Eccoli.
Non stavano aspettando altro, famelici, in attesa della preda. Il loro appiglio, per giustificare ciò che ancora è tutt’altro che scontato. Ciò che ancora non è determinato. Eppure, la paura di vedere quello che nessuno di loro in fondo spera, è concreta. E sia ben chiaro che per “loro” intendo non solo i sostenitori delle avversarie più o meno storiche, ma anche coloro che si ritengono parte del tifo neroazzurro. Ci hanno provato in tutti i modi a destabilizzare l’ambiente e a cercare di ridimensionare un tricolore che sarebbe meritato e storico. In ordine sparso: la stagione è fallimentare a prescindere perché in Champions League siete usciti in un girone ridicolo (sì, certo), la squadra non gioca bene, solo in contropiede, catenacciari, in Coppa Italia non pervenuti, Antonio Conte è stato fortunato, ringraziate Eriksen perché lo stavate per vendere, tanto siete indebitati, finirete in Serie D, sarete radiati dal gioco del calcio, così è facile perché tanto nessuno viene pagato, solo Lukaku vi salva altrimenti sareste in zona retrocessione, se il Milan non avesse avuto infortuni, se la Juventus non si fosse presa un anno di transizione, siete obbligati a vincere quindi non avete nulla da festeggiare, se però perdete vi dovete prendere tutti gli insulti possibili e accettarli.

Adesso, però, ecco l’apoteosi: quattro giocatori dell’Inter risultano positivi al Covid-19. L’Ats di Milano vieta all’intero gruppo-squadra di svolgere qualsiasi tipo di attività per quattro giorni, fino a domenica, con annesso divieto di rispondere alle convocazioni da parte delle Nazionali. Lunedì 22 marzo saranno effettuati i nuovi tamponi. Apriti cielo! Non volevo farlo, ma a volte c’è una sorta di impulso irrefrenabile che ti spinge a voler verificare fin dove ci si può spingere. Apro i social network e la lista dei commenti relativi alla notizia: ne basta leggerne una quantità minima per potere farsi un’idea.
Potevo mai sbagliarmi? Ovviamente no.
«Dateglielo direttamente lo Scudetto a questi Prescritti».
«Inter favorita, vergogna!»
«Cartonati» (così, perché non si sa, ma chi lo scrive ritiene di essere dotato di uno spiccato sense of humour… genio incompreso!).
«Scandaloso, non ci sono altre parole».
«Campionato irregolare, dopo quello del 2006 adesso un altro Scudetto-farsa».
E mi fermo qui.

Allora, carissimi rosicanti in maggioranza a tinte rossobianconere, lasciate che vi si spieghi. Però, leggete attentamente, perché altrimenti si rischia di fare solo confusione.
L’Agenzia per la Tutela della Salute di Milano (Ats non è la concorrente della nota azienda di trasporti locale della metropoli lombarda, cominciamo a chiarirci) ha stabilito che la rosa neroazzurra non può compiere alcuna attività fino a domenica. Motivazione? Presumibilmente, sussiste il rischio di incrementare il dato dei positivi in quanto è evidente che vi sia un piccolo focolaio all’interno del team. Già, perché in tutta questa storia, preme sottolineare che vi sono quattro calciatori che hanno contratto il virus. Così, giusto a titolo informativo. Questo passaggio è fondamentale: nessuno ha chiesto di rinviare il match. Nessuno ha presentato formale richiesta per spostare la data prevista dell’incontro al 7 di aprile (faccio un esempio a caso, naturalmente). L’Inter era pronta a disputare il match se fosse stato possibile. Come ebbi a scrivere su questa piattaforma in occasione dell’arcinoto Juventus-Napoli, entrambe le società erano dalla parte della ragione: i bianconeri si erano attenuti al protocollo condiviso dai club, ma gli azzurri avevano un legittimo impedimento nell’ottemperare all’obbligo di presentarsi in Piemonte. Ecco, ora qualcuno mi vuole spiegare perché l’Inter avrebbe dovuto trarre beneficio da questa circostanza? La risposta sta tutta in quei commenti riportati: rabbia, terrore di vedere la Beneamata tornare al vertice, appellativi di cui si disconosce persino il significato e che hanno cessato di far ridere (semmai sia mai stato possibile) circa 15 anni fa.
L’Inter è in uno stato di grazia, è formidabile e avrebbe avuto tutto da guadagnare giocando sabato sera: il Sassuolo aveva disputato appena ieri un incontro infrasettimanale di recupero. Chi potrebbe mai pensare che questo evento possa in qualche modo favorire la capolista? Purtroppo, ben più di qualcuno. Inevitabile.
E poi, per chi ha la memoria corta e comincia a tirare fuori qualsiasi congettura: in occasione del derby d’andata, la squadra era priva di numerosi elementi (di cui tre titolari), ma in quel caso non ho mai sentito nessuno ciarlare di assenze. Eh no, perché gli infortuni o l’impossibilità a partecipare alle partite vale solo per la sponda rossonera del Naviglio. Ci si lamenta costantemente, si cercano alibi, senza guardare al nocciolo della questione: in primis, come specificato poc’anzi, ci sono degli atleti che hanno il Covid-19. Secondariamente, e questo ancora non è stampato a dovere nelle menti di molti, l’Inter sta disputando un campionato straordinario e ove dovesse trionfare niente e nessuno potrà scalfire questo risultato.
Credete che a qualcuno realmente importi delle vostre battute sul cartone o sulla prescrizione? Non conoscete probabilmente neanche l’origine di queste barzellette.
Il campionato, lo sapevamo in partenza, avrebbe avuto dei momenti del genere. Tutti i settori sono rallentati, diamine! Possibile che vi riesce solo sparlare della squadra italiana che ha accumulato più punti fino a questo punto del torneo?

Io, come sempre, però, vi invito a non mollare mai questo atteggiamento: continuate. Proseguite nella vostra marcia inarrestabile, tesa a sminuire il percorso intrapreso dall’Inter. Continuate a tacciarci di essere difensivisti nonostante siamo a mani basse il miglior attacco del torneo. Continuate a parlare di ripartenza dopo la lezione di calcio di Lautaro & C. in occasione del secondo gol rifilato al Milan. Continuate a dire che in Champions League abbiamo fallito dopo che tutte le altre squadre del nostro calcio sono uscite appena al turno successivo. Continuate a dirci che giochiamo una volta a settimana e dunque siamo favoriti, dimenticandovi di preparazione saltata perché, noi sì, in finale di Europa League ci siamo arrivati appena sette mesi fa. Insomma, non piantatela mai di sputare sentenze e di sparare baggianate.
Noi siamo abituati al rumore dei nemici. E quando lo abbiamo sentito, siamo entrati nella leggenda.
Già, proprio così.
E lo sapete bene.

Indaco32