La pausa per le Nazionali è ormai archiviata e la stagione sportiva si prepara ad entrare nel vivo con due mesi densissimi di appuntamenti. Due mesi duri, soprattutto per l’Inter che se da una parte si gioca i due grandi obiettivi rimasti (la Coppa Italia e la Champions) dall’altra deve tenere d’occhio il futuro con il mercato che inizia a delinearsi (sperando di non dover cedere pezzi pregiati) e la situazione Inzaghi che appare sempre più in bilico in ottica futura.

Il futuro di Inzaghi, infatti, tiene banco già da un po' di tempo con la società delusa per i risultati in campionato e pronta a cercare nuove soluzioni che però potrebbero essere evitate in caso di sterzata in questo finale di stagione.
Al di là del contratto che lega Inzaghi all’Inter anche per la prossima stagione, il tecnico piacentino sa bene che in caso di vittoria in Coppa Italia e della qualificazione alla prossima Champions (magari arrivando secondi) la sua posizione potrebbe diventare più solida.
C’è poi la Champions, sogno proibito ad inizio anno, che ora potrebbe diventare obiettivo per dare ad una stagione complicata un senso del tutto opposto. Il Benfica è sicuramente un avversario ostico che gioca un buon calcio e che può contare su una libertà di testa sulla quale certo non può contare l’Inter al momento.
Allo stesso tempo i nerazzurri sanno di poter contare su una rosa all’altezza che, soprattutto in Europa, ha dimostrato di potersela giocare basti pensare alla doppia sfida al Barcellona (che sta dominando la Liga) oppure a quella dalla passata stagione con il Liverpool dove nonostante l’eliminazione l’Inter uscì a testa alta dal doppio confronto (ricordando che poi i reds arrivarono fino alla finale poi persa contro il Real Madrid).

L’eventuale semifinale, poi, offrirebbe all’Inter la possibilità di arrivare in finale attraverso una sfida tutta italiana contro una tra Napoli e Milan. Due squadre ben conosciute e soprattutto già battute in stagione. Certo in finale non arriverebbe da favorita, ma in una partita secca tutto può succedere, basti pensare alla finale di due anni fa tra Chelsea e Manchester City.
Prima di sognare troppo però bisogna mantenere i piedi per terra e affrontare il Benfica con la testa giusta, visto che soprattutto dal punto di vista mentale l’Inter sembra essere tornata indietro nel tempo quando la squadra sembrava quasi svogliata in campo.
La testa infatti deve essere al cento per cento concentrata sul presente e sulla voglia di dare tutto in campo.
E proprio sulla testa deve lavorare Inzaghi, che se vuole restare alla guida dell’Inter deve dare dei segnali che nell’ultimo periodo sono stati abbastanza contraddittori: se in Europa l’Inter va che una meraviglia, in campionato le nove sconfitte rimediate fin qui non sono certo uno score da grande squadra. Certo, se vogliamo essere precisi, bisogna considerare anche il fatto che al di là del Napoli nessun club quest’anno è riuscito ad avere una marcia perfetta, anzi se i partenopei avessero tenuto il ritmo degli altri ora ci sarebbe una lotta Scudetto mai così nel vivo.
I complimenti al Napoli di Spalletti, però, non devono diventare alibi, ma anzi uno stimolo a fare un finale di stagione da grande squadra considerando che primo l’Inter possiede una rosa di alto livello (la più forte del campionato insieme alla Juventus) e che secondo non si può fallire l’accesso alla prossima Champions che oltre a segnare Inzaghi rischierebbe di colpire l’intera rosa.

Come si può però invertire una rotta che al momento vede i nerazzurri in balia di una corrente difficile da domare? Trovare una soluzione non è certo facile anche se basterebbe tornare con la mente alla passata stagione quando lo stesso Inzaghi ora tanto vituperato, riuscì a far dimenticare la figura di Conte dando all’Inter un gioco armonioso e una reputazione europea in linea con la storia del club.
Ora, se in Europa il filo è ancora ben annodato in campionato e dal punto di vista del gioco il passo indietro è netto e ben evidente. Per questo al di là dell’allenatore (che comunque ha delle colpe sull’andamento della stagione) sono i giocatori che devono fare un passo in avanti per tornare ad essere la squadra dell’anno scorso sia dal punto di vista del gioco che da quello dell’affiatamento visto che sembra essersi rotto qualcosa proprio nel gruppo.
Se la squadra può riuscire ad uscire dalla crisi con appunto il concetto di gruppo, anche i singoli calciatori devono dare qualcosa di più, a partire da Brozovic, apparso involuto e soprattutto tornato quello dei suoi esordi quando sembrava che giocasse solo per fare un piacere all’allenatore. Considerando l’infortunio di Calhanoglu (sperando torni abile e arruolabile per la Champions) per il croato arriva una ghiotta opportunità sia per riprendersi il posto da titolare in cabina di regia, sia per dimostrare di essere ancora quello delle ultime stagioni altrimenti, forse, sarebbe meglio puntare su Asllani, che sarà meno forte di Brozovic (anche perché ancora giovane) ma che sicuramente metterebbe più voglia del croato.
Anche Dumfries è chiamato a darsi una svegliata, anche perché il povero Darmian è chiamato a tappare buchi in altre zone del campo (potrebbe giocare a sinistra viste le assenze di Gosens e Dimarco oltre che da braccetto per tamponare l’assenza di Skriniar) e, a parte Bellanova, non ci sono alternative sulla corsia di destra.

Dalla pausa è poi arrivata una buona notizia, ovvero il ritorno di Lukaku ad uno stato di forma accettabile. Quattro gol in due partite è lo score con la maglia del Belgio di Lukaku che oltre a volere un finale di stagione all’altezza è chiamato a dare dei segnali in vista del futuro. Per l’Inter il giocatore farà ritorno al Chelsea (parola di Marotta), ma considerando il rapporto tra il belga e i blues la possibilità che possa tornare a Milano non è poi così remota. Tra riduzione dello stipendio (già esercitata quest’anno) e inserimento di qualche giocatore (Dumfries in pole) la situazione potrebbe essere sbloccata facilmente, permettendo così a Lukaku di tornare in nerazzurro con l’obiettivo di dimostrare che il rendimento di questa stagione è stato offerto solo per via dei tanti infortuni che hanno colpito l’ex attaccante del Manchester United.

Coppa Italia, Champions e finale di campionato all’altezza sono quindi gli obiettivi di Inzaghi e co. che già dalla sfida alla Fiorentina (tosta visto il rendimento dei viola nell’ultimo periodo) sono chiamati a dare segnali importanti.