Siamo entrati nel momento topico della stagione, in cui un infortunio, un errore individuale o una precaria condizione fisica, possono costare uno scudetto o un’eliminazione anticipata dalle competizioni europee. Il mese di Marzo è sempre stato tracciato come il limite massimo, dagli allenatori, in cui può essere misurato il livello raggiunto da una squadra nel lungo percorso di una stagione, ragion per cui ogni vittoria diventa fondamentale per gli obiettivi prefissati così come ogni sconfitta potrebbe influire negativamente nel loro mancato raggiungimento. Non solo il campionato, quindi, a tenere viva la rivalità delle nostre squadre ma soprattutto le competizioni europee che si stanno avvicinando sempre più nella loro fase finale. E’ giunto il momento di tracciare un piccolo bilancio sul cammino europeo delle nostre squadre fin qui e di presentare i prossimi match in cui i verdetti potrebbero essere molto severi.

LA PREMESSA.

Il calcio italiano ormai da anni sta attraversando un periodo di grande difficoltà, lontanissimi sono i tempi in cui i migliori giocatori del globo terrestre, nel pieno della loro maturità calcistica o in rampa di lancio, sceglievano il nostro Paese per esplodere definitivamente fino a diventare dei grandi campioni. La pandemia, di quest'ultimo anno, ha contribuito, ulteriormente, a far indebolire le nostre squadre che in mancanza di risorse economiche da investire sul mercato hanno dovuto, giocoforza, fare di necessità virtù con risultati, sin qui, molto ben diversi rispetto a quelle che potevano essere le aspettative. Una squadra italiana non riesce a trionfare in Champions League da più di dieci anni e come ben sappiamo l'ultimo team a riuscire in quest’ardua impresa fu l'Inter del triplete in un incredibile percorso, oggi difficilmente replicabile. Ma anche in Europa League la situazione non è delle migliori, infatti l’ultima squadra italiana ad alzare al cielo il trofeo fu il Parma di Alberto Malesani, nel 1999, quando ancora, addirittura, si chiamava Coppa Uefa. I mancati trionfi in Europa rappresentano un handicap troppo grave per le squadre italiane, siamo rimasti prigionieri di un calcio arretrato, senza evoluzione, aggrappati ad un sistema che regge a malapena solo grazie ai diritti tv e agli sponsor, le vere fonti di sostentamento per i nostri Top Club della serie A. Questo è il livello del nostro calcio, questo è quello che siamo diventati e difficilmente potremmo migliorare da qui al prossimo decennio.

LA TEORIA "DIFENSIVISTA".

L'Europa rappresenta il principale banco di prova nel quale misurarsi per verificare il livello raggiunto da un club. La competizione e il confronto con i team provenienti da altri campionati e di conseguenza da altre realtà hanno da sempre rappresentato il termine di paragone per eccellenza ogni qualvolta le nostre squadre hanno toccato il fondo all'interno delle competizioni europee. Eppure rimango convinto dell'idea che il nostro calcio non abbia nulla da invidiare a nessuno nonostante, da un secolo a questa parte, venga, molto spesso, additato di un eccessivo difensivismo ragion per cui siamo conosciuti nel Mondo come dei "catenacciari difensivisti". Le cause delle debacle europee degli ultimi anni da parte dei nostri team sono state molto spesso riscontrate, da parte di autorevoli signori della Champions, in un sistema di gioco ormai superato in Europa, basato sul "catenaccio e contropiede". Un'impostazione tattica poco propositiva e molto meno efficace rispetto alle idee di calcio "moderne" proposte da tecnici "di grido" come ad esempio Joseph Guardiola e Jurgen Klopp dove la sostanza e la tattica fanno posto all’estetica del “bel giuoco”. Eppure il nostro "marchio" soprattutto nel periodo in cui Vittorio Pozzo, mitico allenatore della nazionale italiana dei record, tra gli anni venti e trenta faceva incetta di Coppe del Mondo (o Coppa Rimet) per ben due volte di fila, è stato alla base di moltissime idee tattiche, poi rivisitate, da grandi allenatori, italiani e stranieri, che hanno fatto la storia del calcio, quindi accusarci di un "eccessivo" difensivismo mi sembra un po’ ingeneroso nei confronti del nostro movimento calcistico. Non ci si può snaturare per diventare un qualcosa che non ci appartiene per storia e tradizione, tuttavia è giusto essere aperti al cambiamento e all'evoluzione anche perché ad eccezione della splendida Atalanta di Gasperini, in tempi recenti, non mi sembra che il "bel giuoco" tanto auspicato da Sarri, per citarne uno, nella squadra italiana più vicina nell'ultimo decennio a vincere la Champions, abbia portato ai risultati sperati. Quindi, in conclusione, appare ovvio che i problemi non siano solo di natura tattica ma abbiano delle radici molto più profonde da ricercare all'interno di un sistema calcio italiano con delle idee confuse e poco propenso a favorire, soprattutto, il lancio delle giovani promesse forse il vero cruccio che ci impedisce di crescere e svilupparci a livello europeo.

