Il calo, la pressione che si abbassa e il nervoso che sale. Questo è tutto quello che comprende tre squadre di Serie A, l'Inter, il Milan e la Roma. Le tre compagini sono davvero sull'orlo di una crisi di nervi.
Nell'Inter il caso non sembra ne Icardi ne le vittorie, ma Luciano Spalletti che vede aleggiare la sagoma di Antonio Conte.
Nel Milan la stessa cosa, visto che anche Gattuso sente la pressione sulle spalle, con un Cesare Prandelli pronto a prendere il suo posto. L'ex tecnico azzurro domenica sugli spalti di Cagliari potrebbe non essere stato li per caso, quindi attenzione ai prossimi risultati.
In casa Roma oltre al sempre attaccato presidente James Pallotta per le cessioni eccellenti e gli aquisti carenti, anche Eusebio Di Francesco rischia e non poco di tracollare.

L'Inter e il problema vittorie

Sono bastate quattro giornate per abbattere il muro dell'entusiasmo dei tifosi dell'Inter. L'arrivo di Radja Nainggolan sembrava aver posto l'ottimismo in tutti i sostenitori interisti, mentre poi partita dopo partita ricadere nello sconforto, con attacchi a Spalletti e al Var. Il Var viene chiamato in causa anche perchè vedendo una squadra sottotono ci si attacca a tutto pur di non dire che a squadra non gira come dovrebbe e si avrebbe voluto. Icardi capitano forse è da cambiare, visto e ripeto che non è un leader un che segna, ma il leader è uno di carattere, lui sembra troppo bambino, forse è il viso che inganna l'età e il carattere. Gli acquisti sono stati giusti, si, l'errore forse si dilata con i due non arrivati, Joao Cancelo che nella Juve è al momento uno dei migliori in campo e Rafinha relegato in panchina nei blaugrana a fare la muffa.
La scelta Luciano Spalletti nella scorsa stagione fu portata come l'arrivo del salvatore. Infatti il quarto posto è stata una manna dal cielo, ma come tutti sappiamo Spalletti non è un vincente e la syua carriera da allenatore lo dice per iscritto. Ha vinto in Russia, certo c'è solo lo Zenit come la Juventus in Italia, vince a mani basse da anni. Poi ? Un paio di Coppe Italia ? E che sono un grande risultato ? In Champions Spalletti...lasciamo stare và...  Come diceva Vujadin Boskov: "Gli allenatori sono come i cantanti lirici. Sono molti e anche bravi, ma soltanto due o tre possono cantare alla Scala di Milano".

Milan, un Gattuso non basta

Il Milan non sta andando male, ma neanche bene, ha già riempito le tre caselle, quella della vittoria sulla Roma, quella del pari con il Cagliari e quella della sconfitta con il Napoli. Tutto ruota intorno ad Higuain che fa il suo lavoro e anche quello degli altri, ma da solo non può fare miracoli. Gattuso in questo deve essere bravo, deve mettergli una spalla, visto che Higuain con la spalla Cutrone ha battuto la Roma, senza una sconfitta e un pareggio. Gennaro Gattuso è un uomo di carattere ma non basta, visto che in A ci sono stati tecnici incazzosi, ma avevano anche squadre di un certo livello, per citarne due: Alberto Malesani che negli anni 90 ha portato al Parma una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, mentre l'altro è Luigi Delneri che non ha vinto niente in A, eppure allenò la Juventus 2010-2011 prima dei 7 scudetti di fila vinti dopo tra Antonio Conte e Max Allegri. Quindi Gattuso è bravo, Gattuso è tosto, ma qui serve uno che ci capisce di schemi e Gattuso a mio avviso non è ancora all'altezza della situazione, fin quando i risultati gli daranno ragione che ben venga, ma quando comincerà ad imbarcare, allora dagli uffici in alto si sentirà odore di bruciato e cambio panchina. Come sappiamo "Un grande Milan si costruisce con un grande tecnico", diciamo stile Vujadin Boskov.

Roma, questo presidente non va bene

Purtroppo quando parliamo di società, parliamo sempre di tecnico e squadra, ma quando una squadra va bene e la società si toglie lo sfizio di cedere i migliori, allora la colpa va data alla società, che invece di migliorare peggiora la situazione. Gli addii di Salah, Emerson Palmieri, Alisson Nainggolan e Strootman hanno messo al tappeto una squadra che fino a due anni fa e lo scorso anno lottava per lo scudetto, cosa sarebbe successo se questi non fossero stati ceduti? Non lo sappiamo, ma stiamone certi che la Roma non avrebbe avuto la classifica che ha. La Roma ha sempre avuto delle gran belle rose, ha avuto anche giocatori che non sono andati, ma si copriva con quelli top. Adesso la squadra di Eusebio Di Francesco sembra la brutta copia di due anni fa e pensate se a Gennaio avesse ceduto anche Edin Dzeko adesso come sarebbe ridotta.
Quando si parla di James Pallotta a Roma, la gente si scatena in modo negativo " Sto gran fijo de na..." " Ce sta a rovinà " " Pallotta bla bla bla ", queste sono solo poche parole, ma immaginate quelle più pesanti, immaginate... La Roma nell'insieme è ancora una squadra da terzo o quarto posto, visto che togli qua, togli là restano i fedelissimi De Rossi e Florenzi, oltre a Manolas e Dzeko che si è rifiutato di lasciare la Capitale in Gennaio direzione Chelsea. I tifosi hanno ragione, visto che cedere per prendere ottimi sostituti ci sta, ma cedere Salah due anni fa, Emerson Palmieri, Alisson, Nainggolan e Strootman ( a mercato chiuso ) e portare Olssen, Karlsdorp, Cristante, Schick ( lo scorso anno ), Coric, Zaniolo e Santon, ditemi voi come avreste reagito da tifosi, me lo immagino...
Spero vivamente che la Roma possa liberarsi di questo presidente e trovare uno che la porti in alto, come il nome che porta, visto che Roma è la città Eterna e dovrebbe avere una squadra all'altezza, cosa che ora non è.