"Sembrava la fine del mondo 
Ma sono qua
E non c'è niente che non va
Non c'è niente da cambiare
Col cuore che batte più forte
La vita che va e non va
Al diavolo non si vende
Si regala
Con l'anima che si pente
Metà e metà
Con l'aria, col sole
Con la rabbia nel cuore
Con l'odio, l'amore
In quattro parole
Io sono ancora qua!
Eh...già
Eh...già"

Nel 2011 l'unico e inimitabile Re del rock italiano, Vasco Rossi, pubblicava una canzone che però a differenza di una normalissima canzone, non aveva niente a che vedere. Infatti, Vasco non è solo il principale esponente del rock in Italia, ma è anche un poeta, uno di quelli che nei loro pezzi ci mette il cuore e l'anima, raccontando storie vere, storie sentite, storie vissute. E quando dico vissute, non intendo solo da lui, perché ciò che "racconta" nelle sue canzoni sono situazioni che si possono verificare nella vita di chiunque, come ad esempio in quella di Massimiliano Allegri.
Lui è uno che non si è mai arreso, non è mai crollato dinanzi alle critiche e alle ingiurie ricevute nel corso del tempo. Anzi, da vero uomo ha messo i tappi alle orecchie e ha proseguito per la sua strada facendo ricredere tutti, anche i suoi più grandi oltraggiatori. E ora ha la possibilità di aprire un nuovo capitolo della sua prestigiosa carriera di allenatore per tornare di nuovo il Max di una volta.
Ma ripercorriamo la sua carriera di allenatore dagli albori. 

Gli inizi
Dopo essersi ritirato dal calcio giocato, Allegri si siede sulla panchina dell'Aglianese nella stagione 2003-2004. Non fu un anno spettacolare, però la salvezza in C2 fu raggiunta tranquillamente dai neroverdi. 
Dopo una sola annata, cambiò squadra e si trasferì alla Spal in Serie C1. Il tecnico livornese, condusse gli estensi al nono posto, ma tutto questo non bastò al club che dopo qualche settimane fallì per problemi economici e societari. 
Allegri cambiò la terza squadra e andò al Grosseto, ma quell'esperienza fu tutt'altro che felice. Allenò i maremmani nella seconda parte della stagione 2005-2006 e nella primissima parte della stagione 2006-2007, quando fu esonerato già alla nona giornata. Sin qui, non potremmo parlare della carriera di allenatore di Allegri come di una carriera esaltante. Molti opinionisti e critici, parlavano di lui come uno dei tanti giocatori non in grado di svolgere la professione di allenatore, perché troppo pieno di sé. Ma, a volte, il destino ci riserva delle sorprese che ci colgono impreparati e che stravolgono i nostri piani. Fa parte della vita. 

Le nuove esperienze
Non avendo trovato molta fortuna come allenatore, Massimiliano Allegri decise di dare nuova linfa alla sua carriera, così diventò collaboratore tecnico dell'Udinese nel corso della stagione 2006-2007, stagione nella quale i bianconeri si piazzarono decimi in Serie A. 
A giugno, svoltò, o meglio, ripensò al suo futuro e decise di tornare a ricoprire le vesti di allenatore. Il Lecco, neopromosso in Serie C1 ingaggiò Allegrima a causa di alcuni problemi interni, il tecnico lasciò l'incarico dopo qualche settimana, ancor prima dell'inizio del campionato. 
A quel punto, il Sassuolo, che allora militava in Serie C1 così come il Lecco, si appropriò del tecnico toscano. Quell'annata fu spettacolare, tant'è che i neroverdi vinsero il campionato guadagnandosi la promozione in Serie B e vinsero la Supercoppa di Serie C1. Allegri riuscì a proporre una tattica efficace, vincente. La sua squadra fu tanto propositiva in fase offensiva quanto lo fu in quella difensiva. Allegri, grazie agli enormi risultati ottenuti quell'anno, fu insignito del premio Panchina d'Oro di Prima Divisione. 
L'exploit ottenuto con il Sassuolo, garantì ad Allegri una certa fama nazionale, cosicché il Cagliari lo prese per la stagione 2008-2009. 
Nell'avvio di stagione, i sardi furono completamente inesistenti, ma non si arresero. Rimontarono tutto e sul finire del girone di andata, si trovarono settimi. Allegri condusse egregiamente i rossoblu portandoli al nono posto e conquistando l'obiettivo stagionale: la salvezza. Ancora una volta, Allegri si prese una rivincita contro chi diceva che non sarebbe diventato un buon allenatore e, se vogliamo far parlare i fatti piuttosto che le parole, allora basta ricordare che Max vinse il premio Panchina d'Oro nella stagione 2008-2009. Fu confermato sulla panchina del Cagliari per l'anno a venire, ma il suo cammino in Serie A non fu dei migliori, così fu esonerato poco prima della fine del campionato nonostante la salvezza fosse già matematica. 

