Credo che la storia di Sarri alla Juve sia diventata talmente chiara da essere proprio la negazione della verità. La Juventus, da sempre, e soprattutto con la gestione degli ultimi anni, ha imparato a lavorare a fari spenti, prova ne siano l'affare Ronaldo e l'acquisto di Higuain, diventati ufficiali quando nessuno li riteneva possibili; sarà così anche stavolta, con tutti ad inseguire, come i serpenti seguono l'incantatore, la notizia di Sarri. Sulla qualità del tecnico nulla da eccepire, è sicuramente preparato, ma conti alla mano ad oggi ha portato a casa soltanto una Europa League, in una competizione dove praticamente non aveva avversari di pari livello e con un percorso molto agevolato dai sorteggi. Negli anni in cui il Napoli faceva la Champions con lui ha fatto sempre male, con eliminazioni senza discussione, al cospetto di squadre più forti di quelle affrontate in questa Europa League; non è credibile che la Juve, dopo cinque scudetti di fila e due finali di Champions, possa pensare di rinunciare ad Allegri per affidarsi ad un tecnico che a livello di Champions ha preso sonore imbarcate.

Si potrà obiettare che il Napoli non era forte per competere, e questo è in parte vero, ma se, da Sacchi in poi, i vari Adani e Pistocchi parlano del gioco come del dogma superiore alla qualità dei giocatori, allora quel Napoli, col gioco, avrebbe dovuto sopperire, come per esempio quest'anno ha fatto l'Ajax, alle carenze tecniche, ma così non è stato. E ora la Juve, che peraltro ha molte individualità, di certo non abituate nella loro carriera a strette direttive tattiche, dovrebbe diventare un esempio di disciplina agli ordini di un tecnico votato solo alla precisione dei movimenti? Mi sbaglierò, ma questa dirigenza vuole un tecnico che dia garanzie a vari livelli, tattico, mediatico, e con capacità di adattamento ad una società in cui bisogna pesare parole e gesti.

Oggi 1 giugno, io vi dico, che, se conosco bene questa dirigenza, l'allenatore sarà Guardiola, e se non fosse così, allora avrebbero preso una cantonata a lasciare Allegri, che, al netto delle critiche, è il tecnico che ha portato una squadra con rosa inferiore alle altre top d'Europa, a due finali di Champions. Quando si parla di Juventus favorita bisognerebbe ricordare con quali formazioni la Juve abbia perso la Champions nel 1997-98-2003, e rendersi conto che, salvo Ronaldo, nessuno dei titolari di oggi lo sarebbe in quelle formazioni. La Juventus di questi anni ha vinto 8 scudetti per mancanza di avversari, ma non perchè sia la migliore Juve di tutti i tempi, e chi lo pensa , dimostra di aver dimenticato la storia di questa squadra. La Juve che DOVEVA vincere la Champions era quella di Trapattoni nel 1983, quelle di Lippi nel 97-98 e 2003, e quella di Capello, inopinatamente sbattura fuori da Arsenal e Liverpool nei quarti. Oggi quelle due finali di Allegri, tanto sminuite, rimarranno come una zavorra sul prossimo allenatore, e quindi soltanto una personalità di spicco come Guardiola può avere le spalle sufficientemente forti da reggere l'urto di un eventuale fallimento al primo anno, sperando dal secondo in poi di vedere qualcosa dei suoi dettami tecnici.