UN MOVIMENTO CHE VA DIFESO

Sono convinto di una teoria e cioè che i mancati trionfi europei degli ultimi anni oltre ai fallimenti della nostra nazionale dopo i mondiali del 2006, abbiano contribuito notevolmente a far perdere terreno al calcio italiano all’interno delle “stanze dei bottoni” della Fifa e della Uefa. Mi spiego meglio, nonostante la reintroduzione di una quarta squadra italiana nella competizione europea, dovuta all’importanza del nostro campionato più che per il Ranking degli ultimi anni, le nostre squadre sono poco tutelate in Europa ed hanno perso completamente il “potere” e il “rispetto” raggiunto negli anni novanta. Vi chiederete ma cosa te lo fa credere? Beh basta andare ad analizzare le partite degli ultimi anni di Champions ed Europa League, non esiste una gara in cui una squadra italiana non abbia subito almeno un “torto” arbitrale piuttosto evidente nonostante la Var, influendo anche, in alcuni casi, sul passaggio al turno successivo. Ritengo inoltre che anche il sistema dei sorteggi vada un po’ rivisitato soprattutto in Europa League dove ogni anno, sistematicamente, le squadre italiane, durante la primissima fase eliminatoria, affrontano dei club già molto ostici rispetto ad altri match decisamente più abbordabili. Quindi vogliamo tornare a farci rispettare oppure vogliamo continuare ad essere l’ultima ruota del carro?

LE CHANCE DI PASSAGIO DEL TURNO SQUADRA PER SQUADRA.

Dopo le doverose premesse, il mini bilancio da redigere in questa prima fase eliminatoria delle coppe europee per le squadre italiane è assolutamente di un saldo negativo soprattutto in Champions League dove le delusioni sono oramai diventate una consuetudine anno dopo anno. Discorso diverso in Europa League dove ad eccezione dei partenopei, eliminati già ai sedicesimi contro i più che modesti spagnoli del Granada, due squadre italiane sono ancora in piena corsa nonostante i sorteggi, degli ottavi di finale, nelle urne di Nyon siano stati tutt'altro che benevoli, mettendo di fronte a Milan e Roma rispettivamente Manchester United e Shakhtar Donetsk.

Juventus: una squadra ogni anno costruita per vincere tutto e per competere su più fronti. Quest’anno si è deciso di puntare su un allenatore giovane e senza esperienza come Andrea Pirlo, nel tentativo di riaprire un ciclo di vittorie dopo quasi un decennio di dominio incontrastato in Italia dove, tuttavia, sono mancati i trionfi europei. Dopo un percorso piuttosto agevole nella fase a gironi in cui è riuscita a classificarsi come prima della classe, il sorteggio degli ottavi ha posto di fronte il Porto di una vecchia conoscenza del calcio italiano come Sergio Conceicao. L’andata giocata allo stadio Do Dragao è stata letteralmente un disastro per i bianconeri in cui hanno mostrato diverse lacune nella rosa oltre ad evidenti limiti tattici di un inesperto Andrea Pirlo. Una brutta sconfitta che ha comunque lasciato aperte le speranze per la partita di ritorno in cui il tecnico bresciano spera di recuperare uomini importanti ed energie fresche nel tentativo di passare un turno che potrebbe risultare decisivo per le sorti di una stagione fin qui poco esaltante. La vera domanda è: ci riuscirà?

