Il calcio europeo è a una svolta, la UEFA che per decenni ha gestito l'organizzazione dei tornei del calcio continentale ha promosso negli anni l'allargamento delle competizioni al maggior numero di federazioni possibile, in parte per diluire il peso delle federazioni maggiori ma, più concretamente per meri interessi economici.
I grandi club (Real Madrid, Barcellona, Manchester Utd, City, Chelsea, Bayern Monaco, ecc.) hanno lanciato, a più riprese, segnali di insofferenza verso questo genere di competizione allargata, adducendo l'abbassamento del livello della competizione ma, come sopra, più concretamente per meri interessi economici. In sostanza come in tutte le guerre ci sono due schieramenti con interessi opposti che convergeranno, molto probabilmente, verso una formula di compromesso che prevederà la tutela delle 4 federazioni maggiori con wild-card per i club discontinui.

In un esercizio di stile (e con somma arroganza) ho voluto provare a disegnare una “Super League” che tuteli gli interessi economici dei grandi club e al tempo stesso garantisca l'accessibilità e il merito sportivo a quelli minori. Prendendo come base il ranking UEFA per club, alla fine della stagione 2017/18, si designerebbero due divisioni, una prima divisione che comprenda le prime 20 posizioni della classifica e che preveda 38 giornate di campionato con incontri di andata e ritorno, per ovviare al problema delle partite con squadre scarsamente motivate dagli obiettivi di classifica, alla fine della stagione regolamentare sono previsti play-off e play-out, le prime 15 (+1) squadre sono impegnate in play-off scudetto, con scontri in base alla classifica finale e, successivamente, ottavi, quarti e semifinali a sorteggio integrale, la finale in partita unica su campo neutro come nella formula attuale. É prevista una retrocessione diretta (20^ classificata) e le posizioni dalla 16 alla 19 si scontrano in play-out, con le regole dei play-off, definendo altre due retrocessioni, per un totale di tre; questo dovrebbe permettere di tutelare i grandi club che non sono più di una dozzina e, a meno di stagioni disastrose, dovrebbero sempre militare in quella che chiameremo HEAVEN LEAGUE.
Conosciamo però quanto i grandi club mal sopportino l'idea di essere estromessi dall'élite e soprattutto dagli introiti che la HEAVEN LEAGUE garantirebbe, e per questo motivo nascerebbe la seconda divisione del calcio europeo, a questa divisione sarebbero ammessi di diritto i club dalle posizioni 21 alla 40 del ranking UEFA 2017/18, in questo modo qualsiasi club venga malauguratamente retrocesso dalla massima serie (che più massima non ce n'è) può, dopo un anno di purgatorio e una stagione all'altezza ritornare a competere al top. La seconda divisione prevede però un maggiore ricambio (dovremo prima o poi pensare anche al merito sportivo), infatti in aiuto ci viene proprio la HELL LEAGUE, questa seconda divisione fa da raccordo tra i campionati nazionali e la prima divisione europea, il sistema ricalca la serie superiore con le squadre dalla 2^ alla 9^ posizione impegnate in play-off promozione, la 10^ fino alla 19^ posizione andrebbero a comporre la griglia dei play-out con la retrocessione diretta dell'ultima classificata, per un totale di sei retrocessioni e tre promozioni, infatti la prima classificata sarebbe promossa di diritto in HEAVEN LEAGUE ma, come ulteriore spinta motivazionale al raggiungimento dello scudetto dei poveri, la prima classificata va a disputare i play-off scudetto della serie superiore affrontando la prima classificata, il confronto, per quanto improbabile, mette comunque di fronte due squadre vincenti nei rispettivi campionati, ecco spiegato il “+1”. Se non fosse chiaro, una squadra può vincere la Serie B e vedersela con le squadre della A per vincere lo scudetto, difficile ma non impossibile, del resto il calcio ci ha fatto vivere favole come il Leicester solo la stagione scorsa. A questo punto viene il difficile, cioè spiegare ai campionati nazionali, che vuoi espropriare loro i club di maggiore richiamo, infatti le squadre impegnate nelle divisioni europee non parteciperebbero ai campionati della federazione di origine, se non per retrocessione dalla HELL LEAGUE, per ovviare a questo “dettaglio” si deve prevedere un indennizzo congruo alle federazioni di appartenenza in base al numero di squadre partecipanti alle divisioni europee.
Per quanto riguarda la formula di accesso dai campionati nazionali e l'eventuale rientro di un club retrocesso, ognuna delle 54 federazioni esprime un campione nazionale, tutti i campioni partecipano ad un torneo di qualificazione ad eliminazione diretta con sorteggio integrale, con 24esimi, 12esimi e sesti di qualificazione, andando a qualificare 6 squadre alla HELL LEAGUE successiva, un turno preliminare tra le 12 federazioni con ranking più basso esclude le 6 squadre in eccesso. Per il rientro in campionato deve essere prevista una rimodulazione delle retrocessioni. Questo torneo di qualificazione assegnerà il punteggio delle federazioni nel nuovo ranking che andrà progressivamente a sostituire quello esistente.

Per curiosità vediamo quali federazioni risentirebbero maggiormente della nuova formula: SPAGNA: 7 GERMANIA: 6 INGHILTERRA: 6 ITALIA: 5 UCRAINA: 3 FRANCIA: 2 RUSSIA: 2 PORTOGALLO: 2 TURCHIA: 2 OLANDA: 2 BELGIO: 1 SVIZZERA: 1 GRECIA: 1 Come si può vedere le federazioni maggiormente coinvolte sono proprio quelle con maggiore appeal e, le cui esponenti più importanti stanno compiendo i maggiori sforzi in direzione “Super League”, la sorpresa Ucraina e le altre federazioni, subirebbero un impatto limitato, si otterrebbero comunque campionati più equilibrati anche si di minore attrattiva, compensata però dagli indennizzi previsti. Le squadre attualmente considerate minori dal mio punto di vista potrebbero averne un vantaggio in termini di introiti da stadio, in quanto non tutti possono permettersi abbonamenti che prevedano trasferte continentali. I diritti televisivi avrebbero valore minore ma potrebbero essere alla portata di TV di stato e locali, come accade oggi per la LEGA PRO. Eventuali competizioni di coppa nazionali possono prevedere la partecipazione anche dei club non partecipanti al campionato nazionale, rivitalizzando la competizione che prevederebbe scontri tra club che non si incontrano abitualmente e eventuali “derby perduti”, considerando che la coppa è già oggi una competizione tra squadre di serie diverse, possiamo vedere la “Super League” come una emanazione dei campionati federali. In seguito all'osservazione di un altro utente ho pensato che la formula dei play-off tende a permettere alle squadre di "vegetare a centro classifica" per poi concentrarsi sulla fase finale pertanto penso sia preferibile che i vari accoppiamenti, anche dopo il primo turno dei play-off avvengano sempre tra la migliore e la peggiore classificata, dando così maggiore importanza alla classifica finale.
In questo modo la squadra migliore classificata avrà sempre a disposizione il cammino più agevole possibile, mentre la peggiore classificata sconterà il pessimo campionato scontrandosi di volta in volta con la squadra più forte qualificatasi.