Tutto scorre” diceva Eraclito. La festa azzurra sta lasciando inesorabilmente il posto alle vicende dei club che discutono sulla presenza del pubblico negli stadi. Si spera, e ne sono convinto, abbia il lieto fine. Il campionato inizierà il prossimo 22 agosto per terminare esattamente 9 mesi più tardi e la curiosità di comprendere come sarà gestita la serie A 2022-2023 sale forte. Non va dimenticato, infatti, che nel tardo autunno del prossimo anno si giocherà il Mondiale. Prima che scemi definitivamente l’interesse per l’impresa dei nostri eroi di Wembley vorrei scrivere un altro pezzo dedicato a loro. Si sa: di certe situazioni si fa la nota indigestione, poi, per un po’ non se ne vuole più sentire. Tra l’altro, non sono mancate le polemiche. Si parla del divieto di tour con bus scoperto a cui i nostri campioni non hanno voluto assolutamente rinunciare, forse, contravvenendo ai suggerimenti provenienti dagli addetti alla pubblica sicurezza. Si tratta di Bonucci che, se non si fosse avuto il bagno di folla, avrebbe persino “minacciato” di non partecipare, e i compagni con lui, ai ringraziamenti presso le sedi istituzionali. In effetti è in parte comprensibile. Gli uomini di Mancini hanno voluto dimostrare di essere di tutti e non di una specifica élite. Era corretto visitare il Quirinale e Palazzo Chigi perché il valore del calcio in Europa determina un tale livello, ma non deve dimenticare mai la sua anima popolare. Proprio per questo non concordo con una parte di Politica che sta usando la vittoria di domenica per attaccare la Brexit. Detto ciò, se confermata, la specie di “ricatto” appare un tantino infantile e non aiuta ad allontanare l’immagine del calciatore che ottiene sempre quanto desidera. Sono convinto che vi siano modi diversi per raggiungere il risultato. Anche perché la situazione sanitaria dev’essere sempre in primo piano.

Ma non è ciò che interessa questo pezzo. In un recente articolo ho scritto quali potrebbero essere le favorite per Qatar 2022 e valutato la situazione generale. Ora vorrei soffermarmi sulla Nostra Nazionale e analizzare come giungerà all’appuntamento in Medio Oriente che, tra l’altro, dobbiamo guadagnarci tramite complesse qualificazioni. Nel nostro girone sfidiamo Svizzera, Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania. Solo una accederà direttamente al torneo. Onde evitare i brividi degli spareggi, che ci costarono cari nel 2017, occorre vincere il gruppo. Abbiamo 9 punti frutto di 3 vittorie in 3 gare. Gli elvetici, però, non mollano e, con una partita in meno, sono a 6 lunghezze. E’ presumibile che ci giocheremo il pass proprio con i rossocrociati.
Voglio pensare positivo. E’ impossibile che l’Italia non partecipi consecutivamente a 2 Mondiali. Osserverò, quindi, la situazione dei singoli campioni d’Europa. Cercherò, poi, di immaginarmi se faranno parte della spedizione asiatica o, nel caso non sia così, chi potrebbero essere gli eventuali sostituti. Composta la rosa, proverò a scrivere una possibile formazione. E’ logico che siamo nel campo delle ipotesi. Manca un anno e mezzo. Il mio è un “gioco” che spero diverta il lettore. Parto dalla certezza: Mancini. Lui ci sarà. Il c.t. proverà a entrare ancora maggiormente nella storia azzurra centrando un double mai visto per i nostri colori. Si dice che “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Lo jesino si trova letteralmente in quella posizione. Nel 1968, Valcareggi conquistò il primo titolo continentale del Bel Paese. Due anni più tardi, però, non riuscì a ribadirsi nella Coppa del Mondo. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra ricambi e conferme. La difficoltà è proprio lì. E’ come ripartire da capo. Bacone insegna che esiste una pars destruens e una pars costruens. In questo caso non si deve radere al suolo. E’ necessario ristrutturare un’opera magnifica. Migliorarla rispetto all’originale è la cosa più complessa che si possa affrontare. Occorre comprendere quali giocatori sono ancora pronti all’avventura e chi, invece, ha già dato tutto. E’ obbligatorio non farsi calcare la mano dal debito di riconoscenza, ma pure non spaccare un gruppo rischiando di alterarne l’armonia. In sostanza, per Roberto, il livello di complicazione sarà tanto elevato. Ma potrebbe essere avvantaggiato da quei 6 mesi in meno rispetto al passato. Solitamente, tra un torneo e l’altro, trascorrono 530 giorni. Stavolta, invece, non sarà così perciò l’onda emotiva potrebbe risultare ancora non del tutto scemata. Nell’analisi occorre considerare che, ci si augura, tra un anno e mezzo non vi saranno più problematiche legate all’emergenza covid. Le rose saranno quindi ristrette ipoteticamente a 23 giocatori rispetto ai 26 dell’Europeo. In segno di continuità, penso al 4-3-3.

