L'Italia non vince la Champions dal 2010; da allora due onorevoli secondi posti, ma nulla più. A guardar bene, però, il gap con le altre squadre europee, più passa il tempo e più si ingigantisce.

La Juventus, che ha monopolizzato il campionato italiano per tanti anni, ha sofferto tantissimo con una squadra che, seppur ottima, sappiamo bene tutti che non vincerà la Champions.
Il Napoli, sebbene giochi il miglior calcio italiano, non è riuscito a superare nemmeno il primo turno; l'Inter ha pensato bene di difendere l'1 a 1 casalingo, pur sapendo che non sarebbe bastato; l'astro nascente del calcio italiano, Gattuso, si è difeso per tutta la partita e alla fine ha perso con una squadretta, l'Olimpiakos, ed è stato eliminato al primo turno di Europa League. Persino l'Atalanta, che a tratti in Italia è inarrestabile, si è fatta eliminare addirittura dai preliminari di Europa League.

Insomma... qual è il problema del calcio italiano? Secondo me, guardando le partite degli altri campionati europei, si capisce subito qual è il problema: i ritmi.
Il calcio mondiale negli ultimi anni è cambiato: ha messo in pensione il tiki taka - finalmente - ed è diventato più fisico, più veloce e meno tattico, come ha fatto perfettamente la Francia di Dechamps. Il Tiki taka può andare bene se hai Iniesta, Busquets e altri mostri del genere, ma se alleni il Benevento non puoi pensare di uscire sempre palla al piede, altrimenti prendi 90 gol a stagione. (Quando io ero ragazzino, alla fine degli anni Settanta, le squadre che retrocedevano prendevano la metà dei gol che prendono oggi). 
Questo è confermato dal fatto che gli astri nascenti del calcio mondiale, Mbappé e Vinicius Junior, per dirne soltanto due, fanno della velocità la loro arma migliore. 

Le squadre italiane, e soprattutto gli allenatori italiani, convinti ad oltranza della tattica di gioco, non si sono accorti del cambiamento e pensano ancora di poter risolvere le partite giocando a scacchi con l'avversario. La Roma di Di Francesco l'anno scorso è arrivata in semifinale Champions, ma ha fatto un paio di partite andando a cento all'ora; purtroppo non siamo abituati a questi ritmi per tanto tempo. Basta vedere una partita dell'Inter - ma anche del Milan - e si possono contare una cinquantina di passaggi all'indietro. Se si continua in questo modo e se non si cambia registro, le squadre italiane non vinceranno la Champions nemmeno tra trent'anni.

Il calcio italiano si deve modernizzare, non rimanere fermo alla tattica e soprattutto non deve ancora credere di essere il migliore al mondo. Chiaramente questo vale anche per la Nazionale. Il 3-5-2 o il 4-3-3 sono parole vuote se arrivi sulla palla dopo l'avversario.

Adriano Di Gregorio