Sui quotidiani sportivi in edicola oggi, il Milan torna in prima pagina e a caratteri cubitali. Purtroppo per noi milanisti non si tratta di una vittoria sportiva né dell'acquisto di Messi. Siamo in prima pagina perché finalmente è venuta fuori -in tutta la sua drammaticità- la rovinosa incompetenza dell'Amministratore Delegato IVAN  GAZIDIS.
Attenzione, questo signore, che già nei mesi precedenti aveva prodotto danni sportivi e commerciali al glorioso club meneghino, ha superato ogni limite di decenza e di indelicatezza.
La sua visita ai calciatori in allenamento, in quel di Milanello, ha avuto l'effetto di uno tsunami, perché evidentemente sono mesi che Pioli e i suoi calciatori si sono sentiti completamente abbandonati a loro stessi. L'incapacità professionale e psicologica di Gazidis aveva già avuto brillanti pubbliche manifestazioni. Questo signore, insediatosi nel trono che fu di uno dei più grandi dirigenti della storia del calcio, Adriano Galliani, ha subito fatto capire di che pasta era fatto. Un capo che sia minimamente degno di questo rapporto non può non avere un rapporto relazionale con nessuno dei suoi più stretti collaboratori.
Non si capisce quindi come il manager ex Arsenal abbia potuto liberarsi ad uno ad uno dei suoi più fidati subordinati, oltretutto gloriose bandiere della Società, che lo paga profumatamente le sue prestazioni.
Dobbiamo anche ricordare come non ci fosse unità di vedute tra Gazidis da una parte e Boban/Maldini dall'altra, in tema di scelta dell'allenatore, sviluppo del progetto, acquisto dei calciatori e budget. Su cosa si basava quindi la scelta dei Responsabili della parte sportiva non si capisce, tant'è che già Boban e presto Maldini risultano ormai fuori dal club, ove però è rimasto lui, l'immarcescibile Ivan il terribile...
Avesse almeno nel suo campo (quello commerciale) risultati apprezzabili, avesse ottenuto l'incremento del fatturato, l'acquisizione di partnership di primo livello, avesse contribuito a incrementare i ricavi del club e quindi contribuito al risanamento del bilancio, si sarebbe conquistato quella stima e quel rispetto, che oggi crediamo neppure la famiglia Singer è sicura di poter concedere.
In realtà il fallimento del suo operato travalica la parte commerciale e sportiva e addirittura si concretizza nella clamorosa spaccatura con i calciatori.
Più di qualcuno ha inteso disapprovare il comportamento tenuto da Ibrahimovich all'origine della bufera mediatica di oggi; ma non c'è una cosa detta dal fuoriclasse svedese che non corrisponda a dati di fatto facilmente riscontrabili.
Ibra accusa l'AD di presentarsi a Milanello solo 48 ore prima di una partita delicatissima che rappresenta da solo tutto cio' che potenzialmente resta al Milan, per salvare una stagione atrimenti fallimentare. 48 ore prima quando la squadra, dopo la pausa forzata, si allena da un mese! Non basta, il sig. Gazidis coglie l'occasione per parlare del taglio stipendi, sostanzialmente sminuendo l'impegno sportivo, relegandolo come priorità dietro l'aspetto salariale... Ibra coglie queste due gravissime gaffes, costringendo l'AD a riconoscere i due errori e a scusarsene nei confronti dei calciatori.

Ma non sono questi i punti su cui il calciatore svedese vuole insistere: c'è un rospo nella gola di tutti i calciatori rossoneri che hanno il contratto in scadenza tra pochi giorni e cioè il 30 giugno. E' vero che la Società ha avuto un abboccamento con Bonaventura, che pur libero di accordarsi con un altro club dal primo luglio, si è detto disponibile a prolungare la permanenza al Milan fino alla chiusura della stagione corrente.
Purtroppo nulla è stato detto agli altri calciatori che si trovano nella medesima situazione, a cominciare proprio da LUI Ibra, che avrebbe voluto discutere non del prolungamento, ma anche e soprattutto dell'opzione relativa alla staigione 2020/21. E come lui Biglia che sa che dovrà andarsene, ma al contrario di Bonaventura non sa quando.
Poi ci sono le posizioni sospese a cominciare da Pioli: Donnarumma (1 e 2), Romagnoli, Rebic, Musacchio, Calabria, Kessie, Krunic, Leao: forse con i procuratori dei primi due si sta cercando l'accordo per rinnovare, ma con gli altri (e sono tanti) tutto è fermo. Se la Società non dice loro nulla, come e quando potranno cercarsi l'eventuale nuova squadra? Rischiano minimo una destinazione non gradita, oppure di non giocare fino a scadenza o infine e comunque di perderci dei soldi.
Ecco cosa aveva in mente Ibra con l'accusa “manca un progetto. Non è il Milan che conoscevo io” e come si può dargli torto?

Fra la fine di questa problematica stagione e l'inizio di campagna acquisti e nuova stagione restano 10 giorni di giugno e i 31 di luglio; poi ci sarà la fase finale delle coppe (per chi è in lizza) e le brevi vacanze prima della nuova preparazione. Ebbene, il Milan non ha deciso l'organigramma dirigenziale, l'organigramma tecnico/sportivo, l'allenatore i calciatori che rinnovano, quelli che vanno a scadenza e infine la campagna acquisti/cessioni.
Invece una cosa si conosce con certezza: comanderà Lui: IVAN GAZIDIS!!!
SI SALVI CHI PUO'.