Il mese settembrino nerazzurro si apre con una vittoria netta sul Bologna di Inzaghi. Un pomeriggio che ha plasmato relativamente gli umori cupi dei tifosi interisti, grazie soprattutto al nuovo gioiello Nainggolan e alle prodezze di un Perisic che passo dopo passo sembra aver consacrato quanto di buono fatto al Mondiale in Russia.
Insomma, 3 punti importanti che però non allontanano del tutto le preoccupazioni di Luciano Spalletti; se da un lato il tecnico toscano è riuscito a saccheggiare il Dall’Ara di Bologna, dall’altro la qualità in mediana e sulla trequarti non si è ancora vista. Un po’ quello che è venuto fuori in conferenza stampa, quando lo stesso Spalletti ha ammesso pubblicamente di avere una squadra in difficoltà dal punto di vista qualitativo. E allora, gli occhi dei bambini nerazzurri si illuminano d’immenso quando ripensano a colui che ha forse consegnato il pass di accesso in Champions all’Inter: Rafinha.

Figlio del grande Mazinho e fratello di Thiago Alcantara, il fuoriclasse brasiliano ha aiutato non poco la squadra di Spalletti a raggiungere quella Champions sognata da diverse stagioni. Sembrava che tutto potesse andare per il meglio e invece, vuoi per il fair play finanziario che stringeva nella morsa Ausilio e soci oppure per programmi economici-tattici diversi, Rafinha non è stato riscattato è tutta quella qualità ammirata a Milano è svanita in un pugno di sabbia. E poi la storia prosegue con il quasi innesto di Vidal e l’inversione di marcia di Modric. Un racconto surreale, che fa infuriare i tifosi nerazzurri se si pensa a quanto l’acquisto di un centrocampista forte come il cileno o il croato avrebbe fatto crescere la squadra di Corso Vittorio Emanuele. 

Gli obiettivi però non sono ancora cambiati e l’Inter vuole a tutti i costi diventare l’anti-juve. Ecco che allora in società il nome di Rafinha dovrà tornare di moda e il mancato trasferimento al Betis fa capire come nella testa del brasiliano ci sia solo e soltanto l’Inter.
Quell’Inter che in Champions se la vedrà con il Barcellona, ma che a gennaio potrebbe tornare di nuovo ad abbracciarlo. E l’acquisto di “Rafi” avrebbe un duplice effetto strategico e sportivo. Sì, perché con quella qualità tipica della ginga brasiliana, il centrocampo nerazzurro riuscirebbe a fare il definitivo salto di qualità grazie alla tenacia e alla grinta agonistica di Nainggolan oltre alla capacità di impostare portata avanti da Brozovic. 

E poi, una piccola risposta al duo Perez-Modric. Prima i corteggiamenti, poi i grandi sogni ed infine la cruda verità, con Modric che smentisce i contatti con l’Inter e Perez che denuncia i nerazzurri. Ma alla fine il muro blanco, almeno per una volta, non ha avuto la meglio con la FIFA che ha definito l’accusa di Florentino sulla violazione dell’articolo 18 una “denuncia infondata”. 

E allora il diktat imposto all’Inter dovrà essere più o meno questo: acquistare Rafinha per diventare l’anti-juve e per rispondere ai migliori amici madridisti.
Perez e Modric, non vi offendete mica se vi chiamo così vero?