2008 a Nizza per una partita amichevole, finì in parità, mentre l'ultima partita ufficiale fu nel 1998, sempre in Francia, al primo turno dei Mondiali '98, vinse l'Italia grazie al goal del “codino” magico, e l'arbitro manco a dirlo, fu inglese. Per la prima volta dal centenario della fine della grande guerra, le due grandi nemiche storiche, Italia ed Austria, si affrontano nell'Europeo e giocheranno, a Londra. L'ultima amichevole fu il 1 gennaio del 1914, finì in pareggio e la prima partita dopo la fine della grande guerra fu nel 1922, anche quella finita in parità. Si giocò a Milano. Mentre la prima volta che si affrontarono nell'Europeo, nella sua forma originaria, grezza, quando si chiamava coppa internazionale, fu nel 1927. Si giocò a Bologna e l'Italia perse in casa. Quella tra Italia ed Austria è innegabilmente una partita che va oltre la questione calcistica. Una partita ricca di storia. Una storia che si giocò a Londra. Con quel Patto di Londra firmato segretamente il 26 aprile 1915. L'Italia doveva ottenere il Trentino e l’Istria secondo quanto disposto dall’Articolo 4, assieme alla Dalmazia e le isole dell’Adriatico entro i limiti specificati nell’Articolo 5, mentre Fiume doveva essere riservata in sostanza alla Croazia. Poi sappiamo come andò a finire. Con il falso storico della “vittoria mutilata” D'Annunzio partendo da Ronchi di Monfalcone, come si chiamava allora, prima di prendere sotto il fascismo la denominazione "dei Legionari" per celebrare l'occupazione di Fiume, andò ad occupare con un manipolo di uomini, appunto, Fiume e per 500 giorni si segnò una dittatura nella città che ne determinò la distruzione del tessuto socio economico e culturale e si concluse in tragedia con una sessantina di vittime in quello che passò alla storia come il Natale di sangue. Cent'anni dopo la fine della prima guerra mondiale di cui il Natale di sangue fu l'ultimo atto di coda Italia ed Austria si ritrovano ad affrontarsi proprio a Londra, la città dove l'Italia firmò il ribaltone storico per colpire alle spalle l'Austria, di cui fino a quel momento ne era alleata. Dalla triplice alleanza, alla triplice intesa e fu guerra. Tremenda. Oltre un milione di morti sul fronte italiano, tra Italiani ed austriaci, milioni di feriti, territori devastati, nazionalismi dominati che faranno scivolare queste zone al fascismo della prima ora, nato prima di tutto sul confine orientale con il suo razzismo estremo verso i popoli slavi. Una guerra dichiarata dall'Italia all'Austria il 23 maggio del 1915, per occupare piccole fette di terra, una guerra di cui l'Austria fu anche in parte responsabile a partire dalla terribile aggressione ai serbi. Solo 48 dopo ore l'assassinio l'attentato di Sarajevo furono arrestati 200 serbi, diversi contadini impiccati subito, alla fine di luglio, 5000 saranno i serbi dietro le sbarre e 150 furono impiccati appena iniziarono le ostilità. I conti, alla fine della prima guerra mondiale, i numeri, saranno impressionati. Quasi 750 mila serbi, ovvero un serbo su sei ovvero quasi il 22% della popolazione verrà spazzato via, la percentuale più alta tra tutti i Paesi coinvolti dalla prima guerra mondiale.

Ancora oggi ci sono macchie di nostalgia per l'Impero caduto, una nostalgia che recupera le cose positive dell'Impero asburgico, dalla multiculturalità all'economia, ad esempio Trieste sta riscoprendo la sua vecchia vocazione storica, quando era il porto di Vienna, con il nuovo accordo con la tedesca Amburgo ritorna ad avere un ruolo centralissimo tra i porti occidentali, come ponte tra Est ed Ovest, ed è anche ritornato dopo 160 anni il treno che con lentezza percorrendo l'antico tracciato della Ferrovia “Meridionale austriaca”,collegherà Vienna-Graz-Maribor-Lubiana-Trieste.

Palla al centro e che una nuova storia di pace consolidata e di solidarietà possa consolidarsi, tra Italia ed Austria, purchè quel maledetto secolo breve che è stato il '900 non lo si dimentichi seppur è bene lasciarselo pienamente alle spalle.