Che poi tu manco dovresti esserci qui. Perché era Biabiany che voleva il Milan, non te. Era il 1º settembre 2014, mancava 1 ora alla fine del calciomercato e dopo l'affare Biabiany saltato, Galliani è lì, nella sede di calciomercato che cammina nervosamente in cerca del suo solito colpo in extremis. Alza lo sguardo. C'è questo Giacomo Bonaventura, un giovane promettente dell'Atalanta, ed il suo procuratore. 

-"Vuoi diventare un giocatore del Milan?"

E Jack, cercando immediatamente una penna per firmare il contratto, si commuove e piange.  Prima presenza, goal col Parma in quel rocambolesco 5-4. Ultima giornata, doppietta decisiva proprio contro la sua ex Atalanta. Vallo a capire il calcio... Sotto la curva a chiedere scusa con gli occhi lucidi. Finisce la stagione: Milan decimo, pare abbia giocato solo lui. Altro giro, altra annata spettacolare personalmente quanto fallimentare per il Milan. Jack è l'unico che da un po' di luce ad un San Siro spento. La Finale di Coppa Italia persa contro la Juve e finita in lacrime è un riassunto della stagione.  Però quella finale garantisce la Supercoppa a Doha, il 23 Dicembre, sempre contro la Juve. Lì non è lui a piangere. Goal decisivo dell'1-1 per portare la partita ai rigori e poi la coppa a Milano segnandone uno dei 5. È festa! O forse no. Jack pare sia uscito a cena con la fortuna e ci abbia litigato. Contro l'Udinese, poche settimane dopo, il ginocchio fa crack. Esce piangendo in barella. Stagione finita.  Non ci si crede. Senza di lui il diavolo è all'inferno più che mai, ma riesce ad aggrapparsi al treno Europa. Lì Jack ci risale con il goal di ieri sera contro il Craiova.  Un goal non importantissimo per il Milan che sarebbe passato tranquillamente, ma per lui. È la liberazione. Per chi lavorava ogni giorno per tornare, per chi quando si parlava di nuovi acquisti quasi si dimenticava di lui, un goal che significa: "Hey, io sono ancora qua."

Jack Bonaventura, il ritorno. Quest'anno ci divertiamo. Solo sorrisi.

 

-Ciro Mascia