PORTIERI:
Gigio Donnarumma: Non credo esistano grandi dubbi. Sarà il titolare anche in Qatar. Nato nel 1999, ha già vinto una kermesse così importante e dovrebbe giungere all’avventura Mondiale con qualche altro titolo in bacheca. Inizia, infatti, la sua storia con il Psg. Diventa difficile immaginare che, nell’imminenza, il Paris non conquisti almeno una competizione. Disporremo di un Gigio più maturo e che avrà finalmente calcato anche i campi di Champions. E’ inutile ribadire un’altra volta che si tratti del portiere più forte del mondo e non abbia una pecca. Il futuro è tutto suo. Sperando che il Destino lo confermi…
Sirigu-Meret: Nella manifestazione itinerante, il sardo è stato vice di Donnarumma mentre Alex ha ricoperto il ruolo di terza scelta. Credo che le parti si invertiranno. Salvatore non ha vissuto la sua migliore stagione, ma è componente fondamentale di questo gruppo. Penso sia inutile rinunciare a un fattore psicologico così importante preferendogli, magari, uno dei tanti giovani, forti e rampanti. Questi arriverebbero con il ruolo di ultima scelta. Una frustrazione più che un dono. Gollini, Cragno e Meret si giocheranno il posto per rappresentare il vice di Gigio. Il friulano è favorito dall’essere già parte della truppa.

DIFENSORI
Di Lorenzo-Florenzi: Comincio dalla coppia di terzini destri. Il partenopeo dovrebbe essere confermato e, al netto di impensabili cali, potrebbe partire come titolare. E’ un calciatore molto propositivo e bravo tecnicamente. Può migliorare la fase difensiva, ma è ottimo pure nel gioco aereo. Resta qualche dubbio in più su Florenzi. Al momento è tornato alla Roma. Ma occorrerà comprendere se per rimanervi o solo di passaggio. Dietro spinge forte Calabria che, per dirla alla Bonucci, “deve mangiare ancora tanta pasta asciutta” per raggiungere i livelli del collega. Ale ha 30 anni. Per ora è favorito.
Spinazzola-Emerson: Anche qui nessun cambio all’orizzonte. Probabilmente gli azzurri vantano le migliori coppie di terzini sul globo. Perchè modificarle? Nessuno è in età avanzata che conduca a pensare a necessità di sostituzioni imminenti.
Bonucci, Chiellini, Acerbi, Bastoni, Toloi: Il discorso varia. Qui gli slot saranno 4. La premiata ditta B&C rischia di perdere un pezzo. Durante il Mondiale, Chiello avrà 38 anni. Sono tanti. In un torneo di un mese può anche garantire exploit importanti, ma sta pure prendendo in considerazione un addio alla Nazionale. Non si può non pensare a un futuro senza di lui. Acerbi dovrebbe essere confermato. Potrebbe arrivare Mancini che vedo persino più pronto a sostituire Re Giorgio. Il quarto sarà Bastoni? Toloi rappresenta una valida alternativa perché può fare pure il terzino.

CENTROCAMPISTI
Verratti-Jorginho-Barella: Hanno cantato con un’armonia degna dei migliori capolavori lirici. Non vedo motivo o necessità di spezzare questo terzetto che, mi auguro, possa andare in scena anche in Qatar. L’idea del doppio regista è una trovata geniale che ha garantito tanta qualità e soprattutto grande fosforo. L’interista è utile come un ventilatore a 40 gradi. Porta la croce, ma non può essere altrimenti. Con quei due a fianco, ogni assolo è a rischio di stecca. Bare deve equilibrare il gioco e lo fa perfettamente.
Locatelli, Castrovilli, Pessina, Cristante: Un posto sarà perso dalla riduzione delle rose. Locatelli pare sempre più vicino a vestire la maglia della Juventus. Viste le difficoltà del centrocampo bianconero e l’assenza di un regista puro come Manuel, potrebbe essere immediatamente titolare. Oltre al grande valore assoluto, tale disponibilità rischia di giocare un ruolo fondamentale nella riconferma. Pessina ha disputato un ottimo europeo condito anche da due reti. Avrà l’opportunità di gareggiare in competizioni europee con l’Atalanta. Credo ci sarà pure in Qatar. L’ultimo posto vacante, invece, dovrebbe essere assegnato a Lorenzo Pellegrini che non ha potuto partecipare al torneo itinerante soltanto a causa di un infortunio. Attenzione pure a Sensi, che è sempre stato tenuto in ampia considerazione da Mancini, ma i vari acciacchi fisici non gli hanno permesso di restare in gruppo. Dato che Verratti, Jorginho e Locatelli sono 3 costruttori. I rimanenti posti potrebbero essere lasciati a calciatori con qualità diverse: Barella, Pessina e il romanista.

