Quella che doveva essere la prova del riscatto azzurro si è trasformata nell'ennesima prova in chiaroscuro della Nazionale bloccata sul pareggio da una buona Polonia che si è vista sfumare la vittoria per via del rigore trasformato da Jorginho.
La partita di ieri sera ha evidenziato i soliti problemi che ormai da troppo tempo affliggono la Nazionale: la difficoltà nel creare gioco e nel fare goal.

La prestazione contro la Polonia non è però del tutto da buttare: il 4-3-3 usato da Mancini sembra essere, almeno sulla carta, il modulo migliore per esaltare le doti dei calciatori presenti in rosa e la reazione avuta nel secondo tempo è la chiara dimostrazione di un gruppo unito, e non spaccato come sotto la gestione Ventura, e voglioso di tornare ad essere tra i migliori. 

Restano però le solite note negative come Balotelli vero e proprio oggetto misterioso per i 60 minuti in campo e la mancanza di inventiva di Insigne capace di trascinare il Napoli con le sue giocate e di eclissarsi completamente quando indossa la maglia azzurra. Il problema di Insigne, fondamentale nel club e protagonista in negativo in Nazionale, sembra affliggere anche altri compagni come Jorginho e Verratti (oggi assente).

Da segnalare l'ottima partita di Donnarumma ormai pronto ad essere il numero uno della Nazionale, il buon momento di Bernardeschi capace in questo inizio di stagione di prendere il posto da titolare di Dybala nella Juventus e l'ottimo ingresso in campo di Belotti e Chiesa pronti ad essere titolari inamovibili nella squadra di Mancini.

In attesa della fondamentale partita di lunedì contro il Portogallo, Mancini dovrà lavorare su alcune situazioni di gioco di questa Nazionale: come contro la Svezia sono troppi i cross fatti dagli esterni in zone senza compagni regalando così il pallone agli avversari, da rivedere anche il gioco nello stretto, in queste situazioni ieri hanno perso troppi palloni, e gli inserimenti in area di rigore delle mezze ali completamente assenti contro la Polonia.

Il lavoro di Mancini è appena incominciato, ma la partecipazione alla Nation League ci impone di velocizzare la conoscenza tra staff tecnico e giocatori viste le sole tre partite rimaste e l'incubo retrocessione nella seconda lega da evitare assolutamente perché rischierebbe di dare il colpo finale ad una squadra che porta ancora addosso i segni del doppio confronto con la Svezia.