Un derby spasmodicamente atteso dalle due tifoserie rivali del Naviglio si è concluso con un successo pesantissimo dei neroazzurri per 2-0, non tanto per la dimensione del risultato ma per il solco che pare essere stato scavato rispetto ai cugini. Non c'è mai stata partita e anche quando il risultato era in situazione di parità si è sempre avuta la sensazione di una sola squadra in grado di poter fare male, al contrario dell'avversario costantemente in difficoltà e oggettivamente alle prese con dei limiti tecnico-tattici evidenti.

Premesso ciò, ecco il mio pagellone del 224° derby della Madonnina.

MILAN
I detrattori di Gattuso: 4

"Se al posto di Ringhio ci fosse stato un buon allenatore saremmo andati in Champions"

"Gioco scandaloso, non se ne può più"

Sono solo alcune delle frasi che mi è capitato di ascoltare in alcune discussioni relativamente all'ultima stagione trascorsa da parte di alcuni tifosi rossoneri. Un'insofferenza ingiustificata verso un tecnico che ha portato il suo contributo e che con il materiale umano che aveva a disposizione ha veramente fatto l'impossibile.
Oggi, forse, qualcuno se ne è reso conto.

Le scelte di Giampaolo: 3
Francamente, far accomodare in panchina inizialmente Paquetà, per lanciarlo negli ultimi trenta minuti, è una scelta che non riesco davvero a concepire. Il brasiliano è, ad avviso di chi scrive, probabilmente il miglior talento della rosa rossonera, eppure viene costantemente snobbato.
Anche l’ostinazione a lasciar fuori i nuovi Bennacer, Krunic e Rebic (entrato negli ultimi minuti) appare quantomeno discutibile: sicuramente ci saranno valide ragioni ma per chi guarda dall’esterno appare tutto fuorché sensato. Giampaolo, rivedi immediatamente alcune tue decisioni, se vuoi dare un senso dignitoso alla stagione del Milan.

I sostenitori di un eventuale esonero di Giampaolo: 2
Sono il primo a sostenere che ci siano problemi in questa fase iniziale, ma da qui a sentir parlare di un possibile allontanamento del tecnico ce ne passa.
Non solo per la mancanza di valide alternative, ma anche perché sono passate solamente quattro giornate: è vero che il Milan ha bisogno più che mai di accorciare i tempi e di vedere risultati a breve termine, ma è altrettanto vero che il tempo è necessario per poter impostare qualsiasi tipo di lavoro, soprattutto quando si parte da una posizione di oggettiva debolezza dalla quale sta partendo mister Marco.

La pazienza del popolo rossonero: 9,5
Osservare la cronistoria del Milan può essere utile per capire le ragioni del mio voto.
Una squadra che ha vinto di tutto e di più, soprattutto nel periodo 1987-2012, che ha cominciato un lento declino che l’ha portata a sei stagioni consecutive fuori dal suo “habitat naturale” (come amava definire qualcuno) che è la Champions League, di cui quattro fuori addirittura dall’Europa (compresa l’ultima per scelta obbligata).

Come biasimare i fischi oditi in occasione delle sostituzioni, i mugugni e l’abbandono degli spalti alla rete di Lukaku?
I tifosi rossoneri hanno davvero raggiunto il limite, sopportando promesse non mantenute e aspettative non ripagate. E se anche quest’anno dovesse fallire il bersaglio grosso (che un tempo sarebbe stato il minimo) che cosa dovranno sentirsi dire? Che ancora una volta ci sarà un anno zero? Un altro? La pazienza è finita, invertire la rotta diventa fondamentale, in quanto lo spettacolo offerto stasera è stato assolutamente indegno (fermi restando gli enormi meriti dell’Inter).


Voti ai singoli

Donnarumma: 6,5. Due ottimi interventi nella prima frazione di gioco tengono a galla la sua squadra e dimostra enorme attaccamento alla maglia. Solamente ventenne ma pare sempre più un veterano. Oggettivamente, in un Milan così, è davvero un talento sprecato.

Conti: 6. Fa il suo, una delle poche note liete. A regime potrà fornire un contributo importante alla causa.

Musacchio: 5,5. Incolpevole sui goal ma la difesa del Milan ha sofferto troppi pericoli per poter meritare la sufficienza.

Romagnoli: 5. Malissimo su Lukaku in occasione del goal che chiude il match. Il belga è devastante ma il capitano rossonero si fa sovrastare. In generale, partita difficoltosa per tutta la durata del match.

Rodriguez: 4,5. Fischi inevitabili dello stizzito pubblico del Diavolo, ma lui ci mette del suo. Partita inconcludente, a tratti davvero inguardabile. (Dal 72’ Hernandez: sv)

Kessiè:5. Ancora sto cercando di capire perché lui sì e Bennacer e Krunic no. Mistero.

Biglia: 4. Peggiore in campo. La punizione alle stelle è l’emblema di una partita nerissima. Lontano parente di quello ammirato anni fa nella Capitale.

Calhanoglu: 5. Non posso giudicarlo perché non l’ho mai visto in campo. Per citare i Linea 77: fantasma. (Dal 64’ Paquetà: 6,5. Unico giocatore di movimento realmente sufficiente dei rossoneri. Ingresso tardivo: Giampaolo, devi farlo giocare titolare inamovibile. Quando lo capirai?)

Suso: 5,5. Coast to coast quasi riuscito che avrebbe ribaltato completamente la sua prestazione ma in generale lo spagnolo non è stato per nulla d’aiuto alla sua squadra. Le poche volte che si è visto egoista o annaspante.

