Tanti anni fa avevo un paperino, quelli bianchi con il becco giallo, al collo aveva la sua sciarpa viola e con quella andava in giro con me per le vie di Firenze.
Viola è il colore della mia città; viola è il colore del giglio nel tondo in ceramica invetriata, opera dei Della Robbia, posizionato in una delle facciate di Orsanmichele, per questo il più fiorentino dei monumenti della mia città; viola è il colore della maglia della nostra squadra di calcio, viola è il mio amato colore.

Ieri qualcuno ha scritto una frase, che tutti ormai conoscono, su una parete intorno allo stadio Franchi.
Ho letto e sentito commenti, vorrei dire la mia: questi scriventi sono stati definiti da un grande uomo, Matteo Renzi (!), "idioti" e con lui penso che molti condividano questa posizione, io no. 
"Idiota" è, per definizione, qualcuno privo di senno, senza facoltà di ragionare. Sono invece convinto che costoro ragionino, eccome! Ragionano secondo la loro ragione, formatasi nello spirito del nostro tempo, questi sono così: Vittime e Carnefici. 

"Vittime" perché, respirando l'aria ammorbata dall'odio del diverso, chiunque esso sia, divengono a loro volta odiatori: oggi chi non ti è simile è semplicemente da cancellare; questo li scusa? No. Descrive e chiarisce come la città, che dovrebbe educare i cittadini, non fornisce adeguati strumenti che insegnino il rispetto di tutti.
"Carnefici" come logica conseguenza di quanto sopra.

Io come individuo vorrei abbracciare la signora Scirea, i parenti dei 39 morti di tanti anni fa, vorrei dire loro che sono miei fratelli perché con me dividono una passione, e nel contempo ammonire tutti coloro che continuano a spargere odio: occhio, perché prima o poi odieranno anche voi.