Inizierei con un flashback che ci riporta agli anni '80 e a un film con Troisi e Benigni: "Non ci resta che piangere". Ritrovatosi nella Firenze del Rinascimento con l'amico Benigni, Troisi si imbatte in Savonarola che lo ammonisce con un terribile: "Ricorda fratello che devi morire!". Sul momento resta sconcertato, ma quando Savonarola ripete l'ammonimento, Troisi promette di segnarselo, cioè prendere un appunto come promemoria.

Ora, mercoledì l'Inter ha perso il recupero contro il Bologna che, sia detto a suo onore, non ha fatto sconti a nessuno. Ha portato via punti alla Juventus in corsa per la Champions, ha giocato la partita della vita a San Siro bloccando il Milan con un muro difensivo a oltranza, per poi sconfiggere i nerazzurri evitando di far torto agli altri. L'Inter aveva presentato ricorsi per 3 mesi a puro scopo dilatorio, visto che le sue richieste contrastavano con la giurisprudenza consolidata del Collegio di garanzia del CONI. Sperava di disputare il match contro un avversario il più possibile in ferie, ma così non è stato. 
Per ironia della sorte, proprio a causa della sua tattica dilatoria, l'Inter ha finito per giocare con Handanovic infortunato, finendo per prendere il gol decisivo per colpa del povero sostituto Radu, impreparato dal punto di vista psicologico.
A risultato maturato, i Savonarola di turno si sono sentiti in dovere di ricordare ai milanisti la loro natura mortale e la caducità della loro posizione in classifica. Hanno ribadito, in sostanza, che l'Inter vincerà il titolo e, come milanista, mi sento in dovere di rassicurare questi fieri e salutari censori dei costumi, confermando come Troisi che... me lo sono segnato.

Il sottoscritto non si illudeva prima e non si illude ora. Ci mancherebbe altro. Non può, non vuole, non osa (a questo proposito consentitemi di compiacermi per quest'ultima soluzione "Non può, non vuole, non osa"... sono un essere umano e un po' di vanità c'è...).
Detto ciò, ci sono alcuni punti da chiarire per introdurre criticamente il finale di stagione, in quanto uno sguardo alla classifica permette di individuare squadre ancora in corsa per dei traguardi o che potrebbero esserlo quando incontreranno Milan e Inter.
Non lasciatevi, infatti, ingannare dalla prova del Bologna di mercoledì. I felsinei hanno un tecnico che sta affrontando con coraggio una bruttissima malattia e questo li sta spingendo a giocare per fare più punti in classifica e dare soddisfazione a Mihajlovic, che evidentemente amano è stimano. E' molto bello, ma non tutte le squadre, in mancanza di stimoli di classifica, possono aver voglia di onorare gli impegni e il calcio in generale come ha fatto il Bologna. 
L'Inter incontrerà in sequenza Udinese, Empoli, Cagliari e Sampdoria.
L'Udinese
è squadra tignosa, come ha confermato la vittoria contro la Fiorentina nel recupero, ma non ha più obiettivi se non far fare bella figura a Cioffi, tecnico rampante che ha tutto l'interesse a mettersi in mostra. Per intuibili ragioni, però, la scossa emotiva di Cioffi non può essere pari a quella di Mihajlovic, per cui, prima o poi la vicinanza delle ferie potrebbe farsi sentire sul rendimento dei giocatori. Diciamo, quindi, che ci sono segnali ambigui, ma che il complesso dei fattori potrebbe ancora essere favorevole ai nerazzurri.
L'Inter, in seguito, affronterà l'Empoli, altra squadra tranquilla e senza assilli. Certo, l'Empoli ha sorpreso il Napoli pochi giorni fa, escludendoli di fatto dalla lotta per il titolo. Ho visto, tuttavia, l'ultima mezz'ora di Empoli-Napoli e ho avuto la sensazione che pochi fra i giocatori partenopei vestirebbero a lutto in caso di esonero di Spalletti.
Per carità, anche in queste situazioni, almeno a livello conscio, ci si impegna. A livello inconscio, però, se accade qualcosa che alza il livello di difficoltà, come il gol con cui l'Empoli ha accorciato le distanze, si può anche rompere qualcosa e crollare. Oltretutto, l'Inter giocherà a San Siro, per cui l'impegno non dovrebbe essere insuperabile.
Quanto alla penultima giornata, l'Inter farà visita al Cagliari
che, per effetto dei recuperi, si ritrova con Genoa e Salernitata che inseguono a 3 punti. In realtà, Cagliari e Salernitana potrebbero essere a pari punti, visto che i campani devono ancora recuperare la partita contro un Venezia in caduta libera. I sardi potranno sfruttare, però, il turno di domenica contro il Verona, che appare avversario meno ostico di quanto lo sia l'Atalanta per la Salernitana. Fra 2 domeniche, poi, il Cagliari si giocherà molto nello scontro diretto proprio contro i cavallucci marini. Insomma, solo allora, potremo dire se il penultimo turno sarà insidioso (e quanto) per l'Inter.
Non vedo molti rischi per l'Inter nell'ultimo turno contro la Sampdoria, anche se i blucerchiati perdessero il derby contro il Genoa, rilanciando i cugini
e sprofondando nella bagarre. Sembrano una squadra leggera e poco adatta a reggere l'Inter a San Siro, qualunque siano le loro esigenze.