Piatek: 4,5. Cutrone ceduto. Bene così.

Leao: 5. Sfortunato nella deviazione sul goal di Brozovic. Per il resto qualche buona giocata ma nulla di più. Perlomeno lo abbiamo visto all’opera. Non sembra valere neanche la metà di quanto pagato, ma qualche spunto lo possiede. Da rivedere. (Dall/83’ Rebic: 4,5. Capace in pochi minuti di farsi ammonire. Impatto epico. Ma il talento lo ha, vedremo come maturerà nel corso dell’anno.)

 

INTER

Antonio Conte: 9
Un derby non si gioca, si vince.
Una delle citazioni più famose legata alle stracittadine in generale è stata fatta propria in modo totale dalla squadra di mister Conte. Un derby stravinto grazie all'interpretazione perfetta della gara: attenzione, intensità, pressing alto. Tutti gli ingredienti della ricetta migliore che potesse sfornare il tecnico salentino. La sua mano si è vista da subito, ma la partita di stasera era il primo test probante, giunto tra l'altro dopo le opache prestazioni offerte con Udinese e soprattutto Slavia Praga in Champions. Esame assolutamente superato e Inter sempre più contiana: non si sa dove potrà arrivare, ma Antonio, oggi, ha dato un'ennesima dimostrazione del perché Zhang lo voleva a tutti i costi.

Atteggiamento: 8,5
Novanta minuti di dominio assoluto. Territorialmente padroni del campo, non c’è stato un attimo di tregua e le occasioni concesse agli avversari sono davvero contate sulle dita di una mano.

Serviva una reazione dopo il passo falso europeo e questa è prontamente arrivata: l’Inter è diversa da quella degli ultimi anni. Giovane, ancora con molti limiti da superare, ma lo spirito è di un’altra dimensione rispetto alle recenti annate.

Entusiasmo: 8
È giustificabile. Vincere un derby in questo modo, issarsi in testa alla classifica seppur dopo quattro turni, sono elementi buoni per poter essere felici. Ma l’entusiasmo deve essere contenuto per evitare di scottarsi: Conte in settimana ha messo tutti sull’allerta, smorzando i facili sogni di gloria.
Testa bassa e pedalare.
Ma la voglia dei tifosi dell’Inter, l’attaccamento continuo nonostante stagioni fallimentari e la vicinanza costante alla squadra sono davvero un emblema. In Italia, senza voler scadere in graduatorie o polemiche, è probabilmente la tifoseria più affezionata che esista.

 

Voti ai singoli

Handanovic: 6. Praticamente mai visto, ma la sufficienza la merita tutta. Capitano universalmente riconosciuto e autentico pilastro della squadra.

Godin: 8. Monumentale. Esperienza, chiusure, agonismo. Tutto ciò che serve per far innamorare un appassionato di calcio ad un difensore. Semplicemente straordinario stasera.

De Vrij: 7. Al centro della difesa si comporta da vero leader.

Skriniar: 6,5. Oggi meno appariscente dei suoi compagni di reparto ma le sue caratteristiche si fanno notare.

D’Ambrosio: 6,5. Partita pazzesca. Impegno, volontà, anche qualche gesto tecnico apprezzabile (controllo al volo nel primo tempo da cineteca). Pesa però come un macigno nella valutazione finale (che avrebbe potuto essere molto più alta) il clamoroso errore davanti alla porta sguarnita nel primo tempo colpendo il palo. Non avesse vinto la sua squadra, il suo goal mancato sarebbe stato pesante da digerire. Merita comunque un ottimo voto per una grande gara.

Sensi: 6,5. Importante sempre. Meno decisivo in confronto alle altre apparizioni ma è la pedina fondamentale del centrocampo del Biscione. Imprescindibile. (Dal 71’Vecino sv)

Brozovic: 6,5. Rete fortunosa ma partita quadrata e sostanziosa. Giocasse sempre con questa diligenza sarebbe tra i top al mondo nel suo ruolo.

Barella: 6,5. Sbaglia qualche giocata e ancora deve adattarsi in maniera definitiva, ma l’assist per Lukaku vale tutto. Con Conte diventerà fenomenale. (Dall’81’ Candreva: 6,5. Entra e colpisce un palo. Cattivo agonisticamente, sembra un altro calciatore rispetto all'anno scorso.)

Asamoah: 7,5. Motorino instancabile. Corsa, sovrapposizioni, cross: c’è tutto il repertorio del calciatore ex Juventus e Udinese. Tra i migliori in campo, inamovibile sulla corsia mancina.

Lautaro Martinez: 6,5. Gioca bene, si sbatte su tutto il fronte offensivo. Davvero emotivamente appassionante. L’argentino deve migliorare solamente il feeling con la porta ma il suo supporto è fondamentale. (Dal 76’Politano: 6,5. E’ davvero incredibile: col Lecce rete annullata, con l’Udinese palo e stasera colpisce l’incrocio dei pali. Il sorriso non gli manca ed è comunque bene addentrato nel progetto Inter. Si ritaglierà un ruolo da protagonista.)

Lukaku: 7. Chiusura delle pagelle con l’attaccante belga. Rete decisiva per blindarela partita e tanto lavoro sporco. Un gigante, fa impazzire il suo popolo quando più volte ne chiede il sostegno. Idolo assoluto.

 

ATMOSFERA: 10+
Sarà che è il derby più blasonato del Paese, sarà Milano, sarà quel che si vuole, ma il derby della Madonnina non ha eguali. Brividi già solo all'ingresso in campo, le coreografie, i cori, l'incitamento costante da una parte e dall'altra. Sì, è il derby più intenso che esista.