13 Novembre 2017, Milano, stadio San Siro, sono le ore 20 e 45 e la partita più importante della nazionale italiana sta per cominciare.

Più di 70 mila anime sono presenti a supporto degli azzurri e, nonostante la sconfitta in Svezia per 1 a 0, cercano di essere ottimiste e sperano di poter festeggiare la qualificazione al mondiale russo.

Tutta una nazione è attaccata alla televisione, tutti cercano di convincersi che sia impossibile non qualificarsi, ma sotto sotto la paura c’è e le scelte dell’allenatore Ventura non fanno altro che alimentarle.

Gabbiadini titolare, Insigne in panchina, un Candreva non convincente preferito alla freschezza e all’estro di El Shaarawy e Bernardeschi e un modulo, il 4-2-4 più unico che raro.

La partita comincia e dopo pochi minuti l’ottimismo dei tifosi azzurri cala notevolmente.

L’ Italia gioca male, non produce gioco, la mancanza di Insigne si vede, Candreva non riesce a saltare quasi mai l’uomo, Gabbiadini totalmente fuori dal gioco e nemmeno la fortuna sembra voler assistere gli azzurri.

Nel secondo tempo, la parita non si sblocca, la qualità del gioco italiano non migliora e la paura cresce nel cuore dei tifosi azzurri. La scenata di De Rossi con uno dei membri dello staff della nazionale è la fotografia perfetta del momento.

Al giocatore della Roma viene chiesto di andare a scaldarsi, ma lui sbotta e indica Insigne:

“ Ma che entro io?! Dobbiamo vincere non pareggià!! “.

Insigne non entra, Ventura butta dentro Belotti, El shaarawy e Bernardeschi , ma l’ attacco italiano va ancora di più in confusione e non sfonda il muro innalzato dagli svedesi.

Il gol non arriva, la partita finisce e il buio totale scende su tutta la penisola.

Si spera in un brutto incubo, ma così non è. Tutto il mondo del calcio è incredulo. Ventura, Tavecchio e i giocatori finiscono sotto accusa , l’impossibile è accaduto.

Come se non bastasse, Buffon, Chiellini e Barzagli annunciano l’addio e la nazionale italiana cade ancora di più nel baratro.

 

 

Molti, dopo questa partita, hanno accusato ai giocatori di essere degli scarsi e che la nazionale non ha giovani talenti, profilando un futuro sempre più tragico.

Ma è veramente così?

Analizziamo la situazione.

L’ Italia ha scelto Mancini come nuovo commissario tecnico, il quale non ha mai dato un grande gioco alle sue squadre, ma è un vincente, ha grande personalità e non ha paura di puntare sui giovani. Bonucci è stato designato nuovo capitano, è il giocatore con più presenze della nazionale, ha molta personalità, e non ha paura a metterci la faccia.

Dopo l’impossibilità di poter eleggere un nuovo presidente tramite elezioni, iil presidente del CONI, Malagò ha designato Roberto Fabbricini come commissario straordinario alla presidenza della FIGC.

 

Ma passiamo alla nazionale che verrà.

Partiamo dai portieri.

Dopo l’addio di un’ icona come Gianluigi Buffon, i portieri convocati nelle amichevoli sono stati: Donnarumma, Perin e Sirigu. Nessuno dei tre ha un nome suggestivo come il carrarese, ma Sirigu ha esperienza e caratura internazionale, Perin ha dimostrato più volte di essere più che affidabile tra i pali e Gigio Donnarumma è un ‘99 ed è considerato da molti il futuro numero uno al mondo.

In difesa,invece, ad affiancare Bonucci sarà quasi sicuramente Romagnoli. L'ex Roma e Sampdoria, classe '95, ha grandi margini di crescita e con l'ex Juventus, dopo l'arrivo di Gattuso in panchina, ha dimostrato grande sintonia e di poter formare una coppia difensiva molto solida.

Rimanendo in ottica difensori centrali, la nazionale potrà contare anche sul neo juventino Caldara, classe ‘94, difensore con ottimo fiuto del gol e che in questa stagione ha assaggiato l’aria delle grandi coppe europee, con ottime prestazioni.

Parlando di coppe europee, ne sa qualcosa Daniele Rugani, difensore della Juventus ( che interessa molto al Chelsea ), il quale, pur non partendo titolare, si è sempre fatto trovare pronto, fornendo prestazioni di buon livello.

Oltre questi, i nomi di Emerson Palmieri e Gianluca Mancini sono molto interessanti per il futuro.

Anche sulle fasce i giocatori di livello sembrano non mancare.

