C'era una volta dai 30 metri un talento straordinario: Francisco Román Alarcón Suárez, o più comunemente Isco, di ruolo prima mezzala e poi trequartista. Il talento di Isco nasce il 21 aprile 1992 a Benalmádena, in provincia di Malaga, nella regione dell'Andalusia. Nel sud-est della Spagna gli abitanti sono allegri e chiassosi, si canta per le strade, alcune vie vedono il mare. Peraltro l'Andalusia è una splendida regione, che nasconde dietro i vicoli arte, storia e cultura, qui Isco già da giovane impara il gioco del calcio. Per arrivare a Madrid, prima dovrà farsi conoscere al Valencia, esperienza che parte nel 2009, e poi imporsi nella sua terra andalusa, già nel 2011 arriva nel Malaga. Il primo anno segna 5 reti in campionato a soli vent'anni, il secondo fa già meglio con 9 marcature. Il club viene però abbandonato da Isco già nel 2013 per giungere nella Capitale, per giocare nel Real Madrid di Carlo Ancelotti. Isco viene pagato 30 milioni di euro dai Blancos. Il numero 22 non gioca dall'inizio tutte le gare, ma Ancelotti è strepitoso nel saper dosare il suo talento in ogni partita. Raggiunge ottimi numeri. Il primo anno sono 8 gol e 7 assist, il secondo 4 e 9. Cambiano allenatori, gli anni passano, prima la parentesi con Benítez, poi Zidane. Con Zidane impara molto e in diverse interviste esprime la sua gratitudine verso il mister, che poi, Isco è cresciuto proprio con Zizou come idolo sportivo. La pressione aumenta, ma quella è inclusa nel contratto di ogni giocatore di calcio e anche i minuti si alzano nelle tabelle statistiche. C'è un gran problema: questo ragazzo è immarcabile e con il pallone tra i piedi si diverte. Ha un controllo palla impeccabile e una grande qualità, soprattutto sorprende per la capacità nel trovare gli spazi, anche quelli più stretti, possiede una tecnica invidiabile. Vede gli inserimenti dei compagni con intelligenza. Ha dei movimenti divini con il pallone, sa indirizzare il corpo e farlo oscillare in diverse direzioni come le onde più dolci della sua Benalmádena, compie queste finte con naturalezza e genio. Fantastico nel saper accarezzare il pallone con la suola degli scarpini, bravissimo nel passare ai compagni con qualsiasi parte della scarpa, Professore con l'esterno del suo piede destro. Qualcuno come me dice che sappia esaudire le richieste di ogni pallone da calcio, proteggendolo anche di spalle alla porta, è anche molto preciso nei passaggi, fantastico nella rifinitura per la punta. È un genio, tantoché viene ritenuto "mago de fútbol". Gioca stabilmente da trequartista, ma è sempre aperta l'ipotesi di un ritorno alle sue origini, quando era mezzala, zona del campo però in cui non dá un gran contributo difensivo. Con Cristiano Ronaldo in squadra vince 4 Champions League in 5 anni. Si prende allora la titolarità della sua Nazionale ed è una delle stelle più luminose della Roja. Con l'addio di Ronaldo il talento si offusca, ma state certi che quello non può morire.

Nel momento migliore della sua carriera, la dolce favola di Isco si trasforma in una novella con molte ombre. Gli viene attribuita la fama di "giocatore discontinuo" e non rende sempre in ogni gara secondo quanto ci si aspetta. Oggi siamo nel 2021 e, in questi ultimi 2 anni abbondanti, Isco ha visto il campo molto poco. Si sono successi in panchina prima Lopetegui, poi Solari e infine è tornato Zidane. Ma dov'è finito il suo talento? Lo vediamo negli allenamenti, divertirsi e dribblare in qualsiasi modo ogni avversario, sorridente sorprendere i compagni di squadra e ridere con loro, ma mai lo osserviamo giocare delle gare ufficiali. Zidane, lo stesso che lo aveva reso "mago de fútbol", ha ammesso recentemente il suo dispiacere per la situazione del suo trequartista e per non poter garantire minuti al numero 22. La squadra è cambiata molto, niente Ronaldo, niente Bale, in attacco ci sono Hazard, Vinicius, Rodrygo, un Benzema con responsabilità diverse, un Marco Asensio differente dopo la rottura del crociato, e Isco è in panchina, stabilmente, non solo a Madrid ma anche in Nazionale. Questo gennaio sognava gli Europei, aveva speranza che qualcuno lo acquistasse, ma le offerte non sono arrivate. Francisco era una primavera in campo, lui che brillava di luce giovane, proprio quel giocatore è scomparso dai maggiori palcoscenici sportivi, inspiegabilmente. Come può la luce scomparire a 26 anni? E ora ne ha 28. È inspiegabile comunque, come , nella situazione del Real Madrid, un club immenso che sta rendendo molto al di sotto delle aspettative, Isco non riesca a trovare un minimo spazio. Kroos e Modrić hanno una certa età ormai, Hazard rende sempre al di sopra delle aspettative e sulla fascia destra Asensio non si sta comportando come si sarebbe atteso. Loro sono i quattro titolari. Davvero, Isco, Zidane non ti lascia nemmeno provare in qualche partita? Noi continueremo a ricordarlo come un calciatore in grado di divertirsi e di trasmettere anche emozioni al suo pubblico. Immagino che con un trasferimento ipotetico, possa ritrovare forse, la continuità e le proprie caratteristiche, rianalizzare il suo calcio, ma ci vorrà del tempo e io quanto dovrò attendere per rivedere un passaggio dei suoi? E noi ti attenderemo mago andaluso, perché guarisci le brutte partite, tu salvi il calcio, non puoi svanire così nel nulla, c'è sempre posto per Isco.