Yuto Nagatomo… un nome che stuzzica ricordi dolceamari ai tifosi interisti.
Arrivato in pompa magna nel 2011 Yuto si è lentamente preso l’Inter con i suoi modi “orientali” contribuendo con le sue prestazioni, all’inizio positive, al mantenimento di quel poco di decoro che rimaneva all’Inter del post Triplete.

Yuto è sempre stato oggetto di discussione tra il popolo interista perché se da una parte le sue doti fisiche erano uniche in squadra dall’altra l’avanzare degli anni si incominciava a vedere. Nagatomo è da sempre definito da tutti “scarso”, una emerita pippa e forse hanno ragione ma questo non toglie che è stato sempre un professionista esemplare che non si è mai lamentato degli insulti (a cui rispondeva con dichiarazione divertenti) e delle panchine. Tutti gli allenatori che ha avuto lo hanno sempre apprezzato e in particolare hanno apprezzato la sua qualità di poter giocare su tutte e due le fasce e il suo scatto unico all’intero della compagine interista. Yuto è un elemento molto apprezzato dai compagni soprattutto per le sue esternazioni riguardanti il mondo orientale; nonostante sia scarsetto tutti lo amano e ne parlano bene.
Eppure non capisco perché tutti i miei compagni tifosi lo odiano se così si può dire, ora per quello che sto per dire credo sarò riempito di pollici versi, ma io credo che alcuni dei miei cotifosi in questi duri anni di transizione abbiano cercato e voluto dei capri espiatori su cui addossare le colpe dei nostri fallimenti. I capri espiatori principali sono stati Nagatomo e Ranocchia definiti da tutti scarsi e poco utili alla squadra e anzi addirittura la loro presenza era considerata dannosa. Su questi due sfortunati calciatori ne sono state riversate di tutti i colori.
Se l’Inter perdeva con Ranocchia e Nagatomo in campo la colpa era la loro e se magari non c'entravano niente in un’occasione da gol subita gli veniva addossata la colpa di “non esser intervenuti”.
Sia Ranocchia che Nagatomo hanno sempre dato il massimo per la nostra maglia e sembrerà strano ma dal 2011 in poi sono pochi coloro che hanno sempre sudato per la nostra maglia e R&N sono tra questi.
Nonostante i mezzi non eccelsi hanno sempre sudato la maglia non lamentandosi delle panchine e cogliendo le poche occasioni concessegli come l’ultima sfruttandola al meglio e giocando sostanzialmente bene nonostante venissero riempiti di fischi ad ogni stop sbagliato. Certo, hanno provocato rigori, autogol, espulsioni ma non l’hanno mai fatto per ripicca.
Ranocchia ad esempio se vedeva un avversario che avanzava in area a volte se casomai non riusciva a raggiungerlo tentava di fermarlo rifugiandosi nel penality sperando che il portiere parasse il rigore. Ma scusate ma voi al loro posto avreste preferito restare impotenti a guardare gli avversari avanzare in area e “freddare” il portiere da pochi metri? O avreste preferito commettere fallo ritardando il gol e sperando che il portiere parasse il rigore?

Ora però non stiamo parlando di Ranocchia che è un caso a parte, stiamo parlando di Nagatomo.

Dicevo, Nagatomo si è sempre impegnato e per di più ha dimostrato di essere più volte l’anima festosa della squadra, quella che sdrammatizza la situazione rinfrancando e rilassando l’ambiente. Io per esempio ieri guardando i video e le foto delle lezioni di yoga e del tuffo in piscina organizzate da Nagatomo ho visto, per la prima volta da quando è in ritiro, il sorriso ricomparire sul volto di Ivan Perisic. Yuto è un uomo spogliatoio che magari non eccede e non primeggia in partita ma come detto prima fa stare bene e a proprio agio i giocatori, guarda caso sta sempre con i nuovi arrivati (Cassano, Brozo, Medel, Gabi, Shaquiri, Gagliardini, Joao Mario) per farli stare a proprio agio e per fargli conoscere l’ambiente. Io non so voi ma Yuto merita l’Inter e in questi anni di buoi è uno dei pochi che era trista davvero per le nostre sconfitte.
Io lo terrei, magari come quinto terzino dato che non soffre la panchina perché lui vuole solo il meglio per la squadra, non vuole la gioia personale e se davanti a lui ci sono giocatori più forti lo capisce e si fa da parte insegnando al nuovo arrivato alcune tecniche del mestiere. Io lo terrei perché in una squadra c’è sempre bisogno del “re della festa”, l’uomo spogliatoio che ti fa sentire bene e ti fa ridere anche quando tutto va male.

Grande Yuto, uno dei pochi a non mollare e a crederci fino in fondo, nonostante tutte le papere che continuerai a fare (è la tua natura ;)) io continuerò sempre ad apprezzarti ed a volerti nella mia squadra.

Amala nella gioia e nel dolore.

Perché:

Con l’Inter nel sangue, con l’Inter nel cuore.

Nerazzurro si nasce nerazzurro si muore!