La musica della Champions è pronta a risuonare negli stadi d'Europa, ma anche nella mente dei giocatori dell'Inter che questa sera saranno di scena a Kiev per affrontare gli ucraini dello Shakhtar in quello che potrebbe diventare il crocevia per il passaggio del turno. Dopo il pareggio della scorsa settimana contro il Borussia, infatti, per l'Inter è praticamente d'obbligo la vittoria, visto che in caso dei tre punti i nerazzurri si isserebbero al comando del girone in attesa poi della doppia sfida al Real Madrid. 

Dopo la sconfitta nel derby, il pareggio all'esordio europeo non ha certo aiutato Conte, che dopo le critiche per il match contro il Milan si è trovato a commentare l'ennesimo passo falso europeo della sua carriera. Il pareggio con i tedeschi ha sottolineato ancora una volta la poca dimestichezza del tecnico salentino con i palcoscenici europei oltre alla tendenza della sua squadra di farsi del male da sola nei momenti meno opportuni della partita. Quest'anno, poi, il passaggio del turno è quasi un obbligo per una squadra che deve puntare al titolo in Italia e anche se il pareggio della prima giornata rende la qualificazione agli ottavi certamente raggiungibile rischia comunque di pesare nel percorso complessivo dell'Inter. Ecco quindi che la sfida allo Shakhtar diventa di cruciale importanza, soprattutto dopo la vittoria (a sorpresa) della compagine arancionera contro il Real Madrid, cosa questa che rilancia la candidatura della squadra di Castro al passaggio del turno, al quale spera anche il Borussia che questa sera avrà la possibilità di testare la tenuta fisica e mentale del Real Madrid.

Tre punti d'obbligo quindi per Conte, che contro lo Shakhtar continuerà a fare i conti con gli indisponibili tra casi Covid (Radu e Gagliardini finalmente negativi torneranno con il Parma mentre Skriniar continua ad essere indisponibile) ed infortunati (Sensi e Sanchez). Per questo motivo nell'undici di partenza davanti ad Handanovic la difesa sarà pressochè obbligata con D'Ambrosio,De Vrij e Bastoni pronti ad arginare le bocche di fuoco degli avversari. In mezzo al campo spazio ancora una volta alla coppia Vidal-Brozovic con Barella più avanzato, mentre sugli esterni dovrebbero agire Hakimi e Young. Davanti per forza di cose la coppia titolare Lautaro-Lukaku, pronti a trascinare la squadra a suon di gol. 

3-5-2 classico quindi per Conte che mette in panchina le varianti più offensive viste in questo ultimo periodo per una squadra sempre offensiva ma più votata all'equilibrio: il rientro di Bastoni permette a Conte di puntellare un reparto altrimenti troppo fragile e anche se perde d'esperienza (Kolarov),guadagna e anche tanto in attenzione e abnegazione. Anche il rientro di Young è funzionale per questo aspetto visto che la combo Perisic-Kolarov si è troppe volte dimostrata inadatta per governare la corsia mancina. I due comunque rimangono importanti per il progetto nerazzurro e in quel di Kiev potrebbero trasformarsi nelle giuste armi da sfoderare in caso di difficoltà. Kolarov può dare il cambio sia a Bastoni che a Young e nei finali di partita può diventare l'uomo giusto sia per la fase offensiva (grazie ai suoi cross) sia in fase di palleggio per addormentare i ritmi della partita. Anche Perisic a partita in corso può diventare fondamentale soprattutto per quanto concerne la fase di spinta e d'imprevedibilità sulla corsia da lui occupata. Diversa invece è la questione trequartista: ancora una volta in quella zona di campo dovrebbe agire Barella, che in questo inizio di stagione sta proseguendo alla grande il suo percorso di crescita, con Vidal arretrato in mezzo al campo. Eriksen e Nainggolan saranno invece le possibili mosse dalla panchina per dare una faccia diversa al centrocampo.

Oltre all'attenzione in fase difensiva (vista anche la velocità dell'attacco in salsa brasiliana dello Shakhtar) sarà importante la fase di pressing: come dimostra il gol del 3-2 del Real Madrid, se pressati i giocatori ucraini vanno in difficoltà e rischiano di commettere errori pesanti in fase di palleggio. Errori che non dovrà commettere l'Inter per evitare i veloci contropiedi degli avversari. Importante, quindi, sarà la fase d'impostazione, visto che sia contro il Borussia che nella vittoria di sabato contro il Genoa il giro palla dei nerazzurri è apparso fin troppo lento e prevedibile e per una squadra che gioca nove volte su dieci sfruttando le sponde di Lukaku (che però spesso e volentieri funzionano) la prevedibilità è la prima cosa da reiterare durante la partita. 

Serve quindi una vittoria, risultato questo non certo impossibile per una squadra che solo due mesi fa ha asfaltato lo Shakhtar per 5-0 nella semifinale di Europa League e chissà, poi, che lo stadio di Kiev (teatro dell'epocale rimonta sulla Dinamo del 2009) non sia un segnale beneaugurante per Conte e i suoi.