Secondo gli ultimi rumors di mercato, il ds nerazzurro Piero Ausilio starebbe trattando alacremente e senza un attimo di sosta il centrocampista - che poi, non ho mai capito, è un mediano, un centrale, o un trequartista? - della nazionale belga Moussa Dembélé, classe 1987. Il che significa che a luglio compirà 31 anni. Ecco la prima, evidente contraddizione di questa insensata trattativa: Dembélé è - calcisticamente parlando - vecchio. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando gli Hotspurs lo hanno prelevato, nella lontana stagione 2012/2013, dai concittadini del Fulham. In Belgio (con la maglia biancomalva del Germinal Beerschot Anversa, dove ha mosso i primi passi da professionista) e in Olanda (Willem II e Az Alkmaar) aveva convinto tutti, ergendosi a stellina nascente del calcio europeo; in Inghilterra - sia a Craven Cottage, che a White Hart Lane - non ha invece soddisfatto le aspettative che in molti nutrivano nei suoi confronti, fallendo il raggiungimento dello status di Top Player. Le statistiche dell'ultima stagione parlano chiaro, lapidarie in tutta la loro mediocrità: 28 presenze, di cui molte da subentrante, 0 gol e soprattutto - piccola aggravante per un centrocampista - 0 assist. Nell'ultima parte di stagione appena messa agli archivi, Marcelo Brozovic è cresciuto in maniera esponenziale, dimostrando di essere un punto fermo e di poterci stare alla grandissima in questa squadra. Anzi, a dire le cose come stanno, l'Inter non sarebbe probabilmente neppure andata in Champions League, se Spalletti non si fosse svegliato in tempo e avesse continuato a far giocare il croato in una posizione poco consona alle sue qualità di indiscusso metronomo. Detto questo, mi chiedo perciò quanto serva un giocatore poco decisivo, già in avanti con l'età, come Dembélé, che non farebbe altro che destabilizzare un'ossatura di squadra faticosamente costruita. Si potrebbe al limite chiudere un occhio, qualora il belga si vestisse di nerazzurro gratis, a parametro zero, ma - secondo le ultime indiscrezioni raccolte da FcInterNews - si vocifera di un'incomprensibile offerta di 10 milioni, per un giocatore con i difetti poc'anzi ricordati, e in più col contratto in scadenza tra un anno. Inoltre si parla di un contratto quadriennale offerto al calciatore, la quale cosa, se fosse vera, sarebbe un errore di gran lunga più grave dell'acquisto stesso. L'Inter, per migliorarsi, deve puntare su giocatore di 26-27-28 anni già affermati!Campioni nel pieno della loro maturazione calcistica: identikit che evidentemente non corrisponde ad un trentunenne che in carriera ha sempre deluso, non riuscendo mai a vincere trofei importanti. L'Inter ha bisogno di ben altro. Se proprio non si può fare a meno di acquistare parametri zero - la nuova frontiera del calciomercato italiano, per stare al passo con squadre estere che spedono 80 milioni per un difensore - mi fionderei su Fekir dell'OL, classe 1992 in scadenza nel giugno 2020: ecco chi ritengo indispensabile acquistare se si vuole ambire a spodestare la Juventus. Posto che i francesi hanno recentemente rifiutato un'offerta da 50 milioni del Liverpool, l'unica speranza dell'Inter - a meno che Suning non impazzisca mettendo mano al portafogli - sarebbe quella di aspettare un anno per tentare di averlo gratis. Questo è un giocatore che migliora la squadra, facendo fare il salto di qualità: non, di grazia, il trentunenne sopravvalutato Moussa Dembélé.

Chi curerebbe il trasferimento in Italia del centrocampista belga del Tottenham è Fabio Parisi, agente FIFA e intermediario, che ha parlato dell’eventualità dell’arrivo in Italia del giocatore: “Moussa è un calciatore pronto per il Napoli, rinforzerebbe il club azzurro. Dries Mertens è belga come lui ed effettivamente potrebbe invogliarlo a vestire la maglia azzurra. Conosco i suoi agenti, ma non mi hanno ancora dato mandato di iniziare una trattativa: per ora non c’è nessuna negoziazione in corso“. Ecco, ti do un consiglio spassionato, Moussa: vai a Napoli, all'Inter non servi.