La sconfitta con il Barcellona e la conseguente eliminazione dalla Champions League sicuramente ha, almeno in parte, raffreddato gli entusiasmi in casa Inter. Dopo le celebrazioni per il primo posto in classifica conquistato ai danni della Juventus e sulla scia dell'entusiasmo della scintillante vittoria di Praga, la partita con il Barcellona era attesissima in casa Inter e lo dimostrano i 70.000 mila che hanno letteralmente invaso San Siro martedì sera. Con un Barcellona già qualificato, con Messi lasciato a casa e molte stelle in panchina, i segnali dell'impresa c'erano tutti, ma non è stato così. Forse troppa pressione, squadra senza energie causa rosa ridotta da troppi infortuni, un errore arbitrale importante ma soprattutto tanta imprecisione sottoporta da parte di Romelu Lukaku. Tutte queste motivazioni insieme hanno portato alla retrocessione in Europa League dell'Inter, un passo indietro che al momento fa male ai tifosi nerazzurri ma che può nel tempo portare gioie.

Ora lo spauracchio che viene alla mente dei sostenitori della Beneamata è il crollo psicologico che c'è stato lo scorso anno dopo l'identica eliminazione nei gironi della Champions League a causa del pareggio casalingo con il Psv Ehindoven. Ma perchè quest'anno i tifosi nerazzurri possono guardare al futuro con più fiducia? Esattamente per lo stesso motivo per cui erano convinti di qualificarsi per la fase ad eliminazione diretta di Champions con la rosa decimata e contro il Barcellona: Antonio Conte. Il tecnico leccese ha più volte dimostrato nella propria carriera di essere un trascinatore eccezionale ancora più che un allenatore molto bravo e di saper sempre tirare fuori il meglio dai suoi giocatori, soprattutto nelle difficoltà. Lo ha dimostrato anche nei suoi primi mesi all'Inter dopo che la squadra era incappata in qualche piccolo passo falso. La sconfitta alla settimana giornata con la Juventus, la prima in campionato dei nerazzurri dopo sei vittorie di fila, con conseguente sorpasso dei bianconeri prima della sosta poteva diventare una prima crepa nella testa dei giocatori nerazzurri ma così non è stato perchè l'Inter al ritorno dalla pausa Nazionali battè il Sassuolo, anche se con qualche patema finale. Lo stesso accadde dopo la pesante rimonta di Dortmund da 0-2 a 3-2, sconfitta che è stata la condanna definitiva per l'Inter in Champions, dove i nerazzurri il sabato successivo sconfissero il Verona con una prova tutta rabbia e carattere. L'Inter ha il DNA del suo allenatore: è tosta, determinata, cattiva (agonisticamente parlando) e non si arrende facilmente. Per cui i tifosi dell'Inter possono dormire tranquilli e rilassati con la camomilla, e definirlo così è quasi una bestemmia visto il suo carattere fumantino, Antonio Conte.