C'è un Inzaghi giusto, vincente di grandi trofei (Champions, scudetti, mondiali). Quell'Inzaghi ha una caratteristica: è tanto grande quanto umile. Dà tutto in campo, in una trance agonistica incredibile. Fuori dal campo, intervistato, è un galantuomo, un gentleman. Non conosce l'arroganza, perché è un vincente.
Poi, c'è un Inzaghi sbagliato. Arrogante e presuntuoso, fa scoppiare i suoi giocatori mentre perde la voce. Mentre perde titoli con un organico nettamente superiore. Mai vista, nella mia vita di amante del calcio, una sequenza di scuse così stupide e ridicole, da fare quasi tenerezza. Mai visto riconoscere i meriti all'avversario. Probabilmente, stacca Conte e Mourinho nell'olimpo degli arroganti.
Con una piccola differenza: quei due hanno vinto cose che l'afono presuntuoso se le sogna.

Mettiamole tutte in fila:
1) Se le partite dell'Inter finissero al 70', il campionato non dovrebbe neanche essere giocato: finirebbe con l'Inter in testa con 114 punti
2) I rigori per l'Inter ci sono tutti e quelli contro (vedi Torino) mai 3). La colpa è delle televisioni che parlano male dell'Inter
4) La classifica dei favori all'Inter è falsa
5) Quando si toglie la giacca lui, lo espellono, Allegri no. Faccio la spia alla maestra ...

Mi fermo qui. Provo sincera pena per l'Inzaghi sbagliato. Dovrebbe ringraziare la sorte per essere dov'è, e non allenare la Pro Vercelli come meriterebbe.
E invece produce solo arroganza e presunzione. Filippo Inzaghi, un eroe in doppio petto. Il secondo Inzaghi, un perdente in doppio mento.