Dalla pastasciutta alla macedonia. L'Italia è alla frutta.
Il riferimento alla Nazionale di Mancini è puramente voluto. L'Italia è fuori dal mondiale. Non parteciperà alla fase finale del mondiale di calcio in Qatar nel 2022. Questo avviene dopo la disfatta Ventura nel 2018. Allora fu la Svezia a lasciare fuori gli azzurri dal mondiale. Questa volta è stata la più modesta Macedonia del Nord che ha battuto l'Italia al Barbera di Palermo con gol al 92esimo di Trajkovski, ex calciatore del Palermo tra l'altro.

È un campanello d'allarme molto forte che il sistema calcio italiano deve affrontare.
Da dove nasce la disfatta azzurra? Com'è possibile che la squadra che solo pochi mesi fa ha vinto gli europei di calcio regalando grande gioia a tutto il popolo azzurro, non riesce a qualificarsi per i mondiali in Qatar 2022?
Arrigo Sacchi ha fatto una riflessione semplice ma concreta asserendo che il problema del calcio italiano deriva dai troppi stranieri presenti nelle giovanili e nelle prime squadre italiane. E su questo non ci piove. Non si può non dare ragione ad Arrigo Sacchi. A mio parere c'è anche il fatto che le regole non invogliano le squadre di calcio e i top team italiani ad investire sui talenti nostrani. Gli sgravi fiscali che ci sono per le acquisizioni dei calciatori esteri, dovrebbero esserci anche per l'acquisto dei calciatori italiani in Italia.

I prezzi dei calciatori italiani sono spropositati. Berardi contro la Macedonia del Nord è stato artefice di una prestazione scialba, che ha avuto il suo culmine con un gol a porta vuota sbagliato. Berardi a porta scoperta tira frettolosamente, di piatto e in maniera lenta un pallone che se fosse stato in Serie A con la maglia del Sassuolo probabilmente avrebbe calciato meglio e fatto gol. Viene valutato circa 35 mln Perché non è una questione di tecnica, o meglio, è anche una questione di tecnica, ma soprattutto è una questione mentale, di personalità. 
A livello internazionale molti calciatori mostrano una scarsa personalità. In parole povere se la fanno sotto. Emblematico è l'esempio di Berardi ma soprattutto di Immobile, un goleador quando gioca in Serie A con la Lazio, mentre è inconcludente e inefficace con la maglia azzurra.
In nazionale c'è più pressione che in club come Lazio e Sassuolo per esempio, e alcuni azzurri hanno fatto esperienza internazionale solo con la maglia azzurra.
Va anche aggiunto che comunque la disfatta azzurra ha il suo preludio nelle giovanili dei club. Non solo i troppi stranieri ma anche il fatto che si lavora solo o quasi esclusivamente sulla tattica, si gioca a due o a pochi tocchi la palla e non si affina la tecnica individuale, non si valorizza individualmente il calciatore in questione che così non può affinare e migliorare la sua tecnica individuale e il suo estro.
Gravina non ha portato nessuna miglioria al sistema calcio e Roberto Mancini è anche complice di questa disfatta azzurra. Non può pensare di campare di rendita per la vittoria dell'Europeo. Da Mancini, e lo dico da tifoso milanista, mi arriva da spettatore come un suo essere anti-milanista. Non so se la mia sensazione sia errata oppure no, ma percepisco questo. È come se fosse restio a convocare calciatori del Milan e/o in orbita Milan. Mancini non è stato capace di rinnovare maggiormente questa nazionale dopo l'Europeo.