La definitiva consacrazione
Allegri si consacrò una volta per tutte come allenatore, nel 2010, quando il Milan lo ingaggiò al posto di Leonardo
. Pronti, via e l'allenatore rossonero si mostrò all'altezza delle aspettative vincendo il 18° Scudetto nella storia del Milan. La squadra era imponente ed era, sicuramente, la più forte in Italia. La stagione 2011-2012, fu coronata dal successo in Supercoppa italiana contro l'Inter, anche se in campionato non fu il Milan a trionfare. La nota positiva per Allegri fu la vittoria del premio Miglior Allenatore AIC dell'anno. La successiva stagione, non fu però delle migliori. Terzo posto in campionato raggiunto con un po' di fortuna, eliminazione ai quarti di Coppa Italia ed eliminazione agli ottavi di Champions League. La stagione 2013-2014, invece, fu una stagione all'insegna del fallimento. Ottavo posto in campionato, eliminazione ai quarti di Coppa Italia ed eliminazione agli ottavi di Champions League. Tutto ciò portò all'esonero di Allegri che verrà ricordato per sempre dal popolo rossonero per aver raggiunto l'apice e poi toccato il fondo in soli 4 anni. 

Poi la rinascita: Conte si dimise dalla Juventus e, al suo posto, fu preso Max Allegri. Non fu accolto calorosamente l'allenatore livornese, complice il suo passato al Milan, ma, come al solito, Allegri è uno che fa parlare il campo. Fu un anno spettacolare: vinse Scudetto e Coppa Italia, mentre fu eliminato in finale di Champions e perse la Supercoppa italiana. La stagione 2015-2016, fu la stagione del Triplete "italiano​​​​​​", la stagione dei record bianconeri. Trionfo in Serie A, Coppa Italia e Supercoppa italiana; 91 punti in campionato e solo 20 gol incassati. Fu l'anno dei sogni della Juve a cui mancava solo un trionfo europeo. Non mancarono però le critiche nei confronti dell'allenatore bianconero. Mancanza di un bel gioco e attacco non tra i migliori in Italia. A tal proposito, con molta sicurezza dei propri mezzi, Allegri rispose: "Quando non si attacca non bisogna vergognarsi di difendersi bene perché l'obiettivo finale è il risultato che bisogna raggiungere in qualunque modo. Sono contento di quelli che fanno il calcio spettacolo, per me lo spettacolo lo si va a vedere al circo.". Parole al veleno, insomma, nei confronti di chi lo criticava per un calcio poco bello da vedere. Negli altri 3 anni, Allegri vinse 3 Scudetti, 2 Coppe Italia e una Supercoppa italiana. La Juve allegriana era un carrarmato, una corazzata impenetrabile a cui mancava solo un trionfo in Champions per diventare definitivamente una potenza mondiale. Proprio per questi motivi, Allegri fu esonerato lasciando il posto a Sarri che arrivò con l'obiettivo di vincere con il bel calcio, anche se ciò non è successo. Ma questa è un'altra storia.

La stagione 2019-2020, l'ha vissuta da disoccupato di lusso, in cui ha preferito prendersi una pausa dal calcio. Ma ora, con la stagione 2020-2021 alle porte, si profilano nuovi spiragli per Max. Il PSG, sul punto di esonerare Tuchel, sarebbe pronto ad abbracciare il tecnico italiano. Però, occhio all'Inter: Antonio Conte, dopo aver perso la finale di Europa League con l'Inter potrebbe lasciare il club meneghino e il sostituto per eccellenza del leccese sarebbe proprio Allegri. Domani, è previsto un summit tra la dirigenza interista e Conte. Qualora, quest'ultimo decidesse di abbandonare la nave, Allegri sarebbe pronto a prendere le redini del club. 
Massimiliano avendo vinto almeno uno scudetto con Milan e Juve potrebbe voler andare all'Inter per vincere lo Scudetto con una terza squadra italiana e visto che 60 anni fa spopolava la Trilogia del dollaro, chissà che tra 2-3 anni non si parli di Trilogia dello Scudetto.