Ad oggi, primo giorno del ritiro precampionato dell’Inter, tanto è stato fatto e tanto rimane da fare. Frattesi,Thuram, Bisseck in entrata, con una rosa ringiovanita e la speranza che i nuovi non facciano troppo rimpiangere i partenti. Onana da piazzare per sbloccare Lukaku e altre operazioni minori. Insomma il cantiere è aperto. Inzaghi crediamo non sia molto contento. Lui, come tutti i mister ad inizio stagione, vorrebbe poter lavorare con gli effettivi e pianificare la stagione al meglio. Gli allenatori non amano lavorare col mercato calciatori aperto. Non hanno la certezza di quasi nulla, soprattutto all'Inter, che in questi anni ha dovuto barcamenarsi con continui problemi finanziari, lasciando aperti spiragli a cessioni anche eccellenti. Quindi il buon Simone, non ha nessuna certezza sugli arrivi e anche su chi poter contare dei vecchi giocatori nella nuova stagione.
Se andiamo a rileggere alcune sue dichiarazioni dopo la finale di Champions, oltre a ringraziare i suoi collaboratore e chi gli è stato vicino in società ha sottolineato che non tutti lo hanno fatto (forse Marotta?).
Con certezza non è dato sapere, ma molti indizi portano in questa direzione.
Nel suo editoriale di oggi il Direttore Giancarlo Padovan si domandava giustamente: “Inter, se i meriti sono di Inzaghi, come dice Marotta, il contratto gli andava rinnovato dopo Istanbul“.
Perché non è stato rinnovato il contratto ad inzaghi? Forse di fondo c’è, come aggiunge Padovan, l’insoddisfazione da parte della dirigenza del mancato scudetto, regalato praticamente al Milan due stagioni fa, e la mancata lotta con il Napoli lo scorso torneo, ma a parere mio c’è dell’altro. Quando Simone Inzaghi, a fine dello scorso campionato, ha recuperato parecchie posizioni in classifica riacciuffando la zona Champions League, e guadagnando la finale di Champions, seppur sollecitato dalla stampa non si è tolto nessun sassolino dalla scarpa. Visto quello che gli è piovuto addosso quando le cose non andavano bene, francamente ne avrebbe avuto la possibilità. E rimasto composto, e garbato, come sempre, cosa che gli va riconosciuta. Quindi pubblicamente tutto perfetto, tutto sotto controllo. Almeno così e parso.
Forse la medaglia ha avuto il suo rovescio. Il martedì seguente la finale di Champions c’è stato un incontro in sede, tra i dirigenti, Zhang compreso, e l’allenatore nerazzurro, dove si è pianificato il mercato, tra esigenze del tecnico ed esigenze econonomico finanziarie della società. È molto probabile che in quella occasione, da persona a modo, anziché lanciare sassolini di fronte alla stampa, abbia fatto le sue rimostranze.
Quindi non è escluso che gli sia stato sottoposto il rinnovo di contratto, e che il Mister abbia preso tempo, per vedere con quali carte si giocherà il campionato 23/24.
Ci sono i presupposti per ritenere che Simone Inzaghi abbia ricevuto offerte da altre società e in attesa di verificare le ambizioni future dell’Inter si sia preso del tempo.
Simone Inzaghi, nel suo percorso da allenatore è stato fortunato e bravo.
Fortunato il giorno che Bielsa non accettando la panchina della Lazio gli spalancò la possibilità della prima squadra. Bravo a tenersela con risultati eccellenti. Nel periodo dei nove scudetti della Juventus fu l’unico a portargli via qualche trofeo, tanto da essere accostato alla panchina della Juventus ripetutamente.
Con l’Inter ha fatto molto. Ricordiamo la “fuga” di Conte di fronte alla possibilità di perdere giocatori importanti. Lui accettò di buon grado, vincendo quattro trofei in due stagioni. Più una finale di Champions. Vero che lo scudetto 2022 fu un suicidio, ma ci si dimentica che con una rosa inadeguata tentò di andare avanti in Champions, anche e soprattutto per questioni economiche societarie, bruciando preziose energie che se indirizzate solo sul campionato (cosa che fece il Milan, ormai fuori dalla Champions), probabilmente avrebbero portato a risultati diversi.
Da quando è arrivato all’Inter Simone Inzaghi è cresciuto ulteriormente, sia come allenatore sia come manager.
Non ci stupiremmo che abbia preso tempo, riservandosi il diritto di non rinnovare.
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