Setubal, Portogallo, 26 gennaio 1963, nasce José Mário dos Santos Mourinho Félix, a noi noto semplicemente come José Mourinho.
Il 1963 fu un anno per certi versi ricco di eventi tragici: l’assassinio del presidente degli Stati Uniti Kennedy, il disastro del Vajont, la scomparsa di Edith Piaf, la morte di Papa Giovanni.
Ma in quel tragico 1963 l’evento della nascita dell’allenatore ad oggi più vincente di sempre ci fa in qualche modo ricordare quell’anno anche per qualcosa di magico, di positivo, di piacevole per la storia.

José Mourinho sarà letto, studiato sui libri di storia, perché da vent’anni sta scrivendo la storia del calcio, dello sport.
Ha vinto ovunque, ad Oporto, a Londra, a Milano, a Madrid, a Manchester, a Roma. Sì, anche a Roma, dove quasi nessuno ci riesce, dove vincere un trofeo dicono valga come vincerne dieci a Torino sponda juventina.
A proposito di Juve, la Conference League non è la Champions League, ma la Roma è riuscita nell’impresa di vincere un trofeo europeo, cosa che ai bianconeri manca dal 1996.
La Roma ci è riuscita guidata da un uomo diverso da tutti gli altri, da un uomo nato in un annus horribilis per farlo diventare un anno fantastico, ricordato per i trionfi, non per le sconfitte, un uomo nato per cambiare la storia, per riscriverla.
Lui dice di essere innamorato di tutte le squadre che ha allenato, di sentirsi a casa ovunque è stato e lo hanno capito, apprezzato, amato. Non so se questo sia vero, come non so se siano vere le lacrime di ieri sera o facciano parte di una recita, del suo modo di comunicare, di farsi voler bene da chi lo paga, da chi dirige, dai propri tifosi, ma una cosa è certa, l’homen de Setubal è un super professionista, un grande lavoratore capace e vincente.
Il più vincente? Fare una classifica di questo tipo è complicato, mettersi lì a fare i calcoli… questo ha vinto quello, quello ha vinto… la matematica secondo me in questo caso aiuta poco.
La matematica aiuta poco perché non è la quantità ma la qualità. Vincere due coppe europee di cui una Champions al Porto equivale a cosa? Vincere la Champions, fare il triplete all’Inter a cosa lo paragoniamo?
E la vittoria di ieri sera?
Ancelotti per esempio è un super vincente, ma dove ha vinto? Al Milan e al Real Madrid più spendaccioni di sempre, più vincenti di sempre. A Napoli ha fallito.

Il palmares di José Mourinho è il seguente:

  • 2 campionati portoghesi, 1 coppa del Portogallo, 1 supercoppa del Portogallo
  • 3 campionati inglesi, 1 coppa d’Inghilterra, 4 coppe di lega inglese, 1 Community Shield
  • 2 campionati italiani, 1 coppa Italia, 1 supercoppa italiana
  • 1 campionato spagnolo, 1 coppa di spagna, 1 supercoppa di spagna
  • 2 Champions League (Porto e Inter)
  • 2 Europa League (Porto e Manchester United)
  • 1 Conference League (Roma)

Ha vinto tutto, ha vinto tanto, lo ha fatto con club importanti ma anche con club meno importanti o comunque meno abituati in quel preciso momento ad essere vincenti.
Ha riportato la Champions League all’Inter dopo 44 anni, per questo gli sarò da tifoso interista sempre grato, per questo sarà sempre nel mio cuore, per questo ieri sera quando l’ho visto prima far mantenere la clama alla panchina dopo il goal di Zaniolo e poi al triplice fischio correre in campo pieno di gioia ero veramente felice per lui, è come se per un attimo lo avessi rivisto nella notte del Camp Nou o in quella del Bernabeu.

Caro José, te la sei meritata questa ennesima soddisfazione, tanti ti davano per bollito, per finito, anch’io incominciavo ad avere dubbi sul tuo essere ancora in grado di trionfare. Ci hai sorpresi tutti, ci hai dimostrato che sei ancora il migliore, che hai incredibilmente cambiato una squadra, una tifoseria, una città, che sei ancora il numero uno, che sei ancora straordinariamente vincente.
Ieri sera è stata scritta un’altra pagina di storia, la penna è di José Mourinho, per tutti, ovunque e comunque, lo Special One.