ATTACCANTI
Fede Chiesa: Merita un capitolo a parte perché, nel reparto offensivo, la situazione è davvero intricata. Qui Mancio ha a disposizione 6 slot. L’unico solido e certo pare proprio quello dello juventino. E’ il talento della nostra nazionale. E’ il fenomeno in grado di risolvere la situazione ingarbugliata con una giocata. E’ il CR7 italiano e, in un anno e mezzo, si spera che la sua crescita esponenziale prosegua la marcia. Nell’ultima stagione vissuta accanto al campione portoghese, infatti, pare avergli “rubato” molti trucchi del mestiere tanto da ricordarlo parecchio nella sua versione più giovane. Fede si è “sgrezzato” e potrebbe farlo ulteriormente. Ha corsa, gamba, tecnica e tiro. Ha pure doti da bomber e freddezza sotto porta. Manca della visione di gioco. Non è un trequartista. Ma non è neppure ciò che gli si domanda.
Insigne, Immobile, Belotti, Berardi e Bernardeschi, Raspadori: Sono tutti a rischio, ma andrei per gradi. Il Magnifico non è poi così magnifico. Non me ne voglia. Aveva la 10. Dal suo Europeo mi sarei atteso tanto di più. Non basta provare 200 volte il tiro a giro e riuscirci in 2 occasioni per essere considerati grandi. Sì, ha corso e si è sbattuto. Ma il vero fenomeno è stato Chiesa. Questo dev’essere sottolineato. Ci sono delle personalità a cui viene chiesto di cantare, altre devono portare la croce. Lorenzo sarebbe stato tra i primi, invece, spesso si è catalogato nei secondi. Per uno come lui è sufficiente, ma serve di più. Ciro, invece, ha totalizzato 2 gol in 7 match. Poco, per il bomber. Anche lui ha lavorato sodo per i compagni ed è più giustificabile rispetto al collega conterraneo. Ma, forse, nella spedizione azzurra è stato il meno convincente. Il Gallo ha avuto risicate chance e, per lui vale, più o meno, il discorso fatto per Immobile. Mimmo è sempre stato pronto. Ha giocato, da titolare, in maniera soddisfacente. E’ da un suo guizzo che si è sbloccato il nostro Europeo. Da subentrato, contro la Spagna, non ha reso al meglio sbagliando qualche occasione. Molto bene, però, con l’Inghilterra. Berna è Berna. E’ unico nella sua specie. E’ un personaggio che penso chiunque vorrebbe a una cena. E’ un uomo spogliatoio e una garanzia a cui Mancini non ha rinunciato perché, nel gruppo, si è sicuri che da una scossa. Poi può anche sbagliare le cose più banali, ma la presenza c’è. Basti osservare la “sobrietà” del suo matrimonio per comprenderlo. Raspadori è l’anello di congiunzione tra i campioni in carica e il nuovo che avanza, ma trovare un posto in Medio Oriente non è facile. Dietro spingono forte. I nomi sono soprattutto quelli di Zaniolo, Kean, Scamacca. Dato per assodato lo slot di Chiesa, ne restano in ballo 5. Il bando è aperto ed è il reparto che potrebbe subire i maggiori ribaltoni. Penso che almeno 2 dei nuovi citati potrebbero trovare spazio. A un primo acchito potrei immaginare che a lasciare saranno Belotti, Raspadori e Berardi. Dentro il romanista e il bomber dell’under 21. L’attaccante del Psg, infatti, è già stato scartato per l’Europeo. Evidentemente, nonostante la sua esperienza internazionale, non convince appieno Mancini. C’è pure un motivo comportamentale? Su questo, però, dovrà lavorare anche Zaniolo. Sempre che riesca a superare i pesanti infortuni subiti, è difficile rinunciare al suo talento. Scamacca, invece, è quel centravanti in grado di tenere alta la squadra, conquistare duelli aerei e segnare gol che sono mancati alle nostre punte.

Italia possibili convocati Mondiale: Donnarumma, Meret, Sirigu; Di Lorenzo, Florenzi, Bonucci, Mancini, Acerbi, Toloi, Spinazzola, Emerson; Verratti, Jorginho, Barella, Lorenzo Pellegrini, Pessina, Locatelli; Zaniolo, Scamacca, Chiesa, Insigne, Immobile, Bernardeschi.
Formazione (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Mancini, Spinazzola; Verratti, Jorginho, Barella; Zaniolo, Scamacca, Chiesa.