pogba. Potrebbero generare la più dolce delle plusvalenze.