In questi ultimi anni, soprattutto tra le giovani generazioni di tifosi di calcio, abbiamo assistito ad una vera e propria proliferazione di canali, soprattutto su You Tube, dedicati alla discussione su temi riguardanti le vari squadre di serie A. Naturalmente non tutti questi canali hanno qualità eccelsa, ma ce ne sono alcuni di buona o addirittura di ottima qualità. Naturalmente i canali che conosco meglio sono quelli dedicati alla Juventus, ed è di quelli che parlerò. In particolare mi soffermerò su quattro di questi canali che, pur essendo molto diversi tra loro, rappresentano, secondo me, il meglio dell’offerta, per quanto riguarda la Juventus.

Il primo canale di cui voglio parlarvi, è sicuramente quello che può contare su un giro di sponsorizzazioni decisamente maggiore. Si chiama Juventibus, condotto dall’ottimo Maurizio Zampini. Non ho usato il verbo “condotto” per sbaglio. Questo canale, infatti, non può essere certo inquadrato come un normale canale di You Tube, o Twitch. È un canale che conta su un numero di ospiti fissi di tale e tanta qualità, da farlo considerare a tutti gli effetti un canale televisivo trasmesso via web. A condurlo, dicevamo, l’abbronzatissimo Maurizio Zampini, col suo look da piacione romano e con una capacità di dettare i tempi e tenere sempre desta l’attenzione tipiche di un professionista televisivo. Al suo fianco, i co-conduttori più presenti sono, anche loro bravissimi, Luca Momblano, Edoardo Mecca e Katia Nicotra. Il primo, Momblano, ha saputo costruirsi negli anni, nel campo minato del calciomercato, una discreta credibilità. Ovviamente anche lui, come chiunque abbia, di tanto in tanto, l’obbligo di esporsi e dire qualcosa, è stato vittima di qualche buccia di banana. Ma il pubblico sa essere indulgente nei confronti chi ha saputo, nel corso degli anni accumulare un credito di credibilità. Edoardo Mecca, imitatore che io trovo geniale, come tutti gli imitatori di un certo livello, dimostra di avere la capacità di catturare, nelle persone che vuole imitare, elementi che, chiaramente, non sono solo legati alla timbrica della voce della “vittima”, ma anche agli aspetti caratteriali che la contraddistinguono. Due parole anche su Katia NIcotra che nella trasmissione svolge un compito ben preciso: abbattere tutti i preconcetti che vorrebbero una donna bella non essere anche capace di esprimere contemporaneamente idee e pensieri condivisibili, non banali, e udite udite: originali. Intorno a questi “padroni di casa”, che sono quasi sempre presenti, ruotano una serie di giornalisti della carta stampata, e personaggi che hanno ricoperto in passato ruoli molto importante nel calcio italiano, e soprattutto juventino. Sto parlando soprattutto di Luciano Moggi, e tutta una serie di calciatori ex Juve che, di tanto in tanto, partecipano alla trasmissione con battute divertenti, aneddoti interessanti e inaspettate rivelazioni.

Oltre a Juventibus, un altro canale che merita di essere menzionato è quello che è nato qualche anno fa dalla volontà/necessità di Gianni Balzarini, che tutti noi conosciamo molto bene. Gianni, è sempre stato, con successo, il riferimento juventino da parte della testata giornalistica sportiva di Mediaset. Questo, almeno, finché l’effetto DAZN non si manifestasse in tutte le sue mortificanti (per i giornalisti, per gli opinionisti e soprattutto per i tifosi) conseguenze. Una gara al ribasso inaccettabile che ha irrimediabilmente, vergognosamente distrutto tutto quello che c’era di buono, con la magra “si fa per dire” consolazione di poter beneficiare della vista di Diletta Leotta e Giorgia Rossi, alla faccia delle pari opportunità, tra due culi tonici e tondeggianti e un culo rinsecchito, come quello che immagino abbia l’ottimo (professionalmente parlando, se questo ancora conta qualcosa) Sandro Sabatini dell’ex Mediaset Premium.
