Si racconta che Michelangelo, quando si recava nelle cave di Carrara per scegliere un blocco di marmo, in esso, l'artista, già vedeva la sua opera compiuta, il suo compito era quello di tirarla fuori, rimuovendo il materiale in eccesso.
Il ciclo che Inzaghi ha appena chiuso alla Lazio è servito per farci capire veramente chi è Simone Inzaghi e qual è la sua idea di calcio. Ma in questi ultimi due anni qualcosa non è andata come voleva, con due stagioni l'una all'opposto dell'altra.
La prima caratterizzata da una straripante qualità offensiva, che garantiva risultati e divertimento, anche se a risentire più di tutti era la fase difensiva. La seconda conclusasi con fin troppe difficoltà in fase realizzativa con un attacco spuntato.
Nei primi giorni di giugno molte sono state le società che hanno iniziato a corteggiare il tecnico piacentino, ma Inzaghi era sedotto soprattuto dalla Juventus, ed il protrarsi della questione "erede di Allegri" ha alimentato le sue speranze, per poi vedersi superato nella corsa alla panchina bianconera da Maurizio Sarri. Nonostante il Milan continui la sua corte incessante, la scelta del mister sembra chiara, avrebbe rinunciato alla panchina della sua squadra solo per un salto di livello totale.
Finiti i sogni bianconeri, Inzaghi è di nuovo concentrato sulla Lazio, vuole centrare il quarto posto e continuare a vincere. Sebbene il calciomercato non sia ancora ufficalmente iniziato le idee e i nomi che iniziano a girare attorno alla Lazio ci fanno ben capire le intenzioni di questa squadra che guarda già al futuro.

Inzaghi vuole riportare la Lazio nell'Europa che conta e per fare questo chiede 4/5 titolari e una panchina all'altezza. Inzaghi vuole una squadra pronta, in grado sin dalle prime partite di iniziare a mcinare punti e vittorie, troppo spesso ha dovuto fare i conti con giocatori non pronti, o ancora in fase di ambientazione nel calcio italiano. Il tecnico ha riguardo per ogni reparto a partire da quello arretrato. Chiede un titolare, la difesa ha faticato più di tutti in questa stagione non riuscendo mai a trovare l'assetto giusto. Per il prossimo anno non sembrano esserci dubbi Acerbi guiderà il centro della difesa, supportato a sinistra dal giovane Luiz Felipe. A destra il nome più probabile è quello del gigante slovacco Vavro, muscoli e centimetri per rinforzare una difesa fin troppo deficitaria. Gli altri nomi che ruotano attorno al reparto sono quelli di Bonifazi e Biraschi, a simboleggiare che la dirigenza voglia fare propria l'idea di Lazio del suo allenatore.

A centrocampo il diktat principale è trovare un degno sostituto di Milinkovic! Il suo successore dovrà garantire peso e qualità tecnine in grado da non far rimpiangere la partenza del talento serbo. Il compito ricade sul Ds Tare che ogni hanno ci ha stupiti con colpi geniali a prezzi irrisori. Avrebbe già individuato il suo successore nel turco Yazici, stessa struttura, anche se con qualche centimetro in meno, e stesso modo di giocare. Ma ciò su cui dobbiamo concentrarci sono le ali, vero tallone d' Achille dell'anno scorso, incapaci di servire bene l'attacco quest' anno si dovrebbe invertire rotta. Ebbene si perchè studiando i nomi dei giocatori che andranno a  ricoprire il ruolo di quinti capiamo che la Lazio l'anno prossimo sarà una squadra votata all'attacco. Sia Jony che Lazzari sono due giocatori in grado di ricoprire l'intera fascia con grande quantità e qualità, tuttavia le loro capacità sono per lo più offensive. Sebbene si rendano partecipi nella fase difensiva capiamo che la lazio vuole alzare un muro di muscoli e centimetri davanti alla sua porta, per sopperire alle "mancanze difensive degli esterni". Esterni che garantirebbero anche la possibilità di cambiare, all'occorrenza modulo, rendendo la Lazio più imprevedibile. Sebbene il modulo di base sarà sempre il 3-5-2, Inzaghi vuole avere la possibilità di cambiare le carte in tavola per spiazzare gli avversari, non più avvantaggiati dal fatto di trovarsi davanti una Lazio immutabile.

Per l'attacco Inzaghi sembra aver provato in vano a convincere Caicedo a restare, il giocatore ecuadoriano è tentato da ricche offerte da Cina ed Emirati Arabi e sembra propenso a concedersi a queste tentazioni. Il pensiero del mister è lo stesso, giocatori pronti! In cima alla lista dei desideri del Mister c'è Petagna, che stima sin dai tempi dell' Atalanta, il cui costo di 20 milioni, soprattutto in virtù della cessione di Milinkovic , non dovrebbe rappresentare un problema. Pazza suggestione potrebbe essere quella del croato Mandzukic, in uscita dalla Juve, attaccante che il mister, credo, andrebbe a prendere personalmente in aeroporto. 

Anno che potrebbe rappresentare l'inizio di un grande percorso per questo club guidato dal suo allenatore. Inzaghi ama la Lazio e la Lazio ama Inzaghi. L'ambiente della Lazio, addirittura, spera che il loro alleantore possa andare a ricoprire un ruolo alla Ferguson. Il mister si è rivelato un cecchino nello scegliere i suoi giocatori, tra tutti, Immobile, Acerbi ed ora Lazzari (chiesto già dall'anno scorso), è un grande conoscitore di calcio, dobbiamo riconoscere che la Lazio se è arrivata fino a qui è grazie soprattuto al ds albanese, in grado di scoprire talenti quasi tutti gli anni, ma anche dei flop.
La convivenza tra Inzaghi e Tare potrebbe portare ad un innalzamento del livello del mercato laziale, già alto e spingere questo club dove, fino ad oggi, ha solo sognato di arrivare, in Champions League.
Le linee sono chiare, Inzaghi sta plasmando una Lazio che rispecchi appieno la sua idea di calcio  una squadra duttile, propositiva e solida, in grado di lottare contemporaneamente per traguardi nazionali e internazionali.
Questo ciclo appena aperto ci dirà se Inzaghi riuscirà a seguire le orme di Conte, che prese la Juventus settima per riportarla ai vertici del calcio mondiale. La Lazio riparte ottava, situazione simile. Il tecnico ha la possibilità non solo di ricevere la definitiva consacrazione tra i grandi allenatori, ma anche di fare grande la squadra che ama, e ritagliarsi un posto nella storia della Lazio andando a raggiungere Erikson e il "Maestro" Maestrelli nell'Olimpo dei grandi allenatori laziali.