Io credo nei miracoli”. Questo sarà il pensiero che accompagna le attuali ore di ritiro della Nostra Nazionale Under 21. Per accedere alla semifinale dell’Europeo e guadagnarsi un pass Olimpico, infatti, gli azzurri non dipendono esclusivamente dalle loro forze. Quello che era nelle possibilità dei ragazzi di Di Biagio è stato fatto. Ora, serve un aiuto dall’esterno. In particolare, da Francia e Romania. Se tali compagini pareggeranno allora il sogno dell’Italia si concluderà. Per proseguire il suo percorso nella manifestazione, Chiesa e compagni necessitano di una vittoria della squadra dell’est oppure di un successo transalpino con 3 gol di scarto.

Non è semplice. E’ doveroso pure considerare che un risultato di parità qualificherebbe entrambe le sfidanti odierne, dalle quali dipendiamo, alla fase successiva del torneo. Al di là degli ormai celebri “biscotti”, è naturale che potrebbe quasi sorgere spontanea l’idea delle 2 compagini di non crearsi problemi da sole. Nessuno ha l’intenzione di porre in dubbio la sportività di Francia e Romania. Non si vuole certo asserire che si assisterà alla preparazione di “capolavori di alta pasticceria”, ma un risultato di parità potrebbe sorgere dalla naturale contesa tra le rivali che a quel punto si accompagnerebbero a braccetto nelle semifinali.

Detto questo, è chiaro che il regolamento degli Europei Under 21 deve essere rivisto. Pare assolutamente assurdo che vi siano 3 gironi nei quali si qualifica una sola Nazionale e la migliore seconda. E’ un torneo troppo selettivo che finisce per affidarsi al caso. Una partita negativa, un rigore non concesso, una svista o un legno possono determinare davvero il passaggio del turno. Non è un sistema meritocratico. Tale ragionamento si opera anche per la fase finale della Champions League o di altri tornei, ma per la manifestazione in corso in Italia, la situazione è amplificata all’ennesima potenza. Se nella Coppa più ambita dai club europei si ha la possibilità di perdere una gara per poi recuperarla durante il ritorno o, nonostante la sconfitta, mantenere il vantaggio maturato all’andata, negli Europei Under 21 tale evento è impossibile. Perdendo un solo match, anche di misura, si rischia di essere eliminati dalla kermesse. Così sta accadendo agli azzurri per aver perso 1-0 con la Polonia. Il palo colpito da Mancini sabato sera a Reggio Emilia, poi, potrebbe risultare determinante. Se nelle prossime ore la Francia dovesse vincere 2-0, quella differenza di pochi centimetri spedirebbe i rumeni diritti in semifinale e a Tokio 2020. Strano, davvero particolare.

Qualcuno obietterà che anche i tornei continentali e i Mondiali delle Nazionali maggiori hanno meccanismi simili. Dagli ottavi di finale in poi, infatti, la competizione funziona con un tabellone tennistico e gare secche. E’ assolutamente vero e incontrovertibile. E’ altrettanto reale, però, che quantomeno il girone concede la possibilità di fallire un incontro. Anzi, con i meccanismi osservati negli ultimi Europei e il passaggio agli ottavi anche delle migliori terze, vi sono squadre che possono permettersi il lusso di chiudere il gruppo con soli 3 punti e vedersi comunque tra le qualificate per il turno successivo. Il calcio è uno sport molto particolare dove riuscire a vincere ogni incontro che si affronta in una competizione è impresa quasi impossibile. E’ un gioco di squadra nel quale non si dipende dallo stato di forma di un singolo giocatore, ma di un intero gruppo. E’ matematico. Risulta molto più complicato riuscire a ottenere la disponibilità di un’ottima condizione di 14 uomini rispetto a quella di uno solo. A esclusivo titolo esemplificativo, si pensi alle finali Scudetto del basket che si disputano al meglio delle 5 o delle 7 gare. Così funziona nel campionato italiano, ma anche nel torneo cestistico più celebre e prestigioso del globo. Il riferimento è all’NBA.

Non va dimenticato, inoltre, che l’accesso alle semifinali dell’Europeo Under 21 concede il pass per l’Olimpiade rendendo il primo torneo ancora più importante. E’ vero che, alle nostre latitudini, il calcio non ha mai dato enorme rilievo alla kermesse a 5 cerchi. Risulterebbe quasi “falso moralismo” affermare il contrario. A differenza degli altri sport dove una medaglia nella competizione che ha avuto origine ad Atene rappresenta un valore inestimabile, nel pallone questo non avviene. Anzi, un Mondiale o un Europeo sono considerati molto più importanti di tale prestigiosa manifestazione. Detto questo, disputare un’Olimpiade diventa sempre fondamentale per l’intero movimento sportivo del Paese e dovrebbe esservi assolutamente un modo più meritocratico di entrarvi.