Come tutti, anche Gianni Balzarini, che è sempre stato solo un giornalista sportivo, si è dovuto reinventare, e nel suo caso, direi egregiamente, come creator di contenuti, con un suo canale. Tuttavia, tanti dei creator che da sempre  lavorano solo su YouTube, alla maniera degli You Tuber “normali”,  hanno avuto  molto da ridire e da protestare sul fatto che soprattutto lui, Gianni, abbia potuto, con così tanta facilità entrare nel mondo degli You Tuber, potendo (lui) contare su notizie e voci fornite direttamente dall’ufficio stampa bianconero, avendo (sempre lui) la possibilità di frequentare gli ambienti juventini, e quindi di avere (ancora lui), al contrario degli You Tuber “classici”, che basano tutto su quello che leggono sui giornali e su quello di cui si convincono con la loro testa, Informazioni, come si dice, di prima mano.
Gianni Balzarini, questo è evidente, ha le sue fonti legate alla sua attività di giornalista, fonti che, parliamoci chiaro, spesso coincidono con la società Juventus stessa, che immagino, pretenda di volta in volta, però, di decidere cosa dire e cosa non dire. Questo da un lato gli permette di lanciare in anteprima notizie in veste di giornalista televisivo, nel corso dei notiziari, o sul sito Mediaset, e, subito dopo, anche nelle vesti di You Tuber, magari in un video estemporaneo, se la notizia è particolarmente ghiotta. Ma se a Balzarini arrivasse una notizia attraverso canali non convenzionali, alla maniera di uno You Tuber “classico”, non sarebbe da escludere che lui stesso, timoroso di fare qualcosa di poco gradito alla società, in qualche modo si autocensurasse, anche se non richiesto. Magari riportando la notizia in modo che non metta in cattiva luce Tizio, piuttosto che Caio o Sempronio. In buona sostanza, se da un lato questa sua posizione di giornalista gli permette di accedere più e meglio alle informazioni, dall’altro, rischia di condizionarne la modalità con cui queste vengono poi pubblicate. Preoccupazione che uno You Tuber “normale” di sicuro non ha.
Non dovendosi aspettare nulla e non potendo neanche far nulla per nuocere a nessuno, lo You Tuber “normale” è completamente libero, e questo per noi utenti è un bene. Una notizia che uno You Tuber potrebbe dare con la giusta serenità, senza edulcorarla o, senza inasprirla, perché non conta assolutamente su nessun tipo di favore che la società Juve potrebbe fargli, ebbene, uno nella posizione di Balzarini, che non è solo You Tuber ma anche giornalista, c’è da aspettarsi che la prima cosa che faccia sia di avvisare l’ufficio stampa della Juve dell’arrivo imminente della notizia, magari facendosi dare anche istruzioni su come presentarla al pubblico. Balzarini, insomma, per quanto possa essere una brava persona, e lo sarà senz’altro, a differenza di uno You Tuber “normale”, non opera in una posizione tale da poterci garantire una informazione completamente libera, priva di nessun tipo di condizionamenti, siano essi espliciti, o anche solo immaginati.

Una persona che invece questo tipo di problemi sembra non averne e Kinoshi. A parte il fatto che si tratta di una persona godibilissima, con un’ironia sana davvero rara, va detto che essendo lui uno You Tuber non accede a dati particolarmente di prima mano, ma quello che dice è quasi sempre qualcosa che, almeno lui in prima persona, ha cercato di verificare. Non è il tipo che butta lì le notizie tanto per fare visualizzazioni. È uno che bada alla credibilità, ma nello stesso tempo è comunque capace di una comicità scoppiettante che ti fa dimenticare che dietro i suoi video c’è del lavoro. Questo elemento è molto importante. Ridere sapendo che c’è del lavoro dietro, semplicemente non è possibile. E’ difficile che non ci sia uno o più momenti durante i suoi video di 5-10 minuti al massimo che non siano di puro godimento, di risate. Insomma, Kinoshi, pur essendo attento a non pubblicare notizie palesemente sballate, è uno che riesce a mettere insieme serietà di contenuti con un ironia sempre trascinante.

