Joshua Kimmich ha rinnovato il suo contratto fino al 2025 con il  Bayer’n Monaco, diventando il giocatore più pagato dopo Lewandowski. 
Fino qui nulla di strano, se non fosse per un dettaglio, non di poco conto. Joshua sì è presentato negli uffici ai piani alti dei dirigenti bavaresi da solo, senza alcun agente o procuratore. Il giocatore, come da lui stesso dichiarato, ha lasciato l’agenzia che ne curava gli interessi per trattare da solo in prima persona il suo futuro. 

“È una decisione che ho preso con coscienza – ha spiegato alla Bild – l’ho maturata l’anno scorso. Ho deciso che voglio rappresentare i miei valori, le mie visioni e la mia responsabilità da solo, in prima persona. Sono convinto di poter essere il miglior rappresentante di me stesso”.

Nell’intervista rilasciata dopo la firma sul contratto, il ragazzo ha spiegato che voleva percepire di persona le sensazioni che trapelavano dai dirigenti, toccare con mano tutte le dinamiche che prendevano vita in una situazione del genere, e non delegare qualcun altro, che poi né riportasse soltanto ciò che ritenevano più significative o importanti.

In un mondo dove tutti i giocatori non si espongono mai direttamente o onestamente con le proprie idee, ma sempre tramite i procuratori e ciò che gli ordinano di dire e fare, è senz’altro una novità positiva che “dovrebbe” essere presa d’esempio e in considerazione da altri. 

Non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ci sono anche procuratori più umani e realmente interessati alle esigenze e ai sentimenti degli atleti, ma la maggior parte di essi stanno rovinando il mondo del calcio. In termini economici, poi, in un momento così difficile per le squadre di calcio ci sarebbe anche un reale e importante risparmio economico visto tutte le percentuali e commissioni che sono costretti a pagare ad ogni acquisto o rinnovo contrattuale. Soldi risparmiati che resterebbero dentro il mondo del calcio.
Certo è più facile se sei un campione che non ha grossi problemi a rinnovare o trovare un’altra squadra, diverso il discorso per tutti quelli che, diversamente, hanno oggettivamente più difficoltà a trovare squadre, però se un po’ alla volta altri giocatori seguissero le orme di Joshua diventerebbe più facile per tutti.

Sarebbe un ritorno al passato, più umano, dove anche i giocatori non potrebbero più nascondersi dietro alle figure dei procuratori e sarebbero costretti ad essere più onesti e sinceri e a prendersi le proprie responsabilità davanti ai tifosi.