L’Inter si appresta ad archiviare l’ennesima stagione fallimentare, è 7° in classifica, quindi decisamente lontana dal vertice. Quali sono le cause del flop? Secondo il mio punto di vista, i quattro allenatori che si sono succeduti alla guida della squadra in questa tribolata annata: da Mancini a De Booer passando per Vecchi fino ad arrivare a Pioli per poi tornare nuovamente a Vecchi. Poi i calciatori che hanno evidenziato scarsa personalità e professionalità ma soprattutto una Proprietà che ha ritenuto bastasse una grande disponibilità economica per costruire una squadra competitiva; errore gravissimo perché, oltre al denaro per tornare al vertice sono necessarie managerialità, competenza e senso di appartenenza. In una parola serve organizzazione: ogni dirigente deve operare secondo le proprie competenze solo così si possono creare fondamenta solide per l’avvenire ed è possibile ambire alla vittoria. Se si volge lo sguardo al futuro le premesse non sono minimamente incoraggianti e i tifosi dell’Inter paiono destinati a soffrire nuovamente visto che Suning ha scelto Walter Sabatini come Coordinatore Tecnico delle sue squadre, lo Jiangsu in Cina e l’Inter in Italia. Questa scelta dimostra come i cinesi dell’Inter siano gravemente incompetenti dal punto di vista calcistico perché, se fossero preparati saprebbero che Walter Sabatini è certamente un grande conoscitore di calcio, però non serve all’Inter in quanto ha il fiuto dell’osservatore, è un grande scopritore di talenti ma non possiede le competenze richieste al D.G., figura che al club manca da sempre e serve come il pane. L’ ideale per l’Inter sarebbe un Direttore Generale alla Marotta perché porterebbe managerialità, carisma e disciplina; inoltre, saprebbe coordinare, motivare i propri collaboratori ma anche essere un punto di riferimento per allenatore e giocatori durante la stagione. Poi considerata la predisposizione alla psicologia sarebbe in grado anche di capire lo stato d’animo di entrambi e agire di conseguenza: in caso di eccessiva rilassatezza riporterebbe la giusta tensione e concentrazione mentre in caso di ansietà saprebbe infondere l’opportuna serenità. Non va scordato che la poltrona di D.S. all’Inter è già occupata da Piero Ausilio fresco di rinnovo fino al 2020 di conseguenza l’approdo in nerazzurro dell’ex dirigente romanista genera confusione e, visto che entrambi sono abituati a condurre personalmente le operazioni di mercato sono destinati a sovrapporsi e ad entrare in conflitto. Se l’Inter desidera realmente tornare al vertice ha bisogno di chiarezza e spessore dietro la scrivania prima che in campo.