Passando al Milan, i rossoneri possono contare su un vantaggio oggettivo, quello che sarebbe stato dell'Inter se non avesse perso a Bologna. Il Diavolo, infatti, non è costretto a sperare nei passi falsi altrui, anzi potrebbe permettersi di pareggiare una delle quattro partite che restano da giocare, essendo in vantaggio negli scontri diretti con i nerazzurri.
Il problema è che, come già dimostrato a turno dalle milanesi, questo vantaggio può essere restituito con facilità all'avversario al primo passo falso, quando è contenuto in soli 1 o 2 punti.
Nelle prossime 3 giornate i rossoneri dovranno vedersela con Fiorentina e Atalanta, raccolte in 3 punti con le romane nella corsa alle coppe minori.
Di queste squadre, due finiranno per ritrovarsi in Europa League, una avrà il contentino della Conference League, ma l'ultima resterà fuori da tutto. La Fiorentina è proprio l'avversario di domenica, ma è probabile che anche i bergamaschi siano in piena lotta alla penultima giornata, quindi saranno avversari motivati.
Il Verona, invece, fra una decina di giorni sarà un cliente insidioso dal punto di vista psicologico e ciò è ovvio.
I rossoneri sono caduti 3 volte a Verona in momenti decisivi, nel 1973 e nel 1990 per lo Scudetto, ma anche nel 2016 per l'Europa League, quando Berlusconi allontanò Mihajlovic con una decisione affrattata e ingiusta.

L'ultima partita rossonera contro il Sassuolo può essere paragonata a Udinese-Inter. Dionisi è un tecnico rampante che ha tutto l'interesse a mettersi in mostra e a fare carriera, cosa pienamente legittima per un professionista. Non è possibile sapere quanto le motivazioni del tecnico, ovviamente, possano diventare quelle dei suoi. Quindi, come Udinese-Inter, Milan-Sassuolo è un po' un rebus.
Se tiriamo le somme, la classifica dice Milan, il calendario dice Inter, così come lo dicono i Savonarola.
 E quello che dicono i Savonarola è inquietante, perché rappresentano l'opinione del movimento calcistico e si sa che, per entrare in paradiso, devi avere l'approvazione dei santi.
Il fischietto di Milan-Fiorentina sarà affidato a Valeri, un arbitro che non ha mai dato l'impressione di gradire l'abbinamento fra rosso e nero su delle magliette da calcio. Ma considerando che i Savonarola ci hanno ricordato che siamo essero mortali destinati a perire, possiamo anche fregarcene della direzione di gara. Alla fine il Milan è destinato a perdere, quindi dove sarà il problema? Meglio prepararsi già da ora a essere filosofi.

Vorrei spendere, comunque, qualche parola sull'errore di Radu, trattato come evento imprevedibile che avrebbe alterato l'esito naturale del match a favore dei nerazzurri.
Ragionando così, dovremmo dire che il Milan non meritava di perdere a Firenze, dove fu sconfitto grazie a un paio di erroracci altrettanto gravi.
Il primo fu la papera di Tatarusanu, in uscita su calcio d'angolo. Il secondo fu uno strafalcione di Hernandez in difesa che servì su un piatto d'argento il gol viola di Vlahovic. Certi errori ricorrono statisticamente nelle partite di calcio e fanno parte delle eventualità insite in ogni partita. Purtroppo, quando sono a favore dell'avversario, per fortuna, quando sono a favore proprio, le papere e gli errori sono una potenziale presenza di un match. Se poi capitano sul risultato di 1-1, scatta la legge del calcio che, finché il risultato è in bilico, gli errori dei singoli vengano pagati cari. Il Milan, in tal senso, ne ha pagati tanti e dovrà cercare di non pagarne altri.
Insomma, i fattori vanno considerati tutti e non solo quelli comodi per dimostrare le proprie tesi.