Urge, poi, ideare un meccanismo di qualificazione alle semifinali dell’Europeo Under 21 meno macchinoso di quello attuale. L’esempio della situazione italica nel torneo in corso calza perfettamente ed è sufficiente al fine di spiegare il punto. Avendo avuto la sola colpa di essere sconfitti 1-0 dalla Polonia e nonostante abbiano vinto 3-1 sia contro la Spagna che con il Belgio, allo scopo di capire se possano superare il turno, gli azzurri hanno dovuto sperare nel singolo risultato di quasi ogni match che si è disputato dopo la debacle di Bologna. Si deve combinare, infatti, una miriade di incastri con milioni di possibilità diverse che consentano a Di Biagio e ai suoi uomini di guadagnarsi questo benedetto pass olimpico. La Danimarca non avrebbe dovuto perdere contro l’Austria e così è stato. Il giorno successivo sarebbe risultato opportuno che l’Inghilterra avesse battuto la Romania, ma non è accaduto. Allora è divenuta fondamentale pure la vittoria francese sulla Croazia. Non è finita perché, superando il Belgio, gli azzurri avrebbero potuto trionfare nel loro girone, ma la Spagna ha avuto la meglio della Polonia con più di 3 gol di scarto. Gli iberici, quindi, hanno vinto il nostro raggruppamento. A questo punto si può solo sperare di chiudere questa fase come migliore seconda. Fortunatamente, l’Austria non ha demolito la Germania e la Danimarca ha vinto solo 2-0 contro la Serbia. Un altro gol dei biancorossi contro gli slavi ci avrebbe già aritmeticamente estromesso dalla manifestazione. L’Italia dipende, quindi, dal risultato dei Blues contro i rumeni. Ora, chiedo a coloro che mi faranno l’onore di leggere l’articolo se tutto questo ha un senso e se da tale complicato meccanismo può dipendere l’accesso a un’Olimpiade.

Per sgarbugliare tale incredibile situazione che risulterebbe assolutamente di difficile comprensione pure a Machiavelli basterebbe tornare al passato riducendo il numero di compagini che partecipano alla manifestazione. In questo modo, si avrebbero solo 2 gironi. Si potrebbero, così, qualificare la prima e la seconda di ognuno di essi. Mi pare la soluzione più semplice e meno macchinosa. E’ vero, però, che è assolutamente importante anche consentire di disputare il torneo a un maggior numero di squadre. A questo punto sarebbe utile aggiungere un quarto gruppo e un turno di quarti di finale selezionando coloro che andranno alle Olimpiadi tra le 8 qualificate in tale fase e in base al ranking.

Il calcio è uno degli sport più amati e praticati anche in quanto è di facile comprensione e risulta fondato su poche regole di base. Chi fruisce di questo gioco, normalmente, nella vita si occupa di altro. Quando si dedica a tale stupendo passatempo, non ha voglia di trovarsi di fronte una complicazione tale da risolversi solo con calcolatrice e diagramma a flussi. Necessita di un meccanismo snello e di immediata comprensione. Altrimenti, rischia di allontanarsi. Si pensi, poi, al papà o alla mamma che devono spiegare al bambino perché la sua Nazionale ha passato il turno o è stata eliminata. Quando la maestra di matematica delle elementari descrive come risolvere un problema a tappe, ha sicuramente meno difficoltà. Non è un’iperbole. E’ la realtà nuda e cruda. La parte favolosa di queste competizioni è anche quella legata alle famiglie. Sabato sera ho avuto la fortuna di assistere a Belgio-Italia da una curva dello stadio “Città del Tricolore” e questa era ricolma di genitori con i propri piccoli pargoli. E’ stato davvero bello vedere l’emozione dei bambini davanti al pallone. Peccato che molti di loro si chiedessero come mai gli adulti seguissero con maggiore apprensione le notizie che giungevano da Bologna dove si disputava la sfida tra Spagna e Polonia piuttosto che il match davanti ai loro occhi. Taluni hanno anche appreso sugli spalti dell’impianto reggiano che “il biscotto” non è solo quello che la madre cerca di appropinquare loro ogni santa mattina a colazione.

