Anche i più grandi cadono, diceva qualcuno; ed è esattamente questo che è accaduto a José Mourinho, 25 trofei vinti da allenatore, eppure oggi in bilico sulla panchina del Manchester United
Una carriera che gli è valso l'appellativo di Special One, lo vede ora al tappeto, ma occhio perché i grandi si rialzano sempre, e Mou indubbiamente lo è. 

Da Special il tecnico di Setubal ha portato al Porto nel 2004 una storica Champions League, per poi sbarcare al Chelsea e portarlo tra le grandi d'Europa. E come dimenticare il 2010, l'anno in cui conquista il Triplete con l'Inter, entrando nella esclusiva cerchia dei club che possono vantarsi di questo privilegio. Segue una Liga con il Real Madrid, quella dei 100 punti totali e infine l'Europa League col Manchester United, dove oggi sembra essere abbandonato da tutti e a torto; già perchè Josè, durante il mercato estivo non ha avuto rinforzi e poi perchè alcuni passati acquisti, uno su tutti Pogba, sembrano più colpi mediatici piuttosto che vere e proprie richieste dell'allenatore.

Eppure, anche in questi momenti viene fuori lo Special One, come nella provocatoria conferenza stampa convocata per le 8 di questa mattina, o come quando, settimane addietro ha rinfacciato ad un giornalista i trofei vinti da allenatore. Mourinho è unico nella comunicazione, è un maestro dell'oratoria, un provocatore nato.

In passato ciò ha portato benefici ai suoi club; come dimenticare il famoso "rumore dei nemici", o gli "zero tituli", o ancora le manette mostrate durante un'Inter-Sampdoria. Episodi e dichiarazioni che hanno concentrato l'attenzione mediatica, con annesse critiche, esclusivamente su Mourinho stesso, lasciando ai propri giocatori tutta la serenità possibile per ambire a grandi traguardi.

Senza Mourinho, senza il suo personaggio, l'Inter avrebbe ancora continuato a sognare quella Champions League che mancava da 45 anni. Senza Mourinho il calcio mondiale avrebbe perso uno dei suoi massimi rappresentanti.

Vai via da Manchester Josè! Mostra chi è ancora e per sempre lo Special One! Perché i grandi cadono spesso, ma si rialzano sempre.