E vissero tutti infelici e scontenti. L'1 a 1 tra Lazio e Inter lascia tutti con l'amaro in bocca. La Lazio poteva riscattarsi dopo la pesante sconfitta inflitta dall'Atalanta. L'Inter poteva piazzarsi in vetta con punteggio pieno. E invece...
Doverosi complimenti alla squadra di Inzaghi: tre cambi per infortunio e un'espulsione (troppo severa secondo chi scrive) non hanno impedito ai biancocelesti di portare a casa un punto.

L'Inter ancora una volta dà l'impressione di eterna incompiuta. Sistemata la difesa, con il giustissimo rientro di Skriniar (lo slovacco dà molte più certezze di Kolarov), si sbaglia il centrocampo: giusto inserire i muscoli di Vidal e la grinta di Barella, ma forse sarebbe stato opportuno schierare Eriksen al posto di Gagliardini. Intendiamoci, l'ex Atalanta ha fatto una buona partita, ma il talento del danese sarebbe servito molto di più.
Aggiungiamoci anche il fatto che, uscito Vidal, l'ingresso di Brozovic ha tolto ulteriori muscoli al centrocampo, lasciandolo senza nessuno capace di "mordere i polpacci" degli avversari.
A proposito di Brozovic: se la palla fosse entrata, oggi sarebbe l'uomo della provvidenza. Invece ha fatto ancora una volta una partita mediocre, senza voglia e cattiveria.
Se la non voglia di Brozovic va bene, al mister Conte dovrebbe andar bene anche la ormai proverbiale calma di Eriksen. Il danese non avrà l'aggressività di Vidal, ma ha classe e talento che ieri sarebbero serviti come il pane.
Parentesi Sensi:
il suo ingresso in campo doveva aggiungere qualità negli ultimi metri, ma pecca di ingenuità e cade nel tranello di Patric. Cartellino rosso esagerato, ma l'arbitro usa lo stesso metro di giudizio dell'espulsione precedente e la partita torna in parità numerica.

Ecco, all'Inter resterà la consapevolezza di non aver approfittato dell'uomo in più, sperando che arrivi presto anche quella che in campo serve qualcuno che disegni calcio. Uno a caso, per carità, ma che sia biondo naturale!