Lascio per ultimo lo You Tuber che conosco di gran lunga meglio. Si tratta di Avsim, al secolo Simone Aversano. Avsim è stato per me, per più di 2 anni l’unico You Tuber che ho seguito con regolarità. Mi piaceva molto il suo approccio estremamente serio nel fornire le informazioni dopo averle verificate, e soprattutto mi piaceva molto constatare che molto spesso dietro quei 10-15 minuti di informazioni e di ragionamenti che venivano fatti c’era un lavoro molto attento. Mi piaceva molto il coraggio che aveva avuto di laurearsi in giurisprudenza, ma di fare lo You Tuber e avere nei confronti di questa attività un approccio professionale. Quando ha deciso di fare il creator di contenuti, così lui ama definirsi, ha creduto fortemente nelle sue capacità, nel fatto che quella laurea non era buttata, ma impiegata per conferire ai suoi video uno spessore che sarebbe stata la sua arma vincente. E in parte è stato così!
I suoi detrattori gli contestano l’aver annunciato in modo avventato l’arrivo di Guardiola alla Juve. Non penso che passi giorno in cui non ci sia qualcuno che per sfotterlo non gli ricordi l’annuncio che fece urbi et orbi sull’arrivo, dato per certo dell’arrivo del suo amato Pep. Sono stato per anni suo grandissimo sostenitore e, anche se probabilmente si farà una risata nel leggerlo, io l’ho considerato per più di due anni una persona speciale, un amico. Se mi avesse chiesto di dargli una mano per qualsiasi motivo, non penso avrei esitato ad andare a Benevento, dove abita, per dargli una mano. Con il nostro grande amico Piergiorgio, universalmente noto a tutti i frequentatori del canale, in quanto indiscusso leder tecnico del canale, e grandissimo conoscitore di calcio, si era formato un terzetto in cui io ero il “genio”, nel senso di unico ad avere un minimo di cultura anche non umanistica, e quindi l’unico in grado di sviluppare algoritmi che avrebbero potuto aiutarlo nella sua attività di creator. Il suo continuo declinare le mie proposte di dargli una mano (cosa che a me, invece, avrebbe dato grande soddisfazione) avrebbero dovuto mettermi in guardia. Per me sarebbe stato un piacere farlo, mai mi sarei sognato di chiedergli nulla in cambio, lui invece, chissà in base a quali esperienze passate negative possa mai aver potuto pensare o temere che io potessi chiedergli qualcosa in cambio). La stima per la persona Simone Aversano resta assolutamente intatta. Per me rimane un amico carissimo da cui mi sono allontanato per una serie di motivi che adesso proverò a descrivere brevemente.
Il primo dei motivi, è un evidente cambiamento di linea che un annetto fa Avsim ha operato. Simone è sempre stato una persona estremamente volta all’ottimismo. Anche durante lo stop del covid non si è mai perso d’animo, ha sempre prodotto tantissimi video basati su qualsiasi tipo di argomento, non per forza sul calcio. È stato davvero un esempio per tanti di noi. Al posto suo, tanti di noi si sarebbero lasciati prendere dallo sconforto. Lui invece, sempre sorridente, sempre ottimista. Ci ha in qualche modo traghettati nel periodo in cui il calcio non c’era, fino al ritorno graduale alla normalità. Questa è una cosa che nessuno gli può contestare e io gliela appunto al petto come una medaglia.