Avrei preferito che portasse Calabria, che gioca titolare nel Milan al posto dell'infortunato Di Lorenzo anziché portare la riserva della Juventus De Sciglio. Sensi è un ottimo elemento ma è fragile e spesso infortunato. Avrebbe potuto portare Pobega, che sta facendo molto bene al Torino.
Immobile non rende con la Nazionale. Perché ostinarsi con lui. Piuttosto si faccia giocare Moise Kean, Scamacca, Belotti o anche Raspadori falso nuove.  Perché insistere anche con Lorenzo Insigne, ormai in una fase calante o comunque con la testa a Toronto o quasi. Persino Balotelli sarebbe meglio di questo Immobile, anche se Balotelli personalmente non lo convocherei. Lo stesso difensore suo omonimo Mancini della Roma non mi sembra che sia facendo bene con la Roma. A questo punto era meglio portare uno tra Romagnoli e Gabbia. Sempre meglio puntare su chi fa bene innanzitutto ma soprattutto sugli italiani che giocano nei rispettivi top club nostrani, e che quindi accumulano anche esperienze internazionali giocando qualche match nelle coppe europee. 
Naturalizzare gente come Joao Pedro o Luiz Felipe, che scelgono di giocare con l'Italia perché il Brasile non li calcola, mi pare una sciocca mossa della disperazione. A questo punto era meglio puntare su Cutrone, Petagna e profili così. Petagna che tra l'altro gioca nel Napoli, una squadra di vertice della nostra Serie A. C'è Zaniolo, Tonali, Barella, insomma calciatori di altissimo livello questa nazionale li ha comunque.
Va considerato che l'aumento esponenziale degli stranieri anche nelle giovanili ha portato Nicolato, tecnico dell'Under 21 italiana, ad affermare che cercherà elementi per la sua nazionale in Serie C. Da questo si capisce che bisogna subito porre rimedio in qualche modo.

È giusto che Roberto Mancini si dimetta. Come lo abbiamo giustamente esaltato per la vittoria degli europei, una bellissima eccezione, che non guarisce comunque tutti i mali del sistema calcio italiano, è giusto criticarlo per questa immane disfatta.
Bisogna abbracciare il cambiamento senza averne paura. Un paese di mentalità retrograda come il nostro ha difficoltà a staccarsi dal passato, a guardare al futuro rinnovandosi. Sono usciti i primi nomi del toto ct azzurro al posto di Roberto Mancini. E tra i vari rumors ecco uscire fuori l'idea boomer, l'idea antiquata, ovvero Fabio Cannavaro, che come allenatore vanta esperienze solo in Arabia e Cina, quindi non ha esperienza, affiancato da Marcello Lippi, Ct dell'Italia campione del mondo, a suo fianco come direttore tecnico. Allora perché non richiamare Sacchi o Trapattoni. Il vecchio che avanza.

Bisogna puntare invece su profili più freschi. C'è bisogno a monte di risolvere i problemi magari partendo dalle giovanili e invogliando i top team italiani ad investire nei calciatori nostrani, che ne avrebbero sicuramente un vantaggio nel giocare match internazionali nelle coppe e anche per il fatto che si allenerebbero con big stranieri, ma soprattutto avere il coraggio di affidare la ricostruire azzurra ad un profilo giovane. Un nuovo che avanza. Gennaro Ivan Gattuso penso sia la scelta migliore che possa fare l'Italia in questo momento. Ha già allenato Milan e Napoli, con il quale ha vinto anche una coppa Italia, e mi riferisco ai partenopei, mentre con il Milan ha fatto una finale di Coppa Italia da allenatore mentre da calciatore ci ha vinto tutto, e con la nazionale azzurra ha vinto il mondiale del 2006 con Marcello Lippi Ct.
Gattuso è un tecnico stile Antonio Conte. Ha grinta, personalità da vendere e può fare rendere al massimo i suoi uomini. Intriga anche il profilo di De Zerbi, ma è un tecnico più adatto ai club perché cura molto il gioco e ha bisogno di lavorare giornalmente. Gattuso credo sia più adatto per un lavoro che richiede più immediatezza e meno possibilità di lavorare giornalmente.
Sarebbe anche il caso che Gravina si dimettesse ma è come dirlo al muro. Non lo farà. È più facile che lo faccia Roberto Mancini, nonostante il contratto fino al 2026 in essere con la nazionale italiana.

La rifondazione azzurra ha come primo passo da fare il cambio di Ct. Gattuso come commissario tecnico è una scelta felice. È libero, quindi non ci sarebbe da aspettare. Ancelotti, Spalletti, sento fare questi nomi ma sono inattuabili perché sotto contratto con Real Madrid e Napoli. Si è anche mormorato di Fabio Capello e Claudio Ranieri, scelte vintage sulla falsa riga di Marcello Lippi ma non mi convincono queste tipo di idee, nonostante siano profili importanti. A prescindere che bisogna rifondare il sistema calcio italiano dalla radice, partendo dalle giovanili e dal dare più spazio ai calciatori nostrani ma per iniziare Gattuso al posto di Mancini è sicuramente una scelta giusta per rifondare e aprire un nuovo ciclo azzurro.