Mancava, ma si sentiva nell'aria, Simone Inzaghi sarà il nuovo tecnico della Juventus a partire dal primo giugno.
Tutto è stato raggiunto nello stesso giorno in cui la stessa società ha dato l'annuncio dell'addio di Allegri.
Tutto sembrava impossibile date le voci su Pep Guardiola, ma dopo che il tecnico spagnolo si è tirato fuori dai giochi con una conferenza dove annuncia il suo no alla Juventus e conseguente continuo di rapporto per altre due stagioni con il Manchester City, la Juventus ha puntato forte su Simone Inzaghi, trovando l'accordo con il tecnico piacentino che va in scadenza di contratto con la Lazio nella prossima stagione (2020).
Claudio Lotito avrebbe detto che sarebbe dispiaciuto e che avrebbe tentato il tutto per tutto a fine stagione per convincerlo a restare in biancoceleste, ma tra i due - forse - c'è stata una parola, quella che qualora un club importante si sarebbe fatto sotto Lotito lo avrebbe lasciato libero di scegliere il suo destino, e così è stato.

La Juventus ha pronto un contratto di tre anni con un ingaggio da 2 milioni di euro a salire. Andrea Agnelli come molti sapranno ha nel tecnico piacentino la sua prima scelta, anche davanti a quel Pep Guardiola che farebbe sfracelli, lui ha deciso: sarà Simone Inzaghi il prossimo tecnico bianconero, con buona pace di Paratici, che avrebbe voluto Guardiola e Nedved che avrebbe voluto Mihajlovic. Inzaghi senza pensarci su ha detto sì, un sì che però rimarrà anonimo fino al primo giugno, quando il campionato sarà terminato e la nuova stagione si presenterà alle porte con un nuovo progetto, targato proprio dal nuovo tecnico bianconero.

La Juventus ha scelto Inzaghi per la sua freschezza nel gioco, nella sua personalità perchè con una squadra - con tutto rispetto - come la Lazio, ha saputo far qualcosa sopra le righe, più di quanto potrebbe fare un altro tecnico su quella panchina. Inzaghi alla Juventus porterà un gioco, cosa che a questa squadra manca dal lontano 2013-2014, quando sulla panchina bianconera sedeva Antonio Conte.
La situazione mercato sarà totalmente stravolta, forse l'arrivo di Inzaghi potrebbe portare in blocco l'arrivo a Torino di Sergej Milinkovic Savic e uno tra Luis Felipe e Luis Alberto, giocatori cari al modulo di Inzaghi, poi si penserà anche alle cessioni, dove anche la sicura partenza di Paulo Dybala potrebbe essere rinviata.
Il tecnico nella Lazio gioca ad una punta sola (Immobile), ma con due punte come Ronaldo e Dybala potrebbe ritornare ad un 4-4-2 o un 4-3-1-2 o addirittura un 4-3-3, visto che una rosa come quella della Juventus si possono sperimentare più moduli.

Quindi tutto sembra pronto, Inzaghi vuole prima di tutto terminare nel migliore dei modi la stagione con la Lazio e poi iniziare la nuova avventura nella Juventus, entrando in uno dei club più importante d'Italia, che ha il dovere di confermarsi ancora una volta in Italia, ma sopratutto in Champions. Inzaghi sa che non sarà facile arrivare da 0 a 100, perchè fin quando si vince una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana si è nella media, poi quando arrivi a dover vincere uno scudetto, fare il triplete in italia (scudetto,Coppa Italia,Supercoppa Italiana), ma sopratutto puntare a vincere la Champions, cambia tutto. Le gambe potrebbero tremare già dalla canzoncina della Champions, l'emozione potrebbe giocare bruti scherzi, e in questo Inzaghi dovrà essere bravo ad entrare nel tecnico da grande squadra.
In cosa dovrà migliorare Inzaghi? Nel suo lamentarsi spesso con Var e situazioni spiacevoli, ma questo dopo un corso dove i professori saranno Agnelli, Paratici e Nedved, non si vedrà più nella persona Simone Inzaghi, visto che la prima cosa da imparare è il non lamentarsi mai delle situazioni in campo, ma l'arrivare in una intervista che sia per una trasmissione sportiva o che sia in conferenza stampa, dove si dovrà parlare soltanto dell'andamento della partita e della sua squadra, sorvolando in tutto e per tutto gli episodi o gli arbitri.
Inzaghi ha tanto da imparare dello 'Stile Juventus', ma stiamone certi che da agosto 2019 vedremo un 'nuovo-uomo' Inzaghi sulla panchina bianconera, e non sarà quello che oggi ancora vedete sulla panchina della Lazio.