Quello che invece ha cominciato a piacermi sempre di meno era, a partire da un annetto fa, la sua posizione nei confronti del presidente della società, dell’allenatore e di chiunque rappresenti attualmente la Juventus, il suo livello di polemica che non è più stato solo di ironia, ma sempre e solo di sarcasmo, tantissimo sarcasmo, tantissima cattiveria velenosissima, scaricato addosso fra giocatori, allenatore e chiunque altro rappresentasse la Juve. All’improvviso c’è stato un vero e proprio cambiamento di approccio, sempre critico, sempre estremamente duro, il sorriso non è più stato quello di prima, quello della pazienza quello della forza, quello del credere fermamente che ci saremmo risollevati. Durante i commenti delle partite il sarcasmo scorreva a fiumi. Colpevolmente, qualche volta anch’io mi sono lasciato trascinare in questo clima di cattiveria, ma ad un certo punto ho capito che io e questi ragazzini guidati da Avsim, uno più sarcastico e cattivo dell’altro, non erano assolutamente più persone che avrebbero potuto continuare a rappresentare il mio pensiero.
A questo punto, anche se Avsim non è mai stato scorretto nei miei confronti, ha cominciato a darmi fastidio che quando puntualizzavo che il mio pensiero era diverso dal suo, questo non contribuiva in nessun modo a aprire o alimentare un dibattito, il dibattito era che lui diceva le cose, e gli altri, solo quelli che la pensavano come lui, ribadivano quello che lui aveva appena detto, le voci fuori dal coro come la mia non venivano osteggiate, venivano semplicemente ignorate. Ad un certo punto io pur di ottenere considerazione anche delle mie idee sono andato giù pesante nel far notare che la pluralità di pensiero era solo sulla carta, perché il mio pensiero, che era diverso dal pensiero comune di quel canale, non venisse assolutamente amplificato. Veniva silenziato! Che senso aveva per me continuare a sentire ogni volta critiche troppo distruttive, troppo polemiche, nei confronti di una società che sicuramente necessitava di azioni forti, ma non di vedere i propri giocatori mortificati per risultati che, a volte, si sa, arrivano per un concorso di eventi a volte favorevoli, e a volte no.
Avsim è ormai diventato un guerrafondaio, un nichilista, dal mio punto di vista pur avendo le sue ragioni non è più credibile perché non è possibile che non si salvi mai niente. Quello che fa, e lo fa scientemente, è creare spaccature e alimentare il più possibile lo scontro tra tifosi che, come lui, denunciano l’assenza di gioco e la scarsa qualità dei giocatori e invece chi, come me, cerca di trovare sempre e comunque qualcosa di positivo da cui partire per andare avanti.
Avsim, nel giro di un anno è passato da operatore di pace, di ottimismo, di sorriso, di speranza, a persona che riversa bile e odio e la diffonde vendendo magliette con su scritto #allegriout.
I suoi ragionamenti, che in un certo senso sono condivisibili, diventano assolutamente non accettabili se portati avanti con affermazioni e atteggiamenti palesemente strumentali, che non hanno come obiettivo la ricerca di soluzioni, ma solo l’offesa e lo scontro.
Caro Avsim, approfitto ancora una volta per ribadirti tutto il mio dispiacere nel dover essere uscito dalla tua community. Come ben sai, sono stato un tuo grandissimo sostenitore, probabilmente il più grande. Il problema è che una persona deve riconoscersi in un gruppo per starci bene, e io non potevo più condividere certe cose, che erano diventate banco di prova della fedeltà nei tuoi confronti o meno. Io non posso accettare che Chiellini, che per me rappresenta una fetta importante della Juventus che io amo, venga trattato come tu lo trattavi e continui a trattare tuttora. Non posso vedere e sentire più le cattiverie che tu sforni quasi giornalmente su Allegri, su Agnelli, su Alex Sandro, su Cuadrado, su praticamente tutti.
Tutte le volte che mi son detto, su un dato argomento: “sentiamo cosa dice Simone”, quello che dici è molto spesso in buona parte condivisibile, e ci mancherebbe! Ma sono i modi e le argomentazioni scelte, quelli che inevitabilmente, puntualmente, sfociano in polemica e in odio, che continuano a farmi scappare via, prima di intossicarmi ancora una volta.

