Tornato in Italia per provare a rialzare la Roma dopo il biennio sotto la guida di Fonseca, il suo ingaggio ha fatto tremare i media. 
Dopo più di un decennio, lo "special one" si riaffacciava al nostro campionato con un bagaglio pieno di trofei, carisma e capacità comunicative fuori dal comune, ma passati 5 mesi dall'inizio delle competizioni, possiamo affermare che le strategie comunicative di Mourinho siano ancora efficaci come un tempo?
Indelebili nella memoria di ogni appassionato di calcio sono tutt'ora le conferenze stampa ai tempi dell'Inter, nelle quali spesso era solito gonfiare il petto, incassare i colpi, darne altrettanti, senza mai creare scossoni all'ambiente interno, piuttosto creandone diversi a quello esterno, riuscendo a farsi puntare tutti i riflettori addosso: ricordiamo, tra le tante il famoso "zero tituli", l'intervista alla quale si riferiva a Lo Monaco, ex presidente del Catania, o  ancora la celebre frase "loro difendere, difendere, difendere".

La piazza romana però, si sa, non è facile, con i tifosi che vivono le emozioni come se fossero montagne russe, e nei pensieri dei quali un giorno sei uno tra i più grandi allenatori al mondo, mentre il giorno successivo puoi diventare uno dei tanti che si è seduto sulla panchina giallorossa. Probabilmente Mourinho era a conoscenza di questo, ma nonostante ciò ha deciso di portare avanti, a testa bassa, le sue idee comunicative, che siano esse condivisibili o meno.
Sicuramente non aiutato da una rosa che lui stesso ritiene mancante di alternative in diversi reparti, la stagione giallorossa sotto la sua guida stenta a decollare, e per tanti risultati deludenti portati a casa, troviamo altrettante dichiarazioni che stanno mostrando una mancanza di adeguamento ai tempi odierni nell'esporre le sue idee.

Nella più recente dichiarazione controversa, quella su Zaniolo, afferma: "se fossi Zaniolo inizierei a pensare di non rimanere tanto tempo in Serie A". Questa frase, banale per alcuni,  può avere varie letture, non più una sola, chiara e coincisa, come ci aveva abituato nell'esperienza nerazzurra.
Che messaggio voleva far arrivare? Probabilmente quello che, almeno secondo lui, un patrimonio come Zaniolo in altri campionati verrebbe "protetto" maggiormente, ma è facile fraintendere frasi del genere e creare dei conseguenti casi mediatici che rischiano di toccare l'ambiente Roma su temi ai quali l'ambiente stesso da molta importanza, rischiando di generare situazioni disastrose per un allenatore che basa il suo credo sull'unione di intenti tra la sua figura, quella della squadra e quella della tifoseria.

Ovviamente è presto tirare le somme, ma possiamo dire che fino ad ora il ritorno del portoghese nella terra del tricolore, ha dato scarsi risultati sportivi, ma ancor peggiori (ed inaspettati) risultati comunicativi.