In ogni caso, questo infinito preambolo conduce diretti alla seconda riflessione. Ultimamente, va molto di moda affermare che nel calcio sia più importante il modo di raggiungere il risultato, del risultato stesso. Sarò legato a vecchi modi di pensare, ma mi si consenta di dissentire con tale idea. Ora non è intenzione di chi scrive rivangare importanti aforismi di celebri squadre italiche, ma il successo è il target dello sport. Questo però non vale per le squadre giovanili. Ecco, in tal caso, il percorso è assolutamente più importante del trionfo. Questi ragazzi rappresentano il nostro futuro e i tornei che disputano sono utili per garantire loro la necessaria esperienza. Qui devono essere testati e “farsi le ossa”. L’Europeo Under 21 così come il Mondiale Sub 20 o altri tornei hanno lo scopo di consentire una crescita del calcio nazionale. Meglio perdere mostrando buone doti che vincere fortunosamente.

Nelle kermesse giovanili, il risultato è importante. Non è fondamentale. A Di Biagio si chiedeva di far crescere il nostro calcio dopo anni bui anche a livello di “squadre minori”. Tale obiettivo è stato ottenuto e non si può negare. Indipendentemente dalla qualificazione alle semifinali, pare impossibile non notare un miglioramento rispetto al passato. Questo non vale solo per l’Under 21, ma per tante rappresentative azzurre legate a diverse età. Lo scopo di tali nazionali è quello di trovare e migliorare i ragazzi. Così è stato.

Quanto scritto precedentemente, poi, non può che condurre a una necessaria conseguenza. E’ chiaro che, anche se dovessero essere prematuramente eliminati, gli uomini di Di Biagio restano giocatori di assoluto valore. L’Europeo disputato da Chiesa e Lorenzo Pellegrini è fantastico. Pur con alti e bassi, anche in questa kermesse, Barella e Meret stanno mostrando grandi doti. Bene pure Mancini. Su 3 match giocati, ad esclusione della prima mezz’ora contro la Spagna, l’Italia è sempre stata assoluta padrona del campo e senza mostrare un gioco brillante. A livello di Nazionali diviene assolutamente difficile assistere al bel calcio o a una manovra fluida. Si parla, infatti, di un sistema di giocatori che si ritrovano una volta ogni tanto e che non sono abituati a svolgere insieme la loro professione. Il predominio territoriale e la forza della squadra derivano soprattutto dal singolo. Non è un caso se, per le rappresentative dei vari Paesi, si parla di c.t. e non di allenatori. Questi sono autentici selezionatori di uomini e mi pare innegabile che quelli scelti da Di Biagio siano forti.

Si potrà discutere di alcuni atteggiamenti che si stanno osservando durante la kermesse italica. Il ritardo a una riuinione di Kean e Zaniolo non sono certo piaciuti allo staff tecnico azzurro. Non a caso, lo juventino ha osservato tutta la sfida tra Italia e Belgio dalla panchina. In realtà avrebbe dovuto giocarla dal primo minuto. Pure il pestone di Chiesa a un giocatore dei Diavoli Rossi, se volontario, non è certo risultato immagine positiva così come l’esultanza polemica di Cutrone o la tracotanza con la quale gli azzurrini hanno giocato parte di questo Europeo. Tra l’altro, tale ultimo peccato potrebbe essere pagato a caro prezzo e se così non sarà avrà portato comunque a una sofferenza immane. Non ci si può dimenticare che si tratta di ragazzi che militano nell’Under 21. Ad esclusione di alcuni fuori quota, che non sono comunque veterani, hanno tutti un’età pari o inferiore a 21 anni. Qualche scivolone si può anche comprendere. “Chi non ha mai sbagliato nulla, scagli la prima pietra”. L’importante è che tutto serva da lezione. Questi tornei sono utili pure al fine di apprendere che certi comportamenti non possono, poi, essere replicati a livelli superiori. Qui i giocatori imparano a diventare esempio per i più giovani. Non si può, però, chiedere a un ragazzo di 20 anni di adottare la condotta di un veterano. Questa deve giungere con l’esperienza.

Occorre, inoltre, fare un plauso ai vari calciatori che sono in missione con Di Biagio e che stanno regalando italiche notti magiche nonostante le tante voci di calciomercato che li attorniano. Si pensi ai citati Chiesa, Barella o Cutrone. Il primo sarebbe molto appetito dalla Juventus, ma la nuova proprietà viola vorrebbe trattenerlo a Firenze. Il secondo sembrerebbe ormai destinato a diventare interista, ma l’affare non si è ancora chiuso. Il terzo potrebbe lasciare il Milan. Nonostante tali importanti voci che riguardano il loro futuro e la vita alla quale andranno incontro, questi ragazzi stanno ponendo la loro massima concentrazione sull’Europeo Under 21. Diventa assolutamente difficile credere a coloro che affermano che tutto questo sia scontato e banale.

Gli uomini di Di Biagio saranno parte del futuro del nostro calcio e, indipendentemente dal risultato che maturerà tra Francia e Romania, dovremmo essere in buone mani.