Ancora una volta l'ultimo mese dell'anno rischia di essere letale per i sogni di gloria dell'Inter. L'eliminazione rocambolesca dalla Champions ha sicuramente spento in parte gli entusiasmi sulla squadra nerazzurra, rea di aver sciupato un'occasione ghiottissima contro un Barcellona depotenziato da assenze e mancanza di motivazione. L'ultima cosa da fare però è mettere in discussione il mondo Inter per un girone di Champions, non esaltante dal punto di vista dei risultati ma certamente speranzoso per il futuro dal punto di vista del gioco. La banda di Antonio Conte ha fatto vedere di volersela giocare viso a viso con tutti, disputando due grandissimi primi tempi a Dortmund e Barcellona, una gran partita a Praga, a dimostrazione che la volontà è quella di tornare grandi. Serve però tempo e pazienza, come spesso si predica in Italia in estate quando santoni e maestri del calcio approdano nei più svariati lidi che non siano Appiano Gentile. L'Inter ha dimostrato di avere un progetto, un'idea di calcio, una voglia di lottare ammirevoli che fino ad ora le hanno permesso di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Ovvio che, se la rosa non è completa e ci si mettono pure gli infortuni di mezzo, qualcosa possa non andare per il verso giusto, che la stanchezza si faccia sentire e che un momento di flessione possa arrivare. L'Inter purtroppo ha ancora elementi in rosa che ben poco hanno a che fare con la filosofia di Conte, in estate ha preso 7 giocatori e oggettivamente era difficile chiedere di più a Suning, anche perché come ben sanno i nostri cugini, cambiare 10/11 giocatori in estate può non essere un idea geniale.

E allora per tutto questo non bisogna affatto disperare e avere pazienza, accettare gli alti e bassi che questa seconda parte di stagione può offrire, ma continuare a sostenere Antonio Conte e i ragazzi perché lo meritano e perché mai come quest'anno hanno dato l'idea di voler ribaltare un destino, quello della Serie A, che in estate sembrava già scritto.