Putin ha fatto un capolavoro, ha resuscitato uno zombie. Per gli ucraini, made in USA, invece, si tratta di una guerra d'aggressione che ha lo scopo di ripristinare la vecchia Unione Sovietica.
La propaganda in tutto ciò fa il suo, con i pacifisti liquidati come amici di Putin, come è sempre stato nella storia di tutte le guerre, i pacifisti sono sempre dalla parte sbagliata della storia, per la propaganda.
Quella propaganda che ha contaminato il calcio, in modo pesante.
L'Inno dell'Ucraina è l'inno della Resistenza, ha detto senza mezzi termini in prima serata uno dei cronisti della Rai. Lo ha detto veramente!!
E praticamente l'Italia si è quasi dovuta scusare per non aver potuto regalare la vittoria agli ucraini, in guerra.
Questo è il senso che si è percepito in questi giorni.
Come sia possibile che l'Ucraina sia lì a pari punti con l'Italia è un mistero calcistico, che trova risposta nel favoritismo fatto dagli inglesi e dall'Italia che ci ha messo del suo contro la Macedonia de Nord. Anche loro a 7 punti.
Va bene, l'Ucraina è una nazione in guerra. Non è l'unica nel mondo a vivere una situazione di guerra, di conflitto, e non è stata l'unica e non sarà l'ultima, purtroppo. Perchè le armi esistono proprio per questo, per farsi la guerra, mica l'amore e la pace.
Eppure l'Italia che si è quasi dovuta scusare per aver fatto il suo, vincere contro una nazionale mediocre, ha anche rischiato di beccare il pareggio e sarebbe stata una mazzata psicologica pesante per gli azzurri, che a San Siro hanno giocato con uno stadio tutt'altro che pieno e con Donnarumma fischiato come se fosse un portiere avversario. D'altronde Donnarumma paga le sue azioni, quelle che a Milano non sono mai state perdonate e mai lo verranno.
C'è da riflettere su quando la legge del calcio prevale sulla legge della propaganda. C'era la necessità di portare a casa i tre punti, c'era la necessità di vincere. Bisogna invece chiedersi cosa sarebbe successo se questa necessità non ci fosse stata.
L'Italia avrebbe giocato per vincere? Oppure semplicemente per accontentare gli ucraini che in questo momento sono intoccabili? Non criticabili? Dove si è sdoganato il nazismo come se nulla fosse, dove si possono accettare attacchi pesantissimi contro la croce rossa, le organizzazioni umanitarie, perchè non allineate con la propaganda di guerra di Zelenski che ha trovato la propria ragione di sopravvivenza politica nella guerra? Senza la guerra, che vede come sempre vittime civili, ed è questa la vera tragedia, Zelensky sarebbe caduto da un pezzo, in Ucraina era visto male, non tollerato, era in crisi profonda, ma anche qui Putin è riuscito in un capolavoro senza precedenti.
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