In questi giorni ho letto e sentito i commenti più disparati sulla disputa della Supercoppa in Arabia Saudita. Una marea di ipocrisia nauseante. 
Nel 90 per cento del pianeta non vige quella che chiamiamo democrazia. Persino nei cosiddetti paesi democratici,  la democrazia non gode di buona salute. Quindi le squadre italiane dovrebbero avere a che fare solo con squadre di paesi solidamente democratici? Allora non uscirebbero quasi dai confini nazionali. 
Ma l'Arabia Saudita non è un nostro importante partner commerciale? Lì i soldi non fanno schifo? Quindi adesso che fa freddo e dobbiamo riscaldarci rifiutiamo lo sporco petrolio saudita. Meglio morire di gelo perdinci!

Eviterei di mescolare superficialmente questione etiche legittime con il calcio. Se poi temi così importanti sono trattati futilmente ed in maniera superficiale da un branco di politici incompetenti, con relativo codazzo di giornalisti compiacenti e banali, direi che l'effetto è trasformare il tutto in una grottesca farsa con personaggi di quarto livello.

Se l'etica fosse il solo parametro su cui misurare il calcio, sarebbe lecito avere proprietari di un paese che ha il record di pene capitali? Oppure di paesi fortemente sospettati di avere forti ambiguità nei confronti di gruppi terroristici? Le centinaia di morti per organizzare un Mondiale cosa dovrebbero suscitare in queste anime candide? I diritti delle donne sono calpestati solo in Arabia Saudita? Proprio sicuri che siano l'unico paese pieno di cattivoni, retrogradi, maschilisti? Il resto del mondo deve essere la Scandinavia e non me ne sono accorto.

Chiedo a politici nullafacenti, incapaci ed onnipresenti su tutti i mezzi di comunicazione di dedicare le loro energie a risolvere i non pochi problemi di questo paese.
Ai giornalisti a corto di idee, suggerisco di dedicarsi al pettegolezzo o ad inventare notizie.

Mmm... Ah no, quello lo fanno già.  Beh compratevi un Sudoku!