Atalanta: gli aggettivi per definire la splendida Atalanta di Gasperini sono finiti da tempo, oramai è riuscita a consolidarsi come uno dei Top Club del nostro campionato ma soprattutto in Europa riuscendo ad entrare, per il secondo anno di fila, tra le migliori sedici squadre del torneo più prestigioso del Mondo. Grandi risultati e un gioco “Europeo” hanno portato la squadra di Gasperini agli ottavi di Champions League riuscendo a qualificarsi dopo un grande percorso culminato con le imprese di Anfield e della Johan Cruijff Arena. Le urne di Nyon, dopo la fase a gironi, hanno messo di fronte ai bergamaschi i pluricampioni del Real Madrid di Zinedine Zidane. Nonostante la cocente e immeritata sconfitta di Bergamo durante la partita di andata, con un errore arbitrale colossale a sfavore dei bergamaschi, l’Atalanta ha grandissime possibilità di poter passare il turno contro i “galacticos” tra due settimane. Infatti l’Atalanta sembra esprimersi al meglio in trasferta rispetto alle gare casalinghe e un gol ad inizio match potrebbe mettere in seria difficoltà gli uomini di Zidane, lontanissimo parente del Real schiacciasassi capace di vincere la Champions per tre volte di fila. Quindi forza Gasp e forza Atalanta!!

Lazio: la squadra romana, negli ultimi anni, è cresciuta notevolmente in Italia riuscendo a consolidarsi come uno dei club più importanti del nostro campionato. Dopo la splendida annata della scorsa stagione in cui è riuscita, fino alla pandemia, a lottare per lo scudetto contro la Juventus di Sarri, quest’anno si ritrova a disputare gli ottavi di Champions League contro i campioni in carica del Bayern Monaco, consolidando il grande lavoro compiuto da Simone Inzaghi e i suoi uomini. Purtroppo il risultato pesante maturato all’andata, 4 a 1 per i tedeschi, ha già segnato questo turno in cui sono emerse le enormi qualità dei “panzer ” rispetto alla squadra capitolina. Che partita sarà dunque quella di ritorno in Germania? Non certo una passeggiata di salute dove comunque i biancocelesti saranno chiamati a dare il massimo per onorare la competizione frutto di enormi sacrifici compiuti da tutta la società negli ultimi anni.

Milan: Dopo il grande percorso compiuto nel periodo post pandemia, i rossoneri durante l’inizio di questa stagione hanno dato seguito agli ottimi risultati ottenuti l’anno precedente trovandosi a lottare per lo scudetto, qualificandosi inoltre agli ottavi di Europa League. Gli uomini di Pioli dopo un buon inizio in questo periodo sembrano patire un po’ troppo le fatiche accumulate a causa degli impegni ravvicinati oltre ai limiti di una rosa corta che alla lunga potrebbe influire negativamente sui prossimi risultati. Ma ciò nonostante è ancora in corsa per due competizioni e l’Europa League potrebbe rappresentare un trofeo importante da portare a casa dopo l’ultimo trionfo europeo del 2007. Dopo la Stella Rossa, il sorteggio ha posto di fronte, ai rossoneri, una sfida dal sapore particolare ovvero quella con il Manchester United. Una partita dai grandi stimoli e che può mostrare il livello raggiunto sin qui dai rossoneri, anche se i “Red Devils” non sono più competitivi come lo erano un tempo ma rappresentano un avversario comunque molto insidioso. Al Milan occorrerà il suo più grande condottiero, Zlatan Ibrahimovic che contro la sua ex squadra avrà più di qualche sassolino da togliersi, ci si può scommettere!

Roma: infine giungiamo alla Roma, una squadra un po’ incompiuta, forse per il cambio di presidenza chissà, che tra alti e bassi si trova ancora in corsa per l’Europa League, meno in campionato dove rincorre una qualificazione in Champions League difficile da poter centrare se si ottengono solo sconfitte negli scontri diretti. Detto ciò anche per i capitolini l’urna non è stata benevola e mette di fronte, dopo aver battuto sonoramente i portoghesi del Braga nel turno precedente, gli ucraini dello Shakhtar. L’ex squadra del tecnico Fonseca è insidiosa e può creare molti pericoli ai giallorossi ma nonostante la pericolosità degli ucraini, la Roma ha le armi necessarie per poter passare il turno. Anche se la probabile assenza di uomini chiave come Veretout e Dzeko potrebbe influire, notevolmente, nell’economia delle gare da disputare soprattutto all’andata; non resta che affidarsi, quindi, al grande ex di turno l’armeno Mkhitaryan vero trascinatore e leader di questa squadra nella stagione in corso.

Siamo giunti alla fine di questa analisi sul cammino europeo dei club italiani. La speranza è che i “verdetti” in Champions possano essere benevoli per due delle nostre squadre ancora in corsa per la qualificazione e che in Europa League il Milan e la Roma riescano ad imporsi contro degli avversari ostici ottenendo quel rispetto che abbiamo perso ormai da tanto, troppo tempo.

Ciccio.