Sogni di gloria sgretolati al fischio finale di Inter-Psv. Era la gara da vincere per rimanere aggrappati ad una competizione che manca da tanti (troppi) anni per un pubblico esigente, ma allo stesso tempo passionale come quello nerazzurro. Uno spettacolo andato in scena solo prima del fischio d'inizio, quando i 70mila del Meazza hanno cantato a squarciagola l'inno della Beneamata cercando di creare quell'atmosfera e quell'empatia con i giocatori che poi non è incredibilmente scattata.

La pazza Inter che aveva fatto sobbalzare tifosi e commentatori sportivi anche nel corso di questa stagione nella magiche notti di Champions non ha trovato il lieto fine. Un ambiente che ha dovuto vivere la doccia gelata del vantaggio olandese e che, nonostante aver compreso il blocco psicologico dei propri ragazzi, ha provato ad incitarli fino all'ultimo minuto. Uno svuotamento prima di testa più che di gambe che ha fatto sembrare il Psv come un avversario quasi insormontabile senza mai evidenziare gli evidenti limiti di qualità che la banda di Van Bommel aveva eccome. 

Un mese nero iniziato l'11 Novembre con la sconfitta a Bergamo e terminato con l'ingresso in Europa League, spegnendo definitivamente emozioni che verosimilmente potevano essere assaporate anche nel corso di questa stagione. Tra le due debacle le gare con Tottenham, Roma e Juventus, nelle quali i nerazzurri hanno manifestato i lori limiti mentali ai grandi appuntamenti. Capire cosa si sia inceppato nel meccanismo di Spalletti è difficile da individuare anche se pare ovvio che la speranza dei tifosi nerazzurri sarà quella di riprendere la marcia già dalla prossima sfida. 

Purtroppo, anche qui, le cattive notizie non mancano però. L'Inter, infatti, andrà di scena ancora tra le mura amiche contro l'Udinese, un avversario che storicamente è sempre stato mal digerito dall'ambiente nerazzurro e che ha visto la peggiore espressione durante la scorsa stagione proprio in questo periodo dell'anno. Era la prima Inter spallettiana, quella piena di speranze e forte del primo posto in campionato. Un pomeriggio scellerato, però, che ha visto i bianconeri dell'ex milanista Massimo Oddo imporsi per 3-1 facendo da apripista al dicembre buio dei nerazzurri che passarono dal primato al quinto posto in poche settimane. 

Ora la speranza è quella che il mese nero sia iniziato esattamente dalla disfatta di Bergamo e che lo spauracchio Udinese faccia meno paura del modesto Psv traducendo il primo anticipo della 16ma giornata come l'inizio di un risveglio di gioco e risultati. La banda Spalletti 2.0, quella modellata dai vari de Vrji, Nainggolan, Asamoah ha bisogno di una scossa immediata per evitare di far partire una nuova era all'alba della prossima stagione.