Con ho scritto pochi giorni fa, l'Italia, detta come nazionale, si trova in seria difficoltà nel reperire talenti nei club di Serie A, dove si contano più stranieri che italiani, e gli italiani presenti di un certo livello sono quelli che si vedono proprio nella nazionale attuale. Se il ripetere le italie 1982,1990, 2002, 2006 è quasi impossibile soltanto pensarlo, si tenta di riuscire a ripetere almeno l'Italia del 2012 quella della finale Europea persa ai rigori contro la Spagna, ma anche in questo caso, langue e non poco trovare protagonisti nella nazioanle attuale, togliendo l'esperto Giorgio Chiellini e il suo fido compare Leonardo Bonucci, mentre per il resto si salvi chi può. E proprio nel misto giovani e 'vecchi' si arriva al reparto di attacco, quello più instabile che mai, e che, se non andiamo per errato, è il peggiore di sempre, escludendo il giovane Raspadori, che si spera possa essere quel punto di ripartenza dal dopo Mondiale 2022 in Qatar, e che recita così; In carriera Ciro Immobile 265 reti e Andrea Belotti 123, di cui il napoletano e il bergamasco contano 15 e 12 reti in Nazionale, entrambi stabili in Nazionale maggiore dal 2014 il primo e dal 2016 il secondo. L'attacco azzurro quindi langue e se questi giocatori sono autentici goleador nelle loro squadre, in Nazionale sono dei giocatori più che normali. Per questo dopo aver provato in sequenza insieme ai due inamovibili; Lasagna, Pellegri, Caputo, Kean, oltre alle due prime volte di Raspadori e Scamacca tra tutto il 2020 e il 2021, si è arrivati alla conclusione che nessuno di questi sembra avere quel DNA da attaccante di razza azzurro, cioè quello che quando mette indosso la maglia dell'Italia e segna come nel suo club, per dirne uno il super cannoniere di tutti i tempi azzurri 'Rombo Di Tuono' Gigi Riva a quota 35 reti. Non trovando nessuno che porta la bandiera italiana per la nascita nella sua carta d'identità, ecco che la Nazionale si è cominciata a guardare intorno, soprattutto giocatori che giocano in Italia e che non sono mai stati convocati nelle nazionali d'appartenenza. E dopo aver trovato il muro, negli anni scorsi di Mauro Icardi e Paulo Dybala che hanno preferito attendere la chiamata della madrepatria Argentina, mentre riuscì a convincere Toloi, Jorginho ed Emerson Palmieri, per parlare degli ultimi 10 anni. Oggi il nome in orbita azzurro è quello di Joao Pedro, attaccante del Cagliari, brasiliano di nascita, ma sposato con una italiana, e che gli potrebbe dare la cittadinanza italiana che gli permetterebbe di entrare nella nazionale. Joao Perdro si è detto entusiasta "Sono nato in Brasile, ma tutto quello che ho conquistato me l'hanno dato l'Italia e la Sardegna. Con i miei figli siamo contenti perchè andare in nazionale sarebbe qualcosa di unico. Magari non succederà, ma sarebbe qualcosa di unico nella mia vita". Il nome del giocatore brasilano sarebbe addirittura stato tirato in ballo dalla società Cagliari e dal suo ds Stefano Capozucca, che parlando con l'attaccante avrebbe detto "Il tuo obiettivo è salvare il Cagliari e andare in nazionale. Magari nell’Italia", e il giocatore, come detto prima, si è detto più italiano che brasiliano, vivendo in pianta stabile in Italia da ben sette anni, tutti a Cagliari, dove si è formanto la sua famiglia, e dalla quale non si staccherà più dall'isola. Ora la palla passa a Mancini, che avrebbe chiesto anche altri 'oriundi' da inserire nella nuova Nazionale; Luis Felipe difensore centrale della Lazio, Roger Ibanez difensore centrale della Roma.

Cosa penso del possibile approdo di Joao Pedro in Nazionale?
Ho sempre pensato che un giocatore debba giocare nella sua Nazionale di appartenenza, quindi dove si nasce, se italiano con l'Italia, se brasiliano con il Brasile, eccetera eccetera. Detto questo l'Italia ha gli oriundi nella sua nazionale da sempre, basti pensare ai vari giocatori tra gli anni 20-30 con i quali si è vinti i due Mondiali 1930-1934 per passare a Sivori, Altafini, e molti altri in quei tempi, fino ad arrivare a Mauro Camoranesi altro conquistatore del Mondiale 2006, e agli ultimi Toloi Emerson Palmieri, Jorginho vincitori dell'ultimo Europeo 2020 (2021). L'innesto di Joao Pedro toglierebbe però spazio ai giovani da lanciare, Raspadori e Scamacca, che dovrebbero almeno essere provati insieme, anche se i due giocano a Sassuolo con regolarità nell'undici titolare. Io credo che si possa aprire a Joao Pedro, magari togliendo proprio quell'Andrea Belotti che sembra essere arrivato al capolinea proprio come giocatore, che dopo i problemi ad un ginocchio che lo hanno tenuto sempre in forse nella stagione 2017-2018, famosa stagione dei 100 milioni richiesti da Urbano Cairo per cederlo, è calato moltissimo sotto il rendimento anche nel suo club d'appartenenza, Torino, e sembra davvero agli sgoccioli di una carriera che non ha mai preso il volo in modo definitivo. Joao Pedro è invece un attaccante, forse più esterno, che servirebbe come il pane a questa Nazionale, sempre che si confermi quello di Cagliari. Detto questo la convocazione non costerebbe nulla a Mancini, visto che può anche provarlo e se non lo reputerà all'altezza basterà non convocarlo più. 

Quindi spazio a chi può fare del bene e fuori chi invece c'è da anni e che alla fine non ha fatto fare il salto di qualità al reparto, che sia in porta, in difesa, a centrocampo o in attacco.