L’altro giorno c’era Adani a cui chiedevano un confronto tra Allegri e Ancelotti. Adani che, come ben sai anche tu, di motivi per avercela con Allegri ne avrebbe a bizzeffe! Mi sono detto, scherzosamente, come spesso mi capita di fare per ricondurre le polemiche nell’alveo di un confronto sempre (teoricamente e sperabilmente) fatto col sorriso: “sentiamo cosa dice il fratello minore di S. Giovanni il Battista, quello a cui Erode aveva detto di tagliare la testa per far piacere a Salomè, ma che in quel momento era in giro, e allora per questione di tempistiche strette, la testa l’hanno tagliata al Battista...”. Quello che emergeva, lampante, è che sostanzialmente: il primo (Allegri) altro non è se non un quaquaraquà, un incompetente, un usurpatore di stipendi, il secondo, (Ancelotti) un grande Uomo, con la U maiuscola, uno che anche se avesse vinto 10 milioni di euro al gratta e vinci, se lo sarebbe meritato comunque, perché la fortuna aiuta gli audaci.
A dare un minimo di parvenza di confronto equilibrato, Adani, facendo uno sforzo mica da ridere, ha dovuto ammettere che: “Carletto ha avuto parecchia fortuna! E’ chiaro che anche Allegri, quando ha vinto, e forse non l’avrebbe meritato, ha potuto godere di un credito che il tifoso è disposto a concedere a chi vince, senza stare lì tanto a fare il sofista sul fatto che magari non era quella la squadra che avrebbe meritato di più. Ha vinto Ancelotti, e allora stiamo tutti qui riuniti a celebrare Ancelotti, uomo buono che riesce a farsi amare anche dai suoi campioni mandati in tribuna. Poi, ha vinto l’Europeo Mancini? Allora siamo tutti qui a celebrare il Mancio, che ha saputo creare l’amalgama, che ha saputo correggere il tiro con prontezza, individuando subito in Chiesa e nella coesione del gruppo le armi per fronteggiare squadre anche più forti della nostra, come la Spagna…”, a quel punto si comincia a sentire un brusio, sempre più forte… “cosa dite? … Non si sente bene… Come? ... Con Mancini, e più o meno gli stessi degli Europei, non siamo riusciti a battere la Macedonia del Nord e non siamo riusciti, anche stavolta a qualificarci alla fase finale dei mondiali? ... Dunque… allora siamo qui a decelebrare Mancini che adesso, spiace dirlo, ma non capisce più un ...”. Insomma, tutto questo per dire che un po’ di rispetto, un po’ di equilibrio ci vorrebbe sempre.
Se c’è riuscito Adani… cazzarola!
Tu, Simone, dici cose anche giuste (sebbene il tuo uso strumentale della statistica faccia drizzare i capelli in testa), ma l’astio che si vede nei tuoi occhi, il tuo continuo andare a “sfruculiare” come direbbe qualche tuo compaesano, andando sempre a sollecitare una risposta di pancia da parte dei tifosi, anche di quelli che, come me, cercano, se possibile di difendere in modo costruttivo l’operato della società, perché intendono il ruolo del tifoso come supporter, e non sempre come critico intransigente, era diventato per me motivo di malessere.
Ecco, uscendo dalla tua, dalla nostra, community (perché, e questo ricordatelo sempre, è stato per me come uscire da quella che per tanto tempo ho sentito essere anche casa mia) ho cercato di recuperare un minimo di serenità. Certo, non sono contento di come gioca la Juve, né posso esserlo di Allegri, del Presidente Agnelli e di tanti altri, ma preferisco non parlarne con sarcasmo, bensì con ironia. Come mi è sempre piaciuto fare.
E se non è chiara la differenza fra i due termini, invito te, (così come avevo fatto io stesso qualche anno fa, quando non era chiara neanche a me), a cercarne e capirne l’uso. Scoprirai che la prima, il sarcasmo, è volto a ridicolizzare, a gettare discredito, a minare, ad avvelenare. L’ironia, invece, presuppone sempre la disponibilità anche all’autoironia. Non distrugge, si fa col sorriso sulle labbra, e chiede sempre in cambio un sorriso.
E’ un seme da cui, inevitabilmente, non può che nascere un fiore.