Partiamo dal duttile Alessandro Florenzi, ormai una sicurezza sulla fascia destra, e da Domenico Criscito, finalmente convocato dopo molti anni ( fu allontanato dalla nazionale per un’ accusa per calcioscommesse, rivelatesi poi infondate ) e probabilmente il miglior terzino sinistro italiano da qualche anno.

Calabria, Zappacosta, Darmian, Spinazzola, D’ambrosio sono gli altri esterni che si giocheranno il posto con i due citati poco fa, ma il milanista classe ‘96 sembra essere uno scalino sopra agli altri, grazie alla giovane età e l’enorme talento che sta dimostrando.

 

Passiamo al centrocampo: il senatore De Rossi ha dato ancora la sua disponibiltà alla nazionale.La sua esperienza e grinta pare indispensabile per ripartire al meglio.

Potremmo finalmente rivedere Claudio Marchisio, il quale non trova spazio nella Juventus di Allegri, ma se cambiasse club, potrebbe tornare a giocare agli altissimi livelli di un tempo.

Ottimi nomi sono anche quelli di Jorginho, Verratti, Bonaventura e Parolo, tutti giocatori di livello internazionale e con un alto tasso tecnico.

In questo reparto non mancano nemmeno i giovani, un nome su tutti é quello di Niccolò Barella, classe ‘97, gioiellino del Cagliari e corteggiato da tutte le big d’ Europa. Il suo futuro si prospetta molto luminoso. Alessandro Murgia e Rolando Mandragora sono altri due giovani che possono dare molto alla nazionale che verrà.

 

In attacco non si può che cominciare dal ritorno di Mario Balotelli, non preso nemmeno in considerazione da Ventura ( probabilmente non accettato nemmeno dai senatori della nazionale ), ma con Mancini l’ex Milan è tornato titolare, trovando anche il gol. Sia chiaro, non parliamo di un fuoriclasse, ma Balotelli è un giocatore con un gran fisico, una buona tecnica e nel corso di una partita ha i colpi per fare la differenza.

L’ uomo con più colpi in canna, in questo momento, è sicuramente Ciro Immobile. Il bomber della Lazio ha vinto la classifica marcatori della serie a ( a pari merito con Icardi ) e sembra aver finalmente trovato la sua dimensione.

Andrea Belotti, invece, non viene da una stagione indimenticabile, anche per colpa degli infortuni che lo anno fermato più volte, senza fargli trovare il gol con costanza.

Ma l’ attaccante del Torino, appena due stagioni fa, aveva segnato 26 gol in un campionato e ritrovando la forma fisica, potrebbe tornare a insidiare la testa della classifica marcatori della serie A.

Oltre questi nomi, un’ altra stella sembra destinata a brillare nell’ attacco italiano. Si tratta del milanista Patrick Cutrone, appena ventenne e con 18 reti ( contando tutte le competizioni ) in questa stagione. Numeri che fanno davvero ben sperare.

 

Nemmeno le corsie esterne sembrano scarseggiare di qualità e talento.

Lorenzo Insigne su tutti. Il napoletano è ormai un giocatore affermato, la nostra nazionale non può farne meno, poiché è il nostro giocatore di maggior talento.

Poi c’è Federico Bernardeschi, giovane di gran talento, che non ha trovato molto spazio nella Juventus, ma le volte che è stato chiamato in causa ha dimostrato a tutti che il suo acquisto non è stato per niente un buco nell’acqua.

Pensiamo a Federico Chiesa, figlio d’arte e giocatore con un talento cristallino, infatti, gli occhi di mezza Europa sono su di lui.

Non dimentichiamoci dei vari El Shaarawy, Politano, Verdi e Berardi, tutti ottimi giocatori e con l’ età dalla loro parte.

 

Osservando il quadro della situazione, emerge che in Italia i giocatori ci sono, sono giovani e hanno un grande talento.

E allora perché non siamo ai mondiali? Semplice, c’è stata una gestione sbagliata dei giocatori.

Le scelte di Ventura hanno condizionato la nostra nazionale. Si è ostinato a giocare con un modulo ( il 4-2-4 ) forzato, che non esaltava le caratteristiche dei nostri giocatori.

Cara Italia stai tranquilla, il futuro non è così buio come molti credono e esclamano.La qualità e la voglia di riscatto ce le hai, quindi non piangerti addosso, lavora duro e non dare ascolto alle critiche. Tra due anni ci sarà un Europeo da giocare e la nostra nazione pessimista, sotto sotto ci crede e